Missione Keito Uchiha & Light Uchiha

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    Missione Keito Uchiha & Light Uchiha
    Missione a Servizio di:Impero del Fuoco
    Livello:C
    Esecutori della Missione:Keito Uchiha & Light Uchiha
    Luogo d'Incontro:Boschi del Paese del Fuoco
    Un gruppo di due giovani Genin è arditamente partito all’inseguimento dell’esercito imperiale, dopo che questi si è ritirato al termine della battaglia e si sono spinti fin all'interno del Paese del Fuoco. Non abbiamo rapporti su di loro da un giorno circa ma sappiamo che non possono essersi spinti troppo oltre i nostri confini. Andate ed eliminateli prima che possano costituire un problema.
    Buona fortuna.

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    2uo1kyv
    <Dunque dovrete eliminarli evitando di creare troppa...confusione> aveva concluso l'uomo seduto dietro la scrivania, in quella grossa tenda dell'accampamento. Erano passate si e no ventiquattr'ore dal termine della battaglia a Suna, l'Esercito si trovava parecchio a Sud rispetto alla città che avevano raso al suolo, ma il biondo non aveva avuto l'onore di marciare la vittoria dopo il conflitto, o forse non l'onere di dover sopportare grida di gioia davanti a tutta quella morte. Di fatto si era svegliato solo sul tardo tramonto, che il sole non era che una libellula arancione che calava inesorabile sul ponente. Aveva passato quasi tutta la notte a studiare il rotolo ottenuto dall'uomo nel Capannone-Infermeria, padroneggiando non male la nuova tecnica nell'arco di poche ore. Né aveva dormito altrettanto poche, benché le ultime vicende trascorse non permettevano al suo lato di adolescente di prendere il sopravvento abbozzando ad una sottospecie di "stanchezza". Vigile invece aveva assimilato rapide le parole dell'Imperiale dall'altro alto della scrivania, uno shinobi di alto rango, che aveva istruito lui e il suo nuovo compagno sulla missione che li attendeva. Una missione amara, fredda: l'uccisione di due giovani genin partiti sconsideratamente all'attacco dell'Impero. Il cuore di Keito si strinse nel rammentare il volto sofferente di Daro nel momento della sua morte, si dilaniò nel rivedere gli occhi spegnenti di Chomei nel momento in cui lui stesso aveva estirpato la sua vita sgozzandolo. Un freddo brivido di terrore gli attraversò la colonna vertebrale, mentre il vero Keito, nascosto dietro quella maschera di pietra che era il suo volto, piangeva tormentato e frustrato gridando di non voler eseguire quella missione. <Non abbiamo tempo da perdere né unità da mandare, Keito Uchiha e Light Uchiha, siete stati scelti poiché indicati come promettenti esponenti del clan Uchiha e come tali reputati del possesso di particolare talento. Certamente una missione di inseguimento non è mai semplice, soprattutto partendo dalle poche informazioni che avete in possesso, ma non deludete le nostre aspettative. Partirete tra un'ora> terminò l'uomo, congedandoli con un rapido cenno del braccio. I due annuirono, chinarono il capo quasi simultaneamente in segno di rispetto, per poi uscire dalla tenda. Keito si prese un attimo per osservare bene il suo compagno di missione, quella crudele missione. Per quel che avevano detto doveva essere un Uchiha, forse uno non male, nonostante il riferimento esplicitamente ipocrita al loro talento non avesse suscitato nulla in lui. Era alto, almeno dieci centimetri più di lui, lunghi capelli scuri cadevano sino alle spalle e sugli occhi dando un che di tenebroso allo sguardo del ragazzo, che di per sé era già abbastanza strano, occhi molto vispi ma occhiaie a dir poco spaventose. Sembrava anche più grande di lui, ma non poi così tanto. Anche l'altro sembrò ricambiare lo sguardo inquisitore, per poi condividere con il biondo una certa sensazione di incertezza, sebbene gli occhi vispi tradissero codesto sentimento. <Ci si vede qui tra un'ora?> disse finalmente il suo compagno. Keito si limitò ad annuire, ritornando sui soliti pensieri funesti di morte e disperazione che accompagnavano quelle ultime ore. I due si separarono salvo poi ritrovarsi in quello stesso punto all'incirca un'oretta dopo, con tanto di attrezzatura per il viaggio e in generale per la missione. Keito indossava la nuova pettorina in cuoio regalatagli da quello shinobi mutilato. Ad aspettarli non trovarono il ninja che gli aveva assegnato la missione, dunque decisero di prendere l'iniziativa da soli avvertendo uno shinobi di guardia della loro partenza. <Bene, direi che possiamo andare!> esordì il biondo per poi incamminarsi verso la loro destinazione seguito dal suo compagno, che non era neppure mezzogiorno. Non parlarono molo, Keito era ancora sconvolto e nel suo mondo da quando era terminata la battaglia, o meglio da quando si era rialzato in quel letto di infermeria. D'altro canto neppure Light sembrava molto propenso a discutere, se per timidezza, o per i medesimi sentimenti di Keito, o solo perché aveva capito quello che provava il biondo e cercava di non interferire. Scelta di gran saggezza, dato che qualunque domanda in quel momento avrebbe ottenuto dal biondo solo una risposta secca e sgarbata, poco incline ad una conversazione. Continuava a rimuginare sul volto del suo amico morente, sul sorriso di Murasaki sebbene le parole che Goh gli aveva riferito la sera prima erano anche motivo di profonde riflessioni. "Digli che vi aspetterò nel punto più alto del mondo...è ovvio che Murasaki si riferisse alla sua casa...ma perché? Ha avuto qualche problema con i ninja della sua fazione? In effetti da quel che mi ha raccontato Goh sembrerebbe si sia un po' ribellato...mentre io non ho avuto la forza ed il coraggio neppure per proteggere un mio amico...ma non sarà pericoloso aspettarci lì sulla vetta del monte? Chiunque potrebbe capire che si sia rifuggiato là, senza contare che potrebbero anche intercettare noi e farci prigionieri...o peggio...". Continuavano a camminare nel deserto, affiancati, il passo lesto sebbene non avessero ancora iniziato a correre. Era difficile orientarsi bene là nel deserto, a dispetto del sole che apparentemente forniva un valido punto di riferimento, e Light controllava spesso e intelligentemente la bussola, ponendosi a guida del viaggio. Le ore passarono rapide, i due passarono dalla camminata alla corsa per macinare terreno, dato che entrambi temevano il seguito di una notte nel deserto dove decine di ninja si aggiravano, di una e dell'altra fazione, e due genin non sarebbero stati che facili prede. Difatti ben presto il sole volse al tramonto, i due erano molto stanchi, e quando ormai le ultime ombre andavano unendosi in un'unica distesa di tenebre, si fermarono stremati e sudati dalla testa ai piedi. Erano forniti di due borracce ciascuno, forse poco considerando che Keito terminò la sua con un unico sorso. La decisione dell'accampamento cadde all'inizio su di un'ampia e profonda duna, adatta senza dubbio ad ospitare accampamenti, ma rapidamente i due decisero di spostarsi verso Nord andando ad occupare una piccola duna che sicuramente non poteva ospitare una tenda sebbene entrambi ne fossero sprovvisti. Srotolarono i sacchi a pelo e si stesero entrambi per poi decidere i primi turni di guardia. Keito scelse il primo ed il terzo, e mentre si consumava la prima attesa, avvertì chiaramente altri scontri e morti, vicino alla loro precedente idea di accampamento. Avevano avuto fortuna a decidere di spostarsi. La mattina dopo fumo usciva da più punti lungo la landa desertica, nessuno in vista.

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    La grande guerra tra l'impero contro le varie forze alleate era ormai terminata dopo la morte del Kazekage, o almeno cosi pensavo, speravo di potermene finalmente tornare a casa, nella mia piccola e dolce dimora a rilassarmi e invece ero ancora li, accampato in una tenda, non sapevo bene l'esatta posizione del luogo dove eravamo, era una grossa distesa di sabbia. Ero appena stato convocato per avere un incarico dal generale del nostro battaglione. Una grossa tenda di color verde marcio, entrai, insieme a me c'era un ragazzino un pò più basso di me, ma molto più giovane vista la fisionomia del suo viso, occhi azzurri come l'acqua e i capelli gialli come il sole.
    Un ragazzino in guerra.... è mai possibile una cosa del genere? Ma quanto siamo caduti in basso?
    Vedevo l'espressione sul suo viso, era la stessa della mia, traumatizzato visto quello che abbiamo appena passato, anzi la sua era peggiore, forse non era ancora riuscito a digerire quello che aveva passato.
    Una volta entrati il generale che era seduto su una sedia, e con molte scartoffie sulla scrivania, prese subito la parola.
    Non abbiamo tempo da perdere né unità da mandare, Keito Uchiha e Light Uchiha, siete stati scelti poiché indicati come promettenti esponenti del clan Uchiha e come tali reputati del possesso di particolare talento. Certamente una missione di inseguimento non è mai semplice, soprattutto partendo dalle poche informazioni che avete in possesso, ma non deludete le nostre aspettative. Partirete tra un'ora. Dunque dovrete eliminarli evitando di creare troppa...confusione.
    Nessuno di noi due oso dir qualcosa, anche perché non avevamo diritto, purtroppo le sue parole erano ordini, che noi potevamo solo eseguire senza rifiutarci. Usciti dalla tenda, dissi al mio compare che anche lui era un Uchiha.
    Ci si vede qui tra un'ora?
    Keito annui, io me ne andai, mi sedetti per terra, guardavo il cielo che diventava sempre più scuro, l'aria si faceva sempre più fredda.
    Uccidere, uccidere, uccidere e ancora uccidere, solo questo sanno dire, bisogna uccidere per diventare qualcuno in sto cazzo modo, bisogna uccidere per campare e prendere i soldi, che mondo del cazzo.... Come questa missione, devo uccidere due persone, che non conosco, che magari sono anche giovani come il compagno, come farò? Ancora mi sembra strana quest'idea, c'è solo una persona che vorrei morta, però.... Poi anche la storia degli Uchiha, ma che assurdità, poteva dire benissimo che eravamo le vittime più sacrificabili, dopo tutto sarebbe bastato uno Sp. Jounin per uccidere due genin, invece visto che c'è la probabilità di qualche imboscata o trappola, mandano noi, due pedine sacrificabili... Però cazzo anche loro starsene a casa no? e io che pensavo che la guerra fosse ormai finita, invece c'è ancora gente pazza.
    L'ora volo come niente a furia di seghe mentali, su questa grande idiozia, però ormai non potevo farci niente, dovevo andare, perché questa era la strada che ho scelto mi alzai, una pacca sui pantaloni per togliere la sabbia che era rimasta attaccata e me ne andai al punto di ritrovo.
    Se dovrò morire, vuol dire che non potevo fare di più e che la mia vita era proprio inutile.
    Bene, direi che possiamo andare!
    Disse Keito, una volta arrivato, camminammo per molto tempo i piedi che in parte sprofondarono nella sabbia, con qualche granellino che finiva nella scarpa, il tempo passò molto velocemente, e ormai era notte fonda, era inutile continuare cosi decidemmo di fermarci su una duna di sabbia. Ci toccava a tutti e due dormire in un sacco pelo, e a rotazione uno alla volta per la guardia, anche se a dir la verità facevo ancora fatica a dormire, il sentire le urla doloranti delle persone, il rumore delle lame che si contrastavano, il tutto provenire da punti lontani, a quanto pare c'erano ancora molti combattimenti, la guerra non era ancora finita. Il tutto mi faceva venire in mente quello che avevo passato, la morte di Tastumi, una brava persona, che mi aveva aiutato e protetto, mi veniva da piangere al solo pensiero, ma trattenni le lacrime, chiusi gli occhi e cercai almeno di riposare un po', visto che dormire era un impresa assai ardua.
    Dai svegliati Keito, è giorno credo che sia ora di mettersi in marcia.
    Dissi al mio partner, visto che toccò a me l'ultimo turno. Una volta in piedi, presi dalla borsa gli occhiali da sole, il sole era molto intenso e mi dava parecchio fastidio.
    Dai in marcia, ormai non dovrebbe mancare ancora più di tanto.
    Alzando lo sguardo si potevano notare, scie di fumo grige andare verso il cielo, intanto ci incamminammo, proprio come ieri, il silenzio regnava sovrano tra noi due, nessuno osava dire niente, pensavamo ancora a quello vissuto, oppure la timidezza, oppure ancor più semplicemente la non voglia di parlare, il stare zitti e andare avanti cosi.
    Mentre camminavamo vedevamo intorno a noi scheletri, tende bruciacchiate, armi sparse ovunque, il risultato della guerra, molto probabilmente non conoscevo nessuno di loro, non sapevo neanche se erano compagni oppure nemici, però mi dispiaceva per loro.
    Che spettacolo orribile
    I corpi in via di putrefazione che poco a poco venivano risucchiati dal deserto, altri dove c'era ancora la carne, venivano passati dagli animali, l'odore di marcio che si sentiva era incredibile, mi faceva sempre più salire il vomito. Dopo ore di cammino, cominciammo a vedere il lontananza una foresta, quella che segnava il confine con Suna.
    Ecco siamo arrivati, questa foresta segna la fine di Suna...E adesso che si fa? Qualche idea?

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    Edited by Takei - 24/12/2014, 19:31
     
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    2uo1kyv
    Il biondo si limitò a non parlare mentre superavano i corpi senza vita di altri shinobi come loro, alcuni quasi scheletrici e decisamente più vecchi del conflitto appena avvenuto, o forse soggetti a tale situazione a causa di una qualche strana tecnica. Poco importava, una volta passati a miglior vita. Nonostante la sua voglia di rimanere impassibile a tali situazioni, lo stomaco del biondo non poté che stringersi davanti alla testa di uno shinobi di Suna abbandonata lì in mezzo al deserto, occhi perlacei ancora impregnati di terrore. <Ecco siamo arrivati, questa foresta segna la fine di Suna...E adesso che si fa? Qualche idea?> disse l'altro. "Suna? Avrà voluto dire del Paese del Vento, non solo Suna è un villaggio, ma ora come ora non rappresenta più alcuna autorità, dubito seriamente che si possa pensare ancora ad una vera e propria Suna..". Oramai il sole calava incessantemente, e nell'arco di dieci minuti si sarebbe estinto del tutto alle loro spalle. Proseguire di notte con quella situazione sarebbe stato a dir poco un suicidio, oltremodo ora che entrambi erano stanchi avendo deciso di non fermarsi se non per una breve pausa a metà del giorno, sotto il sole cocente del deserto. <Che si fa? Niente> rispose Keito raggiungendo l'arbusto più vicino a sedendosi con la schiena appoggiata alla base del tronco <Per quel che sappiamo sono passati tre giorni da quando non si hanno più notizie degli intrusi. Potrebbero aver benissimo raggiunto Konoha quanto potrebbero essere dieci metri più avanti; siamo stanchi e stressati per il viaggio, riposiamoci.> concluse quasi imperativo il biondo Uchiha. Non sapeva quasi nulla sul suo compagno, ma tutta questa storia gli dava la nausea e se fino ad ora si era impegnato per stringere amicizia con i compagni di missione, ora non aveva alcun interesse nel stringere un legame con un ragazzo che suo malgrado in futuro gli avrebbe solo ricordato le atrocità della guerra e null'altro. La notte calò, mentre durante il turno di guardia del moro ancora nessuno dei due riusciva a prendere sonno, con la metà della notte oramai prossima. Il cielo stellato in quel buio risplendente più che mai, fece finalmente aprire il biondo. Era stanco, non si era mai sentito così prima d'ora nella sua vita. Si sentiva...vecchio. Come di uno che non ne voleva sapere più nulla del mondo, che avrebbe preferito vivere da eremita che continuare a vivere in mezzo a questo mondo di serpi. Forse era questo che intendeva il vecchio della pettorina, forse anche per lui sarebbe stato meglio ritirarsi dalla carriera di ninja. Eppure era consapevole che quello non era il suo destino, se lo sentiva. <Quanti anni hai Light..?> chiese nel silenzio Keito, che il suo turno di guardia terminava, così si sedette a fianco al moro. Light fu colto un po' di sorpresa dall'improvvisa domanda, forse si stava anche appisolando. <Diciassette...e tu?> rispose l'altro. <Io?...neppure quattordici...sì in effetti sono un po' piccoletto per la guerra> ammise Keito in un sorriso non privo di tristezza <Ma sono nato in una famiglia di shinobi, così mi sono diplomato in fretta ed ormai è quasi un anno che sono un Genin...e anche forte> continuò con un altro sorriso velante desolazione. <Sai, all'inizio credevo di essere capace di resistere alla guerra. Certo non speravo di certo di poter dare un gran contributo come non speravo per nulla di riuscire a battermi con successo contro uno Special Jounin di Suna...eppure non comprendevo tutta quella paura negli occhi dei miei genitori quando gli ANBU sono venuti a prendermi...loro si volevano opporre ma io ho detto che non c'era problema> lo sguardo sulle stelle, a ricordare quel giorno. "Dove siete papà, mamma, Onii-chan...". <E ce l'ho fatta...sono riuscito a sopravvivere, ma non immaginavo che il peggio venisse ora...che sarei stato costretto a rivedere i volti di tutti i morti della guerra, dei miei compagni, dei miei nemici, in eterni incubi...non so neppure se i miei genitori e mio fratello sono ancora vivi...questo mondo...fa veramente...schifo> e così dicendo si addormentò su di un fianco. Il mattino dopo fu la forte luce solare a svegliarlo, che oramai dovevano essere passate un bel po' di ore dall'alba. Light era lì di fianco a fare colazione, forse svegliatosi non proprio tanto prima del biondo, forse semplicemente mangiava per bloccare il sonno. Aveva fatto la guardia per tutta la notte che restava? Keito non osò chiedere per imbarazzo. Mangiò rapido e silenziosamente poi si alzò in piedi e prese a studiare i dintorni. <Qualche centinaio di metri e saremo nel Paese del Fiume...o almeno se non mi sbaglio prima si chiamava così, da quel che mi diceva...mio padre...> abbassò lo sguardo, poi lo rialzò con fermezza. <Dubito che dopo un'azione così avventata come inoltrarsi nei territori dell'Impero, i due potrebbero aver deciso di rimanere nei confini dei Paesi Neutrali, in tal caso sarebbe solo una fuga insensata...ma nessuno dice che non potrebbero sapere del nostro arrivo e prepararci una bella trappola...da ora in avanti dovremmo stare molto attenti. Tra non molto il territorio andrà impennandosi sino alle montagne vicino a Komen, lì sarebbe perfetto per un'imboscata ma personalmente voglio trovarli senza perdere eccessivamente tempo...ci conviene setacciare la zona tra Tani e Komen, se non li troviamo dirigersi a Gouka potrebbe essere una buona idea. Non so cosa abbiano in mente ma spingersi sino ai Confini del Paese del Fuoco quasi sicuro è indice della volontà quanto meno di fare delle azioni di disturbo, o forse sperano di compiere un atto terroristico al centro di Konoha...che ne dici? Conviene dividerci e proseguire parallelamente per poi rivederci ad esempio a Komen tra un tot tempo?> concluse il biondo, anche se separarsi forse non era una grande idea.

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    Ormai era notte fonda, più di un giorno fa eravamo partiti, ma ancora nessuna traccia, nemmeno un indizio, era come camminare a vuoto, non avevamo nessuna idea sul da farsi, non sapevamo proprio che fare.
    Che si fa? Niente
    Dissi il mio compagno, poi andando a sedersi con la schiena appoggiata ad una pianta aggiunse.
    Per quel che sappiamo sono passati tre giorni da quando non si hanno più notizie degli intrusi. Potrebbero aver benissimo raggiunto Konoha quanto potrebbero essere dieci metri più avanti; siamo stanchi e stressati per il viaggio, riposiamoci.
    Hai ragione anche te dopo tutto, muoversi durante la notte, potrebbe essere un suicidio, tanto vale stare qui ormai.
    Mi sedetti su un ceppo d'albero, visto che il primo turno di guardia toccò a me, tolsi gli occhiali da sole visto che ormai non servivano più, alzai la testa per guardare il cielo stellato, mille stelle forse anche di più o forse di meno, impossibile contarle tutte, che riempirono di puntini bianchi quel fascio blu della notte. Il silenzio era diventato sovrano, eravamo tutti pensierosi, vedevo il mio compagno che non riusciva a prendere sonno, era ancora un po' scosso come me del resto.
    Quanti anni hai Light..?
    Disse Keito, spezzando il silenzio che si era creato, intanto si mise di fianco a me, visto che doveva darmi il cambio.
    Diciassette...e tu?
    Io?...neppure quattordici...sì in effetti sono un po' piccoletto per la guerra.
    Però non pensavo che era cosi giovane.
    Ma sono nato in una famiglia di shinobi, così mi sono diplomato in fretta ed ormai è quasi un anno che sono un Genin...e anche forte.Sai, all'inizio credevo di essere capace di resistere alla guerra. Certo non speravo di certo di poter dare un gran contributo come non speravo per nulla di riuscire a battermi con successo contro uno Special Jounin di Suna...eppure non comprendevo tutta quella paura negli occhi dei miei genitori quando gli ANBU sono venuti a prendermi...loro si volevano opporre ma io ho detto che non c'era problema.E ce l'ho fatta...sono riuscito a sopravvivere, ma non immaginavo che il peggio venisse ora...che sarei stato costretto a rivedere i volti di tutti i morti della guerra, dei miei compagni, dei miei nemici, in eterni incubi...non so neppure se i miei genitori e mio fratello sono ancora vivi...questo mondo...fa veramente...schifo.
    Un discorso lunghissimo, non voleva più smettere di parlare, ma per qualche motivo mi interessava e anche molto quello che diceva, sarà per curiosità, oppure per far passare un po' il tempo.
    Sai non ti facevo cosi chiacchierone visto che abbiamo camminato senza mai parlare, comunque sono d'accordo questo mondo fa schifo, l'unica cosa che possiamo fare è andare avanti, diventare più forti e sopravvivere.
    Ormai quello è passato, chissà se riusciremo a trovare i due genin, come farò ad ucciderli? Uccidere persone? Togliere una vita... Magari sono anche due ragazzi come Keito... boh meglio non pensarci sopra però.
    Comunque cerchiamo ti tornare a casa vivi, e poi vedrai le che la tua famiglia starà sicuramente bene, dopo tutto anche loro sono degli Uchiha, e visto come sei forte te, loro saranno più forti, e quindi saranno sicuramente vivi.
    Almeno te hai ancora una famiglia.
    Era la prima volta che mi capitava di parlare cosi tanto, non mi era mai successo, sarà per via delle sue parole o dell'influenza positiva di quel ragazzino biondo.
    La notte passò velocemente, avevo dormito si e no tre ore, erano ormai le sei di mattina, Keito invece era ancora immerso nel sonno, ormai il sole stava per sorgere, trovai qualche frutta vicino al punto dove ci eravamo accampati, visto che non avevamo niente da mangiare, la frutta andava più che bene. Qualche ora dopo si svegliò anche Keito e iniziò anche lui a mangiare, ne avevo lasciato anche un po' per lui.
    Ok adesso che hai finito direi che è ora di rimettersi in marcia... però credo che camminare a vuoto come abbiamo fatto prima non serva a niente. Che ne pensi?
    Qualche centinaio di metri e saremo nel Paese del Fiume...o almeno se non mi sbaglio prima si chiamava così, da quel che mi diceva...mio padre....Dubito che dopo un'azione così avventata come inoltrarsi nei territori dell'Impero, i due potrebbero aver deciso di rimanere nei confini dei Paesi Neutrali, in tal caso sarebbe solo una fuga insensata...ma nessuno dice che non potrebbero sapere del nostro arrivo e prepararci una bella trappola...da ora in avanti dovremmo stare molto attenti. Tra non molto il territorio andrà impennandosi sino alle montagne vicino a Komen, lì sarebbe perfetto per un'imboscata ma personalmente voglio trovarli senza perdere eccessivamente tempo...ci conviene setacciare la zona tra Tani e Komen, se non li troviamo dirigersi a Gouka potrebbe essere una buona idea. Non so cosa abbiano in mente ma spingersi sino ai Confini del Paese del Fuoco quasi sicuro è indice della volontà quanto meno di fare delle azioni di disturbo, o forse sperano di compiere un atto terroristico al centro di Konoha...che ne dici? Conviene dividerci e proseguire parallelamente per poi rivederci ad esempio a Komen tra un tot tempo?
    Non so perché ma mi sembrava cambiato rispetto la notte scorsa, sembrava più convito, più deciso, più sereno, come se ormai nessun pensiero lo ostacolasse, a sentirlo parlare non pareva neanche un bambino che aveva solo tredici anni.
    Continuare a vagare a vuoto non serve a niente, dobbiamo controllare tanti punti in poco tempo solo cosi potremmo farcela in poco tempo, la soluzione più ottimale è quella di separarci.
    Hai detto di essere forte vero? Allora direi di separarci e percorrere le strade in modo parallelo, però promettimi una cosa non farti coinvolgere in nessun tipo di combattimento, non essere avventato, se per pur caso dovessi trovarli, seguili e basta, dopo di che vieni al punto di ritrovo. Ci vediamo al grande portone d'ingresso della città di Komen tra due giorni ok?
    Sperò solo che vada tutto bene , se dovesse succedergli qualcosa non me lo perdonerei mai.
    Misi gli occhiali da sole, e dopo aver avuto una risposta affermativa dal mio partner indicai la strada che doveva seguire.
    Te percorrerai la strada verso Est passando in mezzo alla foresta, mentre io andrò verso sud costeggiando la foresta. Allora ci vediamo tra due giorni a Komen
    A quel punto mi misi in marcia, destinazione Komen.

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    Edited by Takei - 29/12/2014, 13:10
     
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    <Te percorrerai la strada verso Est passando in mezzo alla foresta, mentre io andrò verso sud costeggiando la foresta. Allora ci vediamo tra due giorni a Komen> disse Light prima di separarsi da Keito. L'idea di separarsi non era stata una gran cosa per il biondo, sì quanto le ultime parole dell'altro che suonavano quasi come le raccomandazioni di un fratello maggiore. " Promettimi una cosa non farti coinvolgere in nessun tipo di combattimento e bla bla bla...ma chi diavolo si crede di essere? Non avrei dovuto dirgli la mia reale età, quantomeno di avrebbe dato forse anche due anni in più.." stizzito il piccolo Uchiha si voltò senza proferire parola e si inoltrò nella foresta. A dispetto dei primi minuti permeati da quella sensazione di nervosismo dopo aver iniziato la giornata infastidito, forse quell'intermezzo era stato davvero utile per riportare indietro il giovane Uchiha, se non del tutto almeno in parte al giovane spensierato, viziato e capriccioso che era sempre stato fino a poche settimane prima. Dopo una mezzoretta di assestamento utile solo per svegliarsi completamente e mettere sotto i denti qualcos'altro oltre alla frutta acerba che gli aveva dato il moro, Keito si mise a cercare tracce con serietà sebbene non ne avesse assolutamente voglia. "Ma perché diavolo non mi ha chiesto del cibo se aveva finito le sue scorte?" pensò il biondo addentando un saporito biscotto. Vagò per la foresta per un tempo che gli sembrò interminabile rischiando anche di perdersi, prima di fermarsi che erano passate almeno tre ore dalla mezza giornata. Stremato il biondo si sedette su di un sasso. "Maledizione, questa foresta è un labirinto, è difficilissimo orientarsi, immaginiamo trovare tracce consistenti...è come se stessi girando a vuoto..." pensava il biondo mentre mangiava uno dei tre panini che gli erano rimasti nella borsa. "Di questo passo sarà del tutto inutile una perlustrazione in questa zona...dopotutto se ho ben capito la segnalazione non riguarda neppure i confini che abbiamo superato ora, ma quelli con il Paese del Fuoco...mi chiedo se realmente due Genin abbiano potuto tornare indietro senza essere visti e massacrati dalle truppe dell'Impero a guardia dei confini o semplicemente anche da quelle che rientrano dal conflitto o coinvolte in varie missioni...chi lo sa, forse la nostra missione si concluderà con il ritrovamento di due cadaveri facilmente identificabili come le nostre prede...ma in effetti se sono riusciti ad entrare nei nostri confini non dovrebbe essere difficile oltremodo uscirvi...certo che le abilità di questi shinobi devono essere veramente sulla soglia del rango Genin per essersi spinti a tanto...forse possiedono un vantaggio di qualche tipo...chi lo sa...". Il biondo terminò il suo pasto e riavviò la sua ronda inconcludente per quella foresta senza trovare alcunché potesse essere di aiuto alla missione. "Forse ci hanno mandato in missione ben sapendo che avremmo fallito, o facendoci uccidere dai Genin o non trovandoli, e come punizione di un fallimento non..fatale...forse intendono ucciderci..." rimuginava il biondo mentre con occhi vacui scrutava la maggior parte degli alberi cui passava vicino, ovviamente non scrupolosamente come avrebbe fatto dovendo fare una ricerca in una piccola area. "Basta farsi Seghe mentali!". La sera si fermò in una piccola radura, senza accendere il fuoco, riposando dietro ad un grosso masso molto vicino ad un tronco, risultando decisamente invisibile a chiunque non fosse stato un buon osservatore. Dopotutto perse più di un'ora per organizzare il tutto, per uno strano motivo teneva molto alla sua vita, e sapeva fin troppo bene cosa voleva dire essere colti da un ninja mentre si dormiva, ora che non c'era più nessuno di guardia. Morte. E forse non era poi così scontato che quell'eventuale ninja non dovesse appartenere alle fila dell'Impero. "Per quale mostro combattiamo, mamma...". Nonostante tutte le misure precauzionali, il biondo non riuscì ugualmente a riposare sereno. Come la notte precedente e quella prima ancora, schiamazzi e esplosioni in lontananza, sebbene più ridotti trovandosi a debita distanza, disturbavano la quiete e anche i nervi del biondo. La guerra non si sarebbe fermata con la Caduta di Suna. Finché anche la più tenue Resistenza non fosse stata abbattuta, o finché l'Impero stesso non fosse crollato, era impossibile stabilire una tregua.

    Stanco e nervoso Keito si svegliò sulla presta mattinata, circa le sette e mezza, avendo dormito non più di cinque ore. Riprese quasi subito il cammino, senza prima un'oretta di azioni per capire se qualcuno lo stava seguendo, come rapidi cambi di direzione immotivati o simile. Quando convenne che nessuno sembrava essere sulle sue tracce, proseguì con il setaccio della zona di foresta a lui assegnata da Light. "Che poi da quando è il capo non lo so" rifletteva dando prova a sé stesso di avere ancora un po' di orgoglio, sebbene la sua parte più razionale non provava decisamente rancore per Light che aveva deciso di sobbarcarsi la parte di lavoro più pericolosa lavorando sul confine. Ben presto fu la noia più totale a dettare le ore trascorse in quella monotona visione di vegetali, tanto che il biondo iniziò a provare sarcastica nostalgia per il deserto lasciato due giorni prima. Dopo l'ennesima pausa di mezzogiorno, ripartendo il biondo si ritrovò a constatare di aver di gran lunga oltrepassato Komen da Nord e di trovarsi a non molto dal confine del Paese del Fuoco. "Ma ora anche questi territori sono parte dell'Impero?" si ritrovò a chiedersi involontariamente. Ma poco bastò per far deviare la linea di ragionamento. Un movimento nella vegetazione, subito in guardia il biondo saltò indietro. <Chi va là!> disse autoritario ma con un fremito di ansia nella voce. Dal cespuglio uscì un cerbiatto piccolo per la sua specie, molto carino che guardava con grandi occhioni il biondo. Keito si voltò sospirando di sollievo, poi all'improvviso estrasse un kunai e si lanciò contro il cerbiatto procurandogli un sottile taglio sul muso. Spaventato l'animale fuggì via. Ora realmente rilassato il biondo ripose il kunai. <Scusami piccolo cerbiatto, ma dovevo assicurarmi che non fosse una Henge> rispose all'aria l'Uchiha per poi riprendere il suo cammino questa volta verso Sud, aumentando la concentrazione per evitare altri intoppi e dirigersi tranquillamente a Komen dove avrebbe dovuto incontrarsi la sera stessa con l'amico. Un'ombra guizzò sulla testa dell'Uchiha non notata subito. "Pipistrelli? Di giorno? Che roba strana..".


    Gli occhi rossi dell'animale raggiunsero presto il loro comandante. <Merda non è lui...è molto simile, ma il nostro uomo è moro ed è decisamente più grande> disse un ninja mentre il pipistrello si posava sul suo dito. <Sei sicuro? Non so quanto siano affidabili quegli animaletti> il primo scoccò un'occhiataccia a codesto interlocutore. Una voce più profonda e autoritaria parlò. <Sbrigatevi idioti. Non abbiamo tempo da perdere, dobbiamo trovarlo prima che torni a Konoha o all'esercito, là non avremmo nessuna occasione di colpirlo!> poi più sommessamente proseguì come per rammentare qualcosa a sé stesso <Ti troverò...e ti farò rimpiangere di aver ucciso la mia famiglia...Fenice Blu...Akio Uchiha> nella sua voce odio come raramente si era sentito dalle sue fredde e grosse corde vocali. Quei due imbecilli avevano accettato di accompagnarlo per una modesta somma di danaro, ma sapeva che anche loro odiavano profondamente il loro bersaglio, e non avrebbero esitato a mettere in gioco le proprie vite per togliere di mezzo quel giovane tanto spietato e freddo.


    Stato

    Chakra

    Fisico

    Mentale

    70

    Bendato dove prima era ferito, non sente dolore ma le ferite potrebbero riaprirsi. Leggermente stanco.

    Pensieroso, Frustrato.

    Borsa

    Armi da Lancio

    Accessori

    Kunai(x10)

    Binocolo

    Shuriken (x20)

    Filo Metallico (x30m)

    Carta Bomba(x5)

    Filo Metallico (x30m

    / /

    N/A

    Indossato

    Slot

    Oggetto

    Descrizione

    Arma Impugnata

    -

    -

    Tasca Supplementare

    / /

    Coscia destra

    Altro

    Parabraccia

    Completamente neri, in ottimo stato

    Altro

    Protezione di Cuoio

    Usata ma comunque efficiente al 100%

    Altro

    Coprifronte

    Legato al collo a mo di collana


    Note


    Edited by simok - 5/1/2015, 14:56
     
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    Erano ormai passate un bel po' di ore da quando mi ero separato con Keito, non so perché ma mi sentivo strano come se avevo un buco nello stomaco, il cuore che batteva poco più velocemente del normale, la preoccupazione saliva sempre di più, ogni volta che sentivo rumori di carta bomba esplodere provenire dalla foresta, ero sempre più agitato per lui, dopo tutto se gli succedeva qualcosa mi sarei sentito in colpa.
    Dai cazzo Light rilassati, dopotutto anche Keito è un Uchiha, non c'è bisogno di preoccuparsi per lui.
    Dietro di me il deserto con migliaia di cadaveri per colpa della grande guerra, davanti invece la foresta dove si stavano svolgendo combattimenti tra vari ninja, probabilmente parte di quei ninja sarà dell'impero, però non potevo farmi coinvolgere, noi avevamo la nostra missione da compiere.
    Controllavo albero per albero con la massima cura, una noia assurda, però mi toccava, a un certo punto sentii un urlò che proveniva cinquanta metri circa di fronte a me.
    AHHHHHHH!
    Molto lentamente e senza fare rumore, mi spostai più avanti, nascosto con la schiena appoggiata ad un albero guardai con la coda del occhio quello che stava succedendo, c'erano due ninja però non riuscivo a vedere il loro coprifronte, vedevo soltanto che uno era a terra con una grande quantità si sangue sotto di lui.
    Mi dispiace per te ma hai sbagliato ad affrontarmi, non avrei mai pensato che i ninja di Suna fossero cosi deboli. AHAHAHAHAH Muori in pace e addio.
    Continuavo a guardare senza muovermi, dovevo rimane calmo e impassibile e aspettare che sarebbe andato via, lo so molto probabilmente era un ninja dell'impero visto che ha ucciso un ninja di Suna, però poteva anche essere un ninja traditore non potevo rischiare, avevo promesso di non farmi coinvolgere in niente. Ogni passo che lui faceva per andarsene la mia tensione saliva sempre di più.
    Dai cazzo muoviti...
    Non me ne fregava niente della persona a terra che ormai era morta, aveva perso troppo sangue, probabilmente aveva delle ferite serie sull'addome visto che era a pancia in giù senza nessuna ferita sulla schiena, ma avevo visto uno zainetto per terra poco lontano dal cadavere, dentro potevano esserci delle provviste quelle che a me servivano per tirare fino a domani senza mangiare sola frutta.
    Finalmente se nè andato.... Sembra non ci sia più nessuno.
    Con molta calma, passo lento e delicato, per non provocare alcun rumore, guardai bene intorno a me, e visto che non c'era nessuno andai a prendere il suo zainetto.
    Mi dispiace amico, ma prendo in prestito questo.
    Presi lo zaino e notai una etichetta... Argor Bullat...
    Cosi quel uomo si chiama cosi, va beh mi dispiace per lui.
    Rovesciai il contenuto dello zaino per terra, uscirono fuori moltissime armi, carte bomba e accessori, tutta robaccia che sinceramente non mi serviva, però alla fine uscii anche un sacchetto, buttai a terra lo zaino vuoto e presi il sacchetto in carta, lo aprii e dentro c'erano due panini avvolti in una pellicola trasparente e una bottiglia d'acqua.
    Ahhh grazie a dio. Meglio rimettere tutto apposto per non lasciare tracce.
    Misi i due panini e la bottiglietta d'acqua nella mia borsa, e tutto il resto compreso il sacchetto in carta nella sua, dopo di che misi lo zaino nella stessa identica posizione in cui l'avevo trovato in modo da non lasciare tracce.
    Con questi non dovrei avere problemi col cibo per raggiungere Komen, che bel colpo di fortuna però.
    Ritornai allo stesso punto di prima e continuai con l'investigazione, controllavo ogni punto per terra, nei cespugli, ogni albero, ma niente, non trovavo nessun indizio, molto probabilmente era anche una perdita di tempo, i due con tutta probabilità erano già passati di qua, però non avevo altra scelta mi toccava fare sto lavoraccio. Dopo ore e ore di perlustrazione arrivò la notte.
    Ormai si è fatto buio, meglio fermarsi qui per oggi, non dovrebbe mancare molto per Komen, ancora mezza giornata di cammino.
    Mi accampai sul albero che avevo di fronte, concentrando il chakra sulle piante dei piedi, cominciai a camminare sulla corteccia dell'albero, fino ad arrivare ad un altezza di circa quattro metri dove c'era un ramo abbastanza robusto e largo, e per di più coperto bene dalle foglie.
    Credo che questo sarà un ottimo punto dove poter passar la notte.
    Visto che dovevo passar la notte da solo e nessuno poteva far la guardia, quello risultava un ottimo punto, era molto difficile da individuare.
    Sto crepando di fame sarà meglio mangiare
    Tolsi gli occhiali da sole, subito dopo presi un panino e iniziai a divorarlo, era da stamattina che non mettevo qualcosa sotto i denti, dopo di che inizia a bere, mi sgolai mezza bottiglietta circa, l'altra metà decisi di conservarla per domani.
    Fanculo la frutta questo panino è molto più buono.
    Una volta finito di mangiare mi accovacciai con la schiena appoggiata al tronco, cercando di dormire.
    Ormai è notte, anche Keito dovrebbe essersi fermato a dormire... speriamo in bene... Prima non ci avevo pensato, ma può anche darsi che le due persone che ci stiamo cercando siano Ryohei e Shishio, loro sono due genin il primo di Oto e l'altro di Kumo, quindi erano sullo schieramento opposto durante la guerra, però fortunatamente non li ho visti, sperò siano ancora vivi e sperò non ci sia nessuno di loro tra i due genin che dobbiamo uccidere. Uccidere non credo che ci riuscirò, non voglio diventare un assassino.
    La notte passò con mille pensieri che mi frullavano nella testa, alla fine avevo dormito si e no quattro ore, non era molto, ma avevo paura, visto che si sentivano molte urla provenire dal centro della foresta, a quanto pare la guerra non era ancora finita.
    Il sole ormai splendeva alto nel cielo azzurro, illuminando e scaldandomi e accecandomi con i suoi forti raggi, visto il fastidio che mi dava decisi di rimettermi gli occhiali da solei, dall'alto dove ero io, notavo tante scie di fumo grige salire verso il cielo.
    Quando finirà questa guerra. Meglio rimettersi in marcia
    Continuai la perlustrazione setacciando ogni minimo punto ma niente di niente, mezza giornata buttata via, e per di più sotto il sole, ormai era mezzo giorno circa, ed io ero già stanco.
    Non dovrebbe più mancare molto a Komen ancora qualche ora di cammino e dovrei essere arrivato.
    Decisi di fare una pausa, mi sedetti su un enorme pietra all'ombra, iniziai a mangiare quell'ultimo panino per poi bere tutta l'acqua rimasta, buttai la pellicola trasparente e la bottiglia in mezzo a un cespuglio.
    Ripresi un po' di fiato e ripartii, ormai la foresta era quasi finita e li potevo prendere il sentiero principale che collegava Komen al deserto.
    Mmm... sarà meglio percorrere una strada parallela a quella principale, passando per la foresta.
    Ormai non mancava più molto, continuai comunque a guardarmi intorno in cerca di indizi ma niente, e ormai cominciavo a vedere in lontananza una torre in pietra.
    Ormai sono arrivato.

    ChakraFisicoMentale
    70OttimoPensieroso
    Borsa
    Cartabomba x4Kunai x9Shuriken x20Fumogeni x5
    2 boccete di Olio25m di filo metallicoAccendino//

    Abbigliamento
    Occhiali da sole (indossat)
    Coprifronte di Konoha (Indossato sul braccio sinistro)
    Avambraccio e Guanti Rinforzati (indossati)
    Parastinchi (indossati)


    Edited by Takei - 4/1/2015, 17:52
     
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  8. simok
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    2uo1kyv
    Il riccio tornò dalla sua caccia, le bocca brutalmente sporca di sangue forse non suo, che provvedette ad asciugarsi con il polso della mano destra non prima di avere dato il tempo all'altro per notare quel cruento particolare. Erano tutti così i "nuovi" di Konoha...no dell'Impero. Zenko Yutaka poi, era tra gli shinobi della peggior specie, e l'Uchiha non dubitava che alla minima occasione ne avrebbe approfittato per strappargli gli occhi, benché per un qualche strano motivo il mukenin sembrava dimostrare un certo rispetto per lui. Il "compagno" di missione era più alto di lui di una ventina di centimetri, un colosso, ma snello e atletico, i muscoli ben definiti. I denti erano aguzzi e taglienti in quel perenne sorriso snervante, i capelli castani riccioli e quello sguardo assetato di sangue perennemente presente. Non si fidava molto di lui, eppure non poteva negare le immancabili capacità del ninja, senza contare che non aveva ancora avuto modo di constatare il potere di quello strano marchio che esibiva, a forma di fiamma come ne aveva visti diversi in guerra. Si era fatto una mezza idea del suo potere durante la Battaglia di Suna, ma non chiara come era solito fare in presenza di possibili...ostacoli. <Stecchito!> sorrise Zenko leccandosi una goccia di sangue sulla guancia <Quei coglioni di Suna ormai li regalano i gradi ninja...Special Jounin una testa di cazzo come quella, ma dai...Allora che vuoi fare? Torniamo all'accampamento? Dopo questa missione dovresti avere il permesso di ricongiungerti con la tua famiglia>. Akio Uchiha fece segno di no con la testa. <Facciamo una fermata a Gouka, dovrebbe distare pochi minuti di cammino da qui, voglio fare rifornimenti e riposarmi per la notte>. <Come vuoi, ma non capisco come mai sei così stanco, non mi sembra tu abbia fatto molto..> si limitò a rispondere l'altro per poi seguirlo. "Devo capire le reali intenzioni dell'Impero nei confronti miei e della mia famiglia". Akio Uchiha era inquieto, dalla visita degli ANBU alla sua dimora. Sapeva che in nessun altra casa dei suoi amici shinobi era avvenuta una cosa simile, e temeva che l'Impero con la sua smisurata forza, potesse temere una ribellione da parte di un rinomato membro degli Uchiha come suo padre. Se il pericolo fosse stato troppo evidente, era ovvio che Hayter avrebbe fatto uccidere nell'ombra la famiglia del biondo Jounin. "Mamma, Papà, Fratellino...dove siete...".

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    Keito era stanchissimo. Erano ore che camminava e ancora nulla in quella foresta. Più di una volta si era sentito osservato, non dubitava della possibilità che un ANBU di guardia lo avesse spiato e riconosciuto come ninja della foglia per poi lasciarlo stare una volta constatato che fosse innocuo, eppure lo stizziva non riuscire ad identificare i pericoli quando né avvertiva la presenza. Come da appuntamento si ritrovò non distante da Komen la sera del secondo giorno, che ancora non aveva trovato la ben che minima traccia delle loro prede. Fu a circa cinquecento metri dal centro abitato che pestò un filo metallico accorgendosene quando oramai l'aveva staccato dal supporto. "Merda, una trappola!". Si gettò a terra, ma non successe niente. "Che diavolo succede". SI rialzò rapido e si allontanò per vedere se effettivamente per un difetto la trappola scattasse dopo qualche secondo. Nulla. Decise di fare luce sulla questione e seguì, con paura, il filo metallico finché non giunse alla trappola, notando che eventuali armi innescate erano state rimosse rendendo inutile la trappola. Quasi sicuramente era una trappola di precauzione, che era stata rimossa per non lasciare tracce una volta utilizzata. Interessato setacciò la zona per poi sbucare in una piccola radura ampia di raggio circa due metri, solo erba. In più punti l'erba era schiacciata come da un peso, eppure era così lieve la differenza che se ne accorse solo dopo quindici minuti di acuta osservazione. Era passato del tempo da quando qualcuno si era accampato lì. Probabilmente era stato quel qualcuno a posizionare le trappole. Osservò anche pezzi di pane ormai completamente divorati dalle formiche, grandi quanto la falange di un dito. Dopo un'ora la concentrazione venne meno, ma non poté non terminare il suo lavoro cercando altre trappole, trovandone altre due disinnescate. Quando vide dieci kunai nel meccanismo della terza trappola, non poté che fare a meno di provare le trappola. Lanciò uno shuriken recidendo il filo, prima che dopo pochi istanti tutti i kunai si conficcassero con violenza al suolo, dove prima c'era il filo e anche intorno. Deglutì con violenza. Se la trappola che aveva pestato fosse stata attiva, non avrebbe avuto una minima possibilità di evitarla.

    Kunai no Torappu - Trappola dei Kunai
    KunainoTorappu-TrappoladeiKunai_zps448f636e
    Villaggio: Tutti
    Livello: D
    Tipo: Supplementaria
    Questa è una trappola di semplice preparazione e che richiede solo alcuni istanti per essere piazzata. Prima andrà occultato il flessibile che trattiene i Kunai, ad esempio dietro un masso, nella boscaglia o sotto la sabbia, poi, tramite un filo metallico questo verrà messo in tensione. Quando l'avversario calpesterà o urterà il filo metallico, sganciandolo da uno dei due supporti la trappola scatterà, attivando il lancio simultaneo dei 10 Kunai, che sarà molto difficile da schivare a meno che l'avversario non sia di almeno due gradi superiore al proprio. Per attivare la trappola è possibile anche recidere il cavo con un'arma da lancio o, se in possesso della Ayatsuito no Jutsu - Tecnica dei Fili Metallici, strattonarlo con un'altro cavo celato nella propria mano.
    Richiede la Tanjun no Torappu - Trappola Semplice in scheda.
    Richiede una confezione di Kunai e Filo Metallico acquistabili in Armeria

    Consumo: N/A


    Terminata l'ispezione, stanco soprattutto mentalmente, raggiunse in pochi minuti la porta di Komen dove Light lo aspettava ormai da una mezzoretta abbondante. <Finalmente! Temevo ti fosse successo qualcosa!> esordì l'altro andandogli incontro. <Scoperto qualcosa? Io purtroppo niente> continuò Light mentre entravano in città sfoggiando i coprifronte alle guardia. <No nulla di che, ho solo...trovato delle trappole e residui di un vecchio accampamento, non so però stabilire quanto vecchio.> rispose il biondo sorridendo senza darlo a notare, contento di essere stato l'unico a trovare qualcosa <Non so neanche se realmente sia delle nostre prede con tutti i fuggiaschi che ci sono con la guerra...ma credo ugualmente che il campo si restringe considerando che un fuggiasco raramente si avvicinerebbe così tanto al cuore dell'Impero. > continuò Keito, ma la stanchezza prese il sopravvento e decise che avrebbero riflettuto sul da farsi l'indomani mattina. <Avanti andiamo in una locanda, ceniamo e poi a dormire, ci penseremo domani mattina> concluse con un sorriso lanciandosi all'esplorazione della città come un bambino, alla ricerca di una locanda. Quando la trovarono, il vero Keito Uchiha dopo le stanchezze della guerra non poté che tornare alla ribalta, grida e schiamazzi con gli abituali clienti della locanda, rigorosamente ubriachi, che lo esibivano ai compagni come un fenomeno da circo mentre il biondo provava a bere due litri d'acqua in una volta, o a mangiare sedici cosciotti di pollo salvo poi addormentarsi per la stanchezza al nono. Light sorrideva mentre lo portava nella sua stanza. Era contento che almeno lui potesse divertirsi e svagare la mente dagli orrori in cui erano stati intromessi a forza. La notte passò con tranquillità e serenità.

    La mattina dopo Keito si svegliò che erano almeno le dieci, sbadigliando con forza. Fecero colazione insieme, mentre il biondo faticava a svegliarsi del tutto. Fu solo dopo un'esaustiva colazione, una bella doccia ed un conto salato, che l'Uchiha fu definitivamente sveglio. Stranamente era anche piuttosto allegro, forse rianimato dalla serata precedente o dal meritato tranquillo riposo. <Aaaaaallora...sappiamo che i due furbacchioni che dobbiamo inseguire sono stati avvistati non lontano da qui...a questo punto direi di entrare direttamente nel Paese del Fuoco dove sicuro si nascondono. Andiamo a Gouka, non ci metteremo molto e là potremo fermarci per capire dove cercare. Inoltre è il Villaggio più vicino a Konoha da questo versante del Paese, quindi non mi meraviglierei se si fossero fermati lì anche loro, dopotutto non possono mica essersi portati scorte per un viaggio così lungo e contorto...ah e vorrei anche fare qualche indagine qui nel posto, dopotutto e qua vicino che abbiamo trovato l'accampamento, ci deve essere un motivo se qualcuno si è accampato qua vicino. Dunque...dividiamoci! Io setaccio la parte Nord e tu quella Sud. Ci si vede alla locanda per l'una, così pranziamo. Andiamo!> e così dicendo il biondo si allontanò dall'altro iniziando a girare per le stradine in cerca di locandieri che avessero potuto ospitare per un pasto i due.


    Stato

    Chakra

    Fisico

    Mentale

    70

    Bendato dove prima era ferito, non sente dolore ma le ferite potrebbero riaprirsi.

    Ottimo.

    Borsa

    Armi da Lancio

    Accessori

    Kunai(x10)

    Binocolo

    Shuriken (x20)

    Filo Metallico (x30m)

    Carta Bomba(x5)

    Filo Metallico (x30m

    / /

    N/A

    Indossato

    Slot

    Oggetto

    Descrizione

    Arma Impugnata

    -

    -

    Tasca Supplementare

    / /

    Coscia destra

    Altro

    Parabraccia

    Completamente neri, in ottimo stato

    Altro

    Protezione di Cuoio

    Usata ma comunque efficiente al 100%

    Altro

    Coprifronte

    Legato al collo a mo di collana


    Note


    Edited by simok - 8/4/2015, 17:24
     
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    Ormai ero arrivato a Komen, ero in piedi tutto agitato all'ingresso nord della città, ad aspettare Keito, ero preoccupatissimo per lui, mi sarei sentito in colpa se gli fosse successo qualcosa. Finalmente dopo qualche ora, vidi una figura in lontananza simile a Keito, e a quanto pare era lui, quei capelli biondi inconfondibili, quei occhi innocenti... già e stava bene. Intanto gli andai incontro.
    Finalmente! Temevo ti fosse successo qualcosa! Scoperto qualcosa? Io purtroppo niente.
    No nulla di che, ho solo...trovato delle trappole e residui di un vecchio accampamento, non so però stabilire quanto vecchio. Non so neanche se realmente sia delle nostre prede con tutti i fuggiaschi che ci sono con la guerra...ma credo ugualmente che il campo si restringe considerando che un fuggiasco raramente si avvicinerebbe così tanto al cuore dell'Impero. Avanti andiamo in una locanda, ceniamo e poi a dormire, ci penseremo domani mattina
    Meglio cosi almeno sta bene, comunque adesso sarà meglio andare in una locanda
    Quindi ci dirigemmo verso la prima locanda che avevamo trovato, prese le chiavi della stanza e dopo aver sistemato nella stanza le nostre robe, andammo a mangiare, eravamo tutti e due affamati.
    La notte passò in mezzo a risate e cazzate, ci divertimmo un sacco, sopratutto Keito, che non aveva problema a socializzare con le altre persone, e io invece stavo seduto che me la ridevo, erano momenti magici, sembrava come aver dimenticato tutto quello avevamo passato e quello che dovevamo ancora fare, anzi neanche dimenticato come se non fosse mai successo, giuro non mi ero mai divertito cosi in vita mia, certo stavo in disparte però il solo vedere lui fare baldoria con gli altri ubriachi mi faceva sorridere.... Non mi era mai successo, molto probabilmente è colpa sua.
    Dopo un pò crollo sul tavolo dal sonno e li mi tocco portarlo su in camere, salutai gli altri sperando di rivederli, col piccolo Uchiha sulle spalle, andai in camera per poi buttarlo a letto. Lui era già li che ronfava per bene e io non riuscivo a prendere sonno, era stata una giornata strana, troppo strana.
    La mattina arrivò veloce avevo dormito si e no 5 ore, tante per come ero abituato. Una bella colazione e una rinfrescante doccia e pronti per ripartire, alla caccia dei due furfanti, però non avevamo prove niente di niente.
    Aaaaaallora...sappiamo che i due furbacchioni che dobbiamo inseguire sono stati avvistati non lontano da qui...a questo punto direi di entrare direttamente nel Paese del Fuoco dove sicuro si nascondono. Andiamo a Gouka, non ci metteremo molto e là potremo fermarci per capire dove cercare. Inoltre è il Villaggio più vicino a Konoha da questo versante del Paese, quindi non mi meraviglierei se si fossero fermati lì anche loro, dopotutto non possono mica essersi portati scorte per un viaggio così lungo e contorto...ah e vorrei anche fare qualche indagine qui nel posto, dopotutto e qua vicino che abbiamo trovato l'accampamento, ci deve essere un motivo se qualcuno si è accampato qua vicino. Dunque...dividiamoci! Io setaccio la parte Nord e tu quella Sud. Ci si vede alla locanda per l'una, così pranziamo. Andiamo!
    Ci dividemmo ancora, io andai nella parte sud del paese, entrai in tutte le locande che vedevo, ma nessuno sembrava ricordare due persone che si erano fermate li di recente, era anche normale probabilmente, sono tante le persone che si fermano a Komen, visto che è una città tra Suna e Konoha, quindi è impossibile per i locandieri ricordare tutte le persone che si fermano.
    Ormai era quasi l'una e nel tornare alla locanda vidi un negozio di armi ninja, con il proprietario che stava discutendo con due persone, molto probabilmente era gente della sicurezza visto le uniforme, mi avvicinai a loro per sentire cosa dicevano.
    Ehm... salve potrei sapere cos'è successo?
    Il proprietario con tono arrabbiato e affranto mi urlò subito contro.
    NIENTE NON E' SUCCESSO NIENTE, SOLO CHE MI HANNO RUBATO TUTTO 2 GIORNI FA E NESSUNO MI PUO' RISARCIRE, SUBIRO' UNA PERDITA ENORME COSI....
    Signore signore.... si calmi prego
    Disse un agente mentre lo accompagna all'interno del suo negozio, l'altro invece rimase fuori e mi spiego bene la situazione.
    Lo deve scusare ma è arrabbiato giustamente, comunque è successo tutto 2 giorni fa verso sera, il negozio stava per chiudere e non c'era anima viva in giro, sono entrati due persone, nemmeno lui si ricorda com'erano, però sta di fatto che dopo averlo stordito e fatto svenire, gli hanno rubato parecchie carte bomba e molte armi ninja. Comunque scusa ma adesso devo andare.
    Okok grazie mille per la disponibilità e buona giornata.
    Ormai l'una era passata da un pezzo, Keito era li ad aspettarmi, sembrava un po' arrabbiato visto che era li da un po' ad aspettare.
    Scusa scusa non ho fatto apposta ad arrivare in ritardo, comunque entriamo a mangiare?
    Hai scoperto qualcosa di nuovo?
    Adesso ti racconto prima entriamo.
    Entrammo ci sedemmo ad un tavolo, eravamo tutti e due affamati, nella sala non c'era molta gente, visto che mezzogiorno era ormai passato da un pezzo, mentre aspettavo la mia bistecca, iniziai a dire a Keito quello che avevo scoperto di nuovo.
    La notte di due giorni fa, due persone hanno rubato in un negozio di armi ninja, purtroppo il proprietario non si ricorda com'erano visto che è stato messo al tappeto, però c'è una buona probabilità che loro siano i nostri uomini o dici di no?
    Non potevo essere sicuro se erano loro o no, però forse avevamo trovato una pista da seguire.
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    <La notte di due giorni fa, due persone hanno rubato in un negozio di armi ninja, purtroppo il proprietario non si ricorda com'erano visto che è stato messo al tappeto, però c'è una buona probabilità che loro siano i nostri uomini o dici di no? > disse Light. Keito continuava a mangiare affamato, benché la sua testa fosse estremamente concentrato sulla questione. La descrizione data da Light era fin troppo approssimativa, ci doveva pur essere qualcos'altro che il vecchio avrebbe potuto dirgli! Impossibile non notare la statura dei due, eventualmente la voce, particolari, ecc... <Portami da lui, dobbiamo sapere qualcosa di più> rispose il biondo mentre probabilmente Light pensava che sarebbe stato solo uno spreco di tempo, magari anche in minima parte indignato per la mancanza di fiducia del suo compagno. Ma il mestiere dei ninja non ammetteva intermezzi di onore o sentimento, e se l'altro vedeva uno spiraglio per seguire una pista, sarebbe stato utile provare in quella direzione. Dopo pranzo i due si avviarono verso il negozio del vecchio, trovandolo ancora impegnato con quella sorta di cittadini volontari addetti alla guardia della città. Ovviamente un modo come tanti per passare il tempo, non che contro uno shinobi avrebbero mai avuto una minima possibilità. Quando videro i due avvicinarsi, uno si rivolse verso Light. <Di nuovo qua ragazzo? Mi dispiace ma non riuscirete a carpire proprio un bel niente da questo vecchiaccio ostinato> disse la guardia sorridendo forse un po' imbarazzata. Keito, che stava mangiando un panino (ma questo ragazzo mangia sempre?), lo guardò dritto negli occhi, ingoiò l'ultimo pezzo del panino e proseguì verso il vecchio. <Mi dispiace ma non siamo interessati alla Tua recensione dei fatti, voglio parlare in privato con il vecchio> rispose il biondo Uchiha piuttosto pungente, sottolineando la parola Tua per far capire alla guardia la poca considerazione che il konohano aveva nei suoi confronti. Sì, quel Keito era proprio il solito bambino capriccioso. Scostò con un braccio, non proprio delicatamente, l'altra guardia spingendola fuori dal negozio, attese che Light entrasse e poi chiuse la porta abbassando la saracinesca. Il vecchio era seduto su di una sedia ancora arrabbiato e frastornato. <E voi chi diavolo siete? Siete compari di quei due? Vi prego non mi fate del male, non parlerò!?> strillò spaventato il vecchio, sperando che le guardie fuori lo udissero e lo facessero uscire. <Oh invece parlerai. Siamo shinobi di Konoha, e vogliamo aiutarti a capire chi diavolo sono stati questi due ladri così da poterti restituire la tua merce> disse il biondo. Ovviamente mentiva, non avrebbero di certo avuto il tempo né quanto meno la voglia di restituire la roba a quel vecchiaccio scorbutico. Pensandoci su, però, iniziò a percepire un cambiamento nel suo carattere da quando aveva assistito alla Guerra e al massacro. Ora era più inflessibile agli atti di bontà che avevano caratterizzato la sua persona da quando era piccolo. Scacciò via i brutti pensieri e guardò negli occhi il venditore. <Voglio sapere esattamente cosa hai visto, cosa ti hanno fatto, cosa hanno rubato e tutti i minimi dettagli su quei due> chiese in modo imperiale il biondo Uchiha. All'inizio il vecchio sembrò spaventato, poi fece un lungo respiro ed iniziò a parlare. <Allora...due giorni fa, di sera, stavo lavorando come al solito, ansi erano pressappoco le ventuno quindi mi apprestavo a chiudere baracca. All'improvviso mi sento osservato, e vedo due tizi sbucare dal nulla dentro la mia bottega, entrambi con lunghi cappucci calati sul volto. E' durato tutti pochi secondi perché ho visto uno estrarre un kunai, arretrando sono inciampato a terra e un ragnetto mi è cascato dritto in faccia, pochi istanti e ho subito un forte colpo svenendo. Ieri mattina sono stato tutto il giorno all'ospedale, ho subito una bella contusione alla testa, come se mi avessero attaccato una specie di carta-bomba sopra, ma in miniatura e dalle fattezze di un ragno.> mentre parlava Keito notò i segni neri sul viso del vecchio, cumulati ai numerosi lividi. Doveva essere stata una bella esplosione. Nonostante tutto il biondo sembrava poco convinto e il suo sguardo esigeva altre spiegazioni, tanto che il vecchio si rimise subito a parlare. <E-ehm....ecco...c-credo di poter fare una piccola descrizione...sì uno era più alto...l'altro più basso....ehm...sì tutti e due non erano decisamente più alti del tuo amico shinobi> disse riferendosi a Light <Ed ho sentito chiaramente che uno diceva Sbrigati se no saremo costretti a spostarci a piedi...e-e hanno preso un mucchio di carte-bombe...ed esplosivi...e dell'argilla...tutto qui, vi giuro che non so nient'altro!> disse il vecchio alzando le mani sulla difensiva. A Keito brillavano gli occhi per la speranza, ed uno sguardo d'intesa con Light fu sufficiente per chiarire che entrambi ora avevano una pista da seguire. E due giorni di ritardo non erano poi eccessivi. Rapidi i due Genin dell'Impero alzarono la saracinesca dove le due guardie aspettavano ancora la fine dell'interrogatorio. <Svelti diteci, che mezzi di trasporto ci sono qui in città, che sono ancora attivi intorno alle nove di sera?> chiese Keito avvicinandosi quasi a ridosso della guardia. <E-ehm ecco c'è il servizio di traghetti della Bukido, ma è fuori città...qui a quell'ora solo il vecchio Ganjo è disposto a trasportare qualcuno con i suoi carri!> rispose la guardia agitata da tanto impeto. Fu Light a chiedere all'altra dove si trovasse questo Ganjo prima che entrambi si misero a correre forsennatamente da un tetto all'altro e per le strade evitando i passanti. Non c'era un minuto da perdere. Corsero a perdifiato fino a raggiungere il posto indicatogli dalla guardia, dal lato opposto della cittadina, dove una piccola costruzione in legno recitava la scritta "Le cavalcate di Ganjo" scritto in un focoso rosso con affianco disegnato quello che più che un muso di cavallo...sembrava...un pene. Il biondo aprì la porta con forza tossendo immediatamente dopo per il rivoltante e nauseabondo odore di fieno di cavallo e sterco di equino non pulito da mesi. Su di un tavolo tra le varie stalle di ciuchi e cavalli, un vecchio signore magro e sdentato contava il poco denaro ottenuto probabilmente da breve ciclicamente. <Mi zcuzi lei è il zignor Ganjo giusto? Ziamo qui per cercare informazioni su due lozchi tipi che crediamo ziano pazzati di qui e abbiano prezo uno dei voztri carri> disse il biondo tappandosi il naso per la puzza mentre vedeva Light quasi vomitare prima di allontanarsi per prendere aria fresca da fuori. <Io non sono Ganjo e non so voi chi diavolo siete, ma noi non diamo informazioni sui nostri clienti. Quindi non infastidite le mie cavalle e levatevi dai coglioni> rispose l'uomo incurante del tanfo. Stizzato dalla puzza e dall'atteggiamento del vecchio, a Keito saltò una rotella del cervello. Lo afferrò per la collottola e lo lanciò lontano per poi trascinarlo fuori dalla stalla, per strada dove gli puntò un kunai alla gola. <Senti pezzo di merda, non abbiamo tempo da perdere con rifiuti umani come te né comunque ti dedicherei un solo istante di più di quanto te ne meriti!> sbraitò Keito. Dietro di lui Light lo intimava a calmarsi, ma la scenata funzionò a dovere, come il gioco della Guardia Buona e della Guardia Cattiva, e il vecchio parlò spaventato. <Il mio...nome è Saku...sono l'aiutante del Signor Ganjo...lui è partito due giorni fa e quindi io bado al suo negozio, tutto qui!> disse l'uomo tentando di farsi vedere innocente, con il suo alito che puzzava più delle feci dei cavalli. Il biondo si allontanò da lui per il fetore e per l'uso improprio della parola negozio. <Mi devi dire dove è andato Ganjo e con chi, altrimenti giuro sul mio coprifronte che ti metto questo kunai su per il culo!> ringhiò rabbioso l'Uchiha. Impossibile non notare l'espressione piuttosto allibita di Light. Certo sapeva che era tutta scena, ma forse il biondo ci stava prendendo un po' troppo gusto e stava esagerando, sembravano proprio due di quegli schifosissimi mukenin assoldati dall'Impero. <Non so chi fossero, ma il signor Ganjo mi ha detto che doveva andare a Gouka...non mi fate del male > pianse quasi Sako. <Gouka eh...quanto ci vuole con il suo carro?> domandò infine il biondo. <P-penso...poco più di tre giorni, calcolando che quei due si sono fatti stivare nel carro in delle botti, come se fossero merci più che esseri umani..> rispose Sako. Light si mise a correre da subito, seguito da Keito. "Ora siamo quasi sicuri che sono loro...non ci dovremmo mettere più di due giorni per raggiungere Gouka correndo alla massima velocità, forse siamo ancora in tempo per raggiungerli lì a Gouka e catturarli...che diavolo ci vorranno fare con tutte quelle carte bomba...".

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    Appena finito di mangiare Keito decise di precipitarsi dal negoziante che era stato derubato, iniziò un dialogo a senso unico, Keito lo tempestava di domande e allo stesso tempo lo obbligava a rispondere, non mi piaceva molto quel modo fare, però non avevamo altra scelta dovevamo raccogliere più informazioni possibili. Finito il dialogo e la raccolta di informazioni con quella mesa in scena ce ne andammo.
    Allora si va a Gouka eh?
    Ricevuta la risposta positiva da parte del biondo iniziammo a correre per raggiungerla il prima possibile, uscimmo velocemente dalla porta est del villaggio, per poi iniziare a correre in mezzo a una foresta.
    Allora facendo due calcoli loro sono partiti per Gouka due giorni fa... quindi hanno un vantaggio su di noi di ben due giorni di strada, se il carro ci mette tre giorni ad arrivare a Gouka e noi invece ce ne mettiamo due e mezzo, possiamo ridurre il distacco a un giorno e mezzo, magari andar bene un giorno, il che è ancora tanto.... Dipende tutto dal nostro fiato, per quanto riesce a tenere e dalle nostre pausa. Comunque non mi aspettavo che Keito fosse cosi veloce.... Sarà anche piccolo ma è davvero in gamba, forse è davvero forte come lui dice di essere.
    Ascolta Keito, ora come ora sono circa le due e mezza del pomeriggio, direi di cercare di tenere quest passo almeno fino alle otto di sera, dopo ci fermeremo per mangiare e una dormita per poi ripartire alla mattina ok?
    Nessun problema tranquillo.
    Sorrisi, mentre correvo indicavo anche la strada da seguire, ovviamente non era quella principale, ma era una strada che tagliava in mezzo alla foresta, diciamo una specie di scorciatoia.
    Sei sicuro che questa sia una scorciatoia? Non è che ci stiamo perdendo?
    Sta tranquillo un pò di tempo fa come missione dovevo scortare una carovana tra Komen e Gouka e abbiamo preso questa strada.
    Fu la mia prima missione, è li dove è cominciato tutto, il mio partner era Ryohei Sasagawa genin del villaggio del suono... Sperò stia di bene. Chissà perché in questi giorni mi metto sempre a pensare a loro... Forse perché dopo l'esperienza che ho vissuto ho capito che in quanto ninja posso morire in qualsiasi momento, quindi cerco sempre di pensare positivo e ricordare tutti i bei momenti in questi attimi di tranquillità ecco perché... Comunque adesso che ci penso con questa scorciatoia possiamo metterci anche molto di meno, l'unica cosa che mi preoccupa è il tipo di zona, è sempre piena di banditi.
    Ormai è calata la notte direi che possiamo anche fermaci... non è una zona molto sicura quindi faremo la guardia a turno inizio io non preoccuparti inizia pure a mangiare te.
    Ne approfittai per distendermi per terra e rilassarmi un attimo, avevo la schiena a pezzi, e non avevo neanche molta fame, invece keito aveva già mangiato e già stava dormendo, era proprio un ragazzino strano. E ancora mi venne da sorridere. A quanto pare mi stava proprio contagiando.
    Sarà meglio mangiare.
    Fortuna che durante il giro di perlustrazione a Komen, Keito a pensato bene di prendere qualcosa da mangiare, senno saremmo morti di fame.
    Verso le 2 di notte mi diede il cambio e iniziai a dormire per risvegliarmi poi alle sei di mattina. Il sole ormai splendeva alto nel cielo. E noi partimmo, passiamo tutta la giornata a correre ci fermammo solo a pranzo per circa tre ore di riposo e pausa pranzo e alla sera con i soliti turni.
    Questi sono gli ultimi due panini, ne abbiamo una a testa.
    Ok non ti preoccupare tanto siamo quasi arrivati ormai, se la mia memoria non mi inganna non dovrebbe mancare più di mezza giornata.
    Dopo una bella mangiata, con i soliti turni prima io e poi Keito, iniziammo a dormire, mi svegliai alle sei e qualcosa, e proprio come la mattina prima due o tre minuti per svegliarmi bene e sciacquarmi la faccia per poi ripartire a massima velocità. Un breve pausa di due ore a pranzo, mangiammo qualche frutta trovata li vicino, non era un pasto molto abbondate ma ci si doveva accontentare.
    Ecco siamo arrivati.
    Per le quattro del pomeriggio finalmente raggiungemmo Gouka, ben due giorni e due ore di corsa un record personale, ero felice e allo stesso tempo stanchissimo.
    Se è andato tutto bene dovremmo aver accorciato il distacco, sono solo quattro, direi di cercare questo signor Ganjo sperando che sia ancora qui giusto per fargli qualche domanda, e poi potremmo cercare una locanda per mangiare e passare la notte no?

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    2uo1kyv
    Era esausto. Il fiato gli mancava. Non sapeva di preciso per quanto avessero corso, ma il sudore imperlava abiti e fronte del giovane sospinto anche dalla calura di un sole calante. Le mani sulle ginocchia a riprendere fiato mentre gli occhi si posavano sul compagno altrettanto stremato. <Se è andato tutto bene dovremmo aver accorciato il distacco, sono solo quattro, direi di cercare questo signor Ganjo sperando che sia ancora qui giusto per fargli qualche domanda, e poi potremmo cercare una locanda per mangiare e passare la notte no?> le parole stentate di Light. Keito avesse risposto subito se le sue condizioni glielo avessero consentito, ma si ritrovò ad ansimare ancora per un paio di minuti abbondanti. <c....cercare...anf anf....cercare Ganjo?...ANF anf....ma sei pazzo?...sto...sto per morire...> disse con una mano dove credeva ci fosse la milza per quel movimento istintivo quanto inutile, attuo ad alleviare il dolore in codesto punto. <Troviamo prima la locanda..> riesce ancora a dire prima di incamminarsi trascinandosi verso chissà dove. Pochi minuti e un passante gentile e garbato gli indica la locanda più vicina. Altri due minuti ed entrambi erano stravaccati sui due rispettivi letti della loro stanza, al primo piano. Una locanda di certo non eccessivamente modesta, ma neanche vistosa. La loro stanza era forse un quattro per quattro dai muri in cemento, due letti alle due estremità perpendicolari al muro dove la porta conduceva alle scale. Un solo comodino tra i letti ed un paio di sedie sotto la finestra. Ci misero poco entrambi, ad addormentarsi. Keito si svegliò che erano almeno le sette e mezza di sera, e Light stava preparando la sua attrezzatura mentre al suo fianco, sul comodino, un bicchiere d'acqua, una ciotola d'insalata e una bella frittata erano probabilmente la cena del biondo Uchiha. Keito la mangiò con rapidità un po' vergognandosi di essersi alzato per ultimo e di aver costretto Light a fare una pausa. <Bene possiamo andare!> disse prima di varcare la soglia della loro stanza seguito dal compagno Uchiha. "Il carro di Ganjo dovrebbe essere arrivato qui più di un giorno fa...potremmo chiedere alle guardie di un carro sospetto ma credo che se sono veri ninja saranno stati capaci di nascondersi...senza contare che essendo probabilmente arrivati ieri in mattinata sarà davvero improbabile che le guardie ci abbiano prestato attenzione con tutto il via vai di gente..." rifletteva sconsolato. Che diavolo avrebbero potuto fare? Per quanto ne sapevano al mattino non c'era alcun bisogno di permesso per entrare in città, sebbene probabilmente col fattore guerra le misure di sicurezza erano state drasticamente aumentate. Tanto valeva fare una prova. <Andiamo a chiedere alle guardie se hanno notato qualcosa di insolito, anche se dubito..> disse Keito prima di incamminarsi verso la porta dalla quale erano entrati poche ore prima. Le guardie erano lì, lance in mano sebbene ci giocherellassero più che tenerle saldamente ferme. Comunque erano sicuramente più serie e attente di mesi addietro, quando il biondo si era ritrovato lì in missione. <Buonasera...siamo shinobi di Konoha, e siamo qua per una missione> disse il biondo avvicinandosi, ma fu Light a continuare <Ci risulta che due ninja di Suna si siano infiltrati nel Paese del Fuoco e abbiano raggiunto Gouka con un carro trainato da un certo Ganjo, ne sapete nulla?> lo sguardo del biondo a posarsi sul compagno che gli aveva rubato le parole. <Non né sappiamo proprio niente, mi spiace...ma se era un carro da trasporto solitamente portano i cavalli in una stalla comune, che si trova a qualche isolato da qui> rispose una guardia garbata prima di descrivere loro come raggiungere la stalla. L'indagine prosegue proprio in codesto luogo dove trovarono due cavalli intestati proprio ad un certo Ganjo. <Già ma aspettare e spiare i cavalli non ci porterà ai ninja...> sussurrò il biondo al suo moro amico Uchiha per poi rivolgersi all'inserviente <Mi scusi ma non vi è stata data alcuna informazione di dove trovare il signor Ganjo nel caso di emergenze?> domandò all'uomo sulla trentina, alto e in forma. <Mi spiace ma non raccogliamo informazioni e comunque non saremmo autorizzati a darne> rispose l'uomo. Ancora una volta Light ad avvicinarsi e a mostrare il coprifronte <Siamo Shinobi dell'Impero in missione, ed è tuo dovere dirci dove possiamo trovare il signor Ganjo!> disse minaccioso soffermando la voce sulla parola Impero che ormai era diventata quasi un'icona di terrore per chiunque, alleati e nemici. <Sì mi scuso....non lo sapevo...il signor Ganjo dovrebbe alloggiare non distante da qui...> disse impaurito l'inserviente previo dargli indicazioni su una certa locanda dal nome "Tetro Buco", non certo confortante. Si lanciarono di nuovo di corsa verso questa locanda.

    Il Tetro Buco è veramente un buco, ben più stretto e angusto dentro di quanto non appaia dalla striminzita insegna fuori. La piccola porta in legno stile cowboy introduce in un piccolo salone dove quattro o cinque tavolini di legno marcio sono circondati da sedie inferme. Un bancone ospita un oste dal gran pancione ed un tatuaggio di una tela di ragno sulla calva nuca. Il peggio ovviamente è costituito dai tipi seduti sulle sedie ed al bancone, ancora non totalmente ubriachi per via dell'ora ancora presta per loro, e che si apprestano a squadrare in malo modo i nuovi entrati. Proprio guardando l'orologio alle spalle dell'oste, Keito riesce a capire che sono passate quasi due ore da quando sono partiti dalla Locanda. Si avvicinerebbe dunque all'oste, ma Light gli toccherebbe una spalla gentilmente. <Lascia parlare me, non mi piace come questa gente ci guarda> dice per poi avvicinarsi all'uomo. <Mi scusi siamo ninja dell'Impero, vogliamo sapere dove alloggia il signor Ganjo> dice imperativo Light Uchiha, con una fredda risolutezza nella voce. L'oste sorride ma poi nota il movimento rapido della mano del moro a sfoderare un kunai, ben nascosto dalla vista degli "abitanti" del luogo, e l'omone torna serio. <Il signor Ganjo alloggia nella camera 2C, al secondo piano, ma in questo momento è occupato...due tipi incappucciati sono appena saliti dicendo che nessuno andasse a disturbare il Signor Ganjo> dice l'uomo. Il moro Uchiha rinfodera l'arma e guarda Keito altrettanto allibito. Sono loro, sono qui. Entrambi si scapicollano su per le scale, macinando gradini con in testa proprio il moro ninja finché non trovano la stanza 2C, guidati dalle voci ivi provenienti. <Vi ho condotto qui e nascosti per un intero giorno...si può capire che volete da me? e va bene non mi pagate...andate via...no...no che fai...fermo...FERM-AAAH!> un urlo che li attrae proprio nella stanza dove un'esplosione annuncia la morte del vecchio Ganjo. Light sfonda la porta con un calcio, entrambi i ninja hanno il proprio kunai in mano. Andrebbero ad entrare nella stanza fatta quasi totalmente in legno, instabile e piccola come il bagno della loro. Ganjo è a terra, il cranio orribilmente deformato mentre rivoli di sangue colano giù dal corpo che rapidamente esala la vita. Lo sguardo di entrambi cade sulla finestra dove due occhi grigi come la nebbia scrutano strabiliati i nuovi arrivati. <Che stai aspettando a saltare Ihoschi!> un urlo direbbe dal basso della finestra. <CORRI CAZZO, CI SONO I NINJA DELL'IMPERO!!> strillerebbe dalla sua quell'Ihoschi saltando giù dalla finestra. Pochi istanti sufficienti però ai due ninja di Konoha per avere una rapida idea di una delle loro prede: alto più del suo compagno, occhi grigi e naso fine, e quei pochi ciuffi di capelli che oltrepassavano la soglia del cappuccio suggerivano anche un colorito tra il marrone ed il rosso. <Sono loro, inseguiamoli!> andrebbe allarmandosi Keito prima di lanciarsi anch'egli oltre la finestra all'inseguimento, seguito a ruota da Light. Li hanno trovati, e non se li faranno scappare.

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    Edited by simok - 8/2/2015, 11:09
     
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    Sono loro, inseguiamoli!
    Urlò forte Keito mentre si gettò dalla finestra, li avevamo trovati finalmente, purtroppo però avevano già ucciso il signor Ganjo l'unica fonte da cui potevamo prendere qualche informazione, quindi non avevamo altra scelta che inseguirli. Keito iniziò si buttò subito dalla finestra per inseguirli e poi toccò a me, non potevamo farceli scappare non adesso che eravamo cosi vicini a loro. Sotto a quella finestra c'era il tetto di una casa che affiancava la locanda.
    Keito fa attenzione non sai cosa nascondo sotto il mantello, ricordati che hanno saccheggiato un negozio di armi.
    Lo sapevo già non preoccuparti per me e pensiamo a catturare quei tipi.
    Era la prima volta che mi toccava fare un inseguimento in una missione, e non sapevo molto bene cosa fare se non correre per raggiungerli, per d più a rendere difficile il tutto c'erano i loro mantelli neri che si vedevano poco nel buio della notte.
    Si saltava da un tetto all'altro, si sentiva il rumore dei piedi che sbattevano sulle tegole, nessuno di noi voleva cedere, la distanza fra noi non sembrava calare ma nemmeno aumentare.
    Merda son veloci, si vede che sono genin come noi.
    A un certo punto al via di case finì, i due si lanciarono a terra, e noi li seguimmo a ruota, non potevamo farceli sfuggire, fortunatamente non c'era nessuno in giro visto l'orario, però ora come ora era più difficile perderli di vista, visto che le strade erano quasi tutte illuminate.
    A un certo punto uno dei due tiro fuori qualcosa dal mantello e ce la lancio contro, una palla che all'improvviso esplose, andando a creare una grande cortina di fumo. che ci avvolse completamente.
    Merda una palla fumogena, questa non ci voleva, non possiamo perderli.
    Velocemente concentrai il chakra sulle piante dei piedi e salii sulla casa che mi stava a fianco, purtroppo la cortina di fumo bloccava la mia visuale, visto che il vento tirava verso di me.
    Eccoli la non sono molto lontani, possiamo raggiungerli.
    Disse Keito dalla parte opposta, che aveva avuto la mia stessa idea, ma non era ostacolato dal fumo, cosi iniziammo a correre in modo parallelo al terreno e perpendicolare alle case, uno scatto feroce, per cercare di riprenderli, dopo qualche minuto di corsa intensa, riuscimmo a riprenderli, erano più o meno quindici metri di distanza che ci separavano, a quanto pare avevano rallentato cominciavano a sentire la stanchezza.
    Non possiamo perderli proprio adesso... non quando sono cosi vicini a noi.
    La stanchezza però non ci faceva sentire solo per loro, le mie caviglie e polpacci cominciavano a farmi male, sentivo tutti i muscoli che mi tiravano, però non potevo arrendermi dovevo tenere duro, ormai non mancava più molto.
    Dopo un altro po' di corsa i due uomini incappucciati che prima avevano sempre corso insieme si allontanarono un attimo, ognuno corse verso un palo della luce uno stava a destra e l'altro poco più avanti a sinistra.
    All'iniziò non capivo bene cosa avessero' in mente, anzi iniziai anche a accelerare per approfittarne, visto che si erano fermati, ma subito dopo guardai il palo e appena loro iniziarono a correre notai una cartabomba sulla base.
    Fermati Keito.
    E BOOM! una grossa esplosione su i due pali della luce, che cadettero andando a sbattere contro gli edifici, portando a terra insieme a loro i muri della casa che stava sull'altra sponda, andando a bloccare la strada.
    Merda... ormai non possiamo più proseguire, la strada è bloccata, non possiamo nemmeno correre sui muri.
    Fortuna che non c'era nessuno visto l'orario e quindi non ci sono stati feriti o vittime.




    ChakraFisicoMentale
    70OttimoStanco
    Borsa
    Cartabomba x4Kunai x9Shuriken x20Fumogeni x5
    2 boccete di Olio25m di filo metallicoAccendino//

    Abbigliamento
    Occhiali da sole (indossat)
    Coprifronte di Konoha (Indossato sul braccio sinistro)
    Avambraccio e Guanti Rinforzati (indossati)
    Parastinchi (indossati)


    Edited by Takei - 25/2/2015, 17:52
     
    .
  14. simok
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    User deleted


    Narrato "Pensato" <Parlato> <Parlato Altri>


    2uo1kyv
    <Porca puttana!> non poteva che esclamare Keito dopo che balzando indietro era riuscito ad evitare per un soffio che centinaia di chili di macerie lo stecchissero. Ed ecco la strada ostacolata da macerie non da poco e aggirare il blocco stesso sicuramente si sarebbe dimostrato troppo dispendioso in quantità di tempo. Non restava che tentare di oltrepassare le macerie cercando di non cadere. <avanti Light, non ci rimane che tentare di oltrepassare questa cosa, siamo ninja dopotutto!> i piedi si muovono così rapidi, automi di gambe fredde e piuttosto muscolose che si flettono a dare la giusta potenza per un salto. Ecco il ninja saltare da un masso all'altro seguito dal suo compare, cercando di trovare appiglio dove le macerie sembrassero meno friabili. Cadere non era ammesso, troppo tempo per riprendere la corsa, così anche se sicuramente persero secondi per stare attenti riuscirono a superare il blocco in poche manciate di secondi. Purtroppo però i due si erano come volatilizzati. <Merda!> la rabbia inondava i vasi sanguigni dell'Uchiha che esplodevano nei pressi delle sue tempie, animati da caldo furore. "Pensa Keito pensa..." rapido come prima, Light salì sull'edificio più vicino seguito a ruota da Keito, ma dal tetto non si vedeva niente. Si trattava senza dubbio di ninja ben addestrati, e soprattutto il buio della notte non aiutava gli shinobi dell'Impero. Lo sguardo di entrambi si mosse alla ricerca di indizi nell'oscurità notturna, alla ricerca di guizzi in movimento, ma da quel tetto alto solo pochi metri non era per nulla facile scorgere dei fuggiaschi. Gli occhi del biondo bruciavano di chakra prima che il rosso radunasse le sue ultime speranze di trovarli.

    Sharingan Una Tomoe (Genin)
    SharinganUnaTomoe_zps1750ee30
    Villaggio: Tutti
    Livello: D
    Tipo: Doujutsu
    Lo Sharingan dona poteri di prevvegenza all'Uchiha, che può prevedere colpi diretti agli organi vitali e Ninjutsu di livello non superiori ai propri. E' possibile copiare qualsiasi Ninjutsu se in possesso dei requisiti per eseguirli ed utilizzarli in combattimento fino al termine dello stesso.
    Consumo: 2 (A Turno)


    Ancora qualche secondo in cui nessuno dei due sembrava riuscire a scorgere nulla. "Fanculo li abbiamo persi!" pensò il biondo facendo tornare i suoi occhi quelli di sempre, in quel blu glaciale che ora sembrava colmo d'ira. Poi però..<Eccoli!> gridò Light indicando di fronte a sé, mentre il biondo si chiedeva se anche lui avesse effettivamente utilizzato la loro abilità oculare. Non c'era tempo per pensarci, come un uragano entrambi si lanciarono all'inseguimento nuovamente, tentando di correre nelle zone più alte possibili per non perdere di vista i fuggiaschi, cosa che comunque accadde un paio di volte. Finalmente la distanza si accorciava grazie al fatto che probabilmente entrambi gli shinobi di Suna credevano ormai di essersi definitivamente liberati degli Uchiha, ma a quanto pare non era così. <Vediamo di non farci cogliere più di sorpresa!> la voce calda del biondo ad ammonire prima di tutto sé stesso, e poi anche il compagno per come si erano fatti fregare pochi minuti prima. Le mani di Keito maneggiarono per pochi istanti nella borsa, prima che tre shuriken partissero in direzione dei due inseguitori, uno mirante la testa del primo e in linea retta gli altri due sul torace e sul braccio. Ma pochi secondi prima dell'impatto l'altro si dimostrò incredibilmente acuto, e con uno spintone allontanò il compagno dalla minaccia metallica. <Ihoschi vedi di stare attento!> gridava il più basso al compagno, che di tutta risposta, mentre continuavano a correre, disse <Scusami Rajhesh ma credevo gli avessimo seminati!> si giustificò il compare. Per il resto i due continuarono a scambiarsi qualche chiacchiera, ma i Konohiani non riuscirono a sentire più di così. Poco comunque il tempo per chiacchierare per i due tipi di Suna, prima che due shuriken di Light li puntino. Dimostrandosi abili come avrebbero dovuto essere, un salto li portò nuovamente fuori dalla traiettoria delle armi. <PENSATE DI ESSERE IN VACANZA!> gridava Keito esasperato dal fatto che i due continuassero a discutere senza riguardi. Irritato si mise a comporre rapidamente dei sigilli, nulla di importante, mirava solo a distrarli. <Io li distraggo, tu colpiscili con dei Kunai!> il piano sussurrato al suo compare. Se le armi fossero andate anche in parte a segno, i due si sarebbero sicuramente ritrovati rallentati dai danni. Le mani si alternarono così in un compendio di antichi e mistici segni, prima che il chakra si infondesse nei polmoni ed un caldo alito infuocato procedesse per svariati metri prima di divenire una grosse nube di fuoco che procedeva verso i due. Ovviamente gli shinobi suniani, vista la nube, non poterono che saltare in due diverse direzioni prima che due kunai lanciati dal moro Uchiha tentassero di ledere l'altrui carni. Il sorriso di Keito si spense nel vedere ciò che quell'Ihoschi era in grado di fare: una sfera di puro fuoco o roba simile si formò nel palmo della sua mano, e con un unico movimento si levò in aria per deviare l'arma che stava per colpirlo e deviare anche quella del compagno. Pochi secondi e la sfera era di nuovo di fianco al padrone. "Che razza di abilità è!! Lancia quella sfera tipo boomerang!" pensava esterrefatto l'Uchiha dagli occhi cerulei. <KEITO GIU'!> il grido di Light ad avvertire l'amico del pericolo, prima che il biondo si accorgesse che quella palla di fuoco stava viaggiando verso di lui e si buttasse a terra un secondo prima che lo investa in pieno. Il globo infuocato si infranse rumorosamente su di un muro alle spalle del ragazzo, lasciando un cratere non indifferente.

    Hinoiki - Soffio di fuoco
    Hinoiki-Soffiodifuoco
    Villaggio: Tutti
    Livello: D
    Tipo: Ninjutsu
    Tecnica basilare dell'elemento katon in cui, una volta rivolta la mano al cielo e portata all'estremità della bocca, deve venir letteralmente soffiata una moderata quantità di chakra elementale. Quest'ultima procederà per i primi due metri come un cilindro dal diametro di quaranta centimetri per poi allargarsi di colpo raggiungendo un'ampiezza di tre metri che arriverà fino a cinque metri di distanza dal momento dell'espansione. La tecnica potrà causare danni medio-lievi se colpisce quando il getto di fuoco è ancora compatto, solo lievi o lievissimi una volta espanso. Ciò nonostante è un ottimo jutsu oper limitare la visibilità e distrarre l'aversario.
    Consumo: 2

    Shakuton: Kajosatsu - Vapore Assassino [Ihosci]
    sferafiamma_zps53b64318
    Villaggio: Sunagakure
    Livello: D
    Tipo: Ninjutsu
    Tecnica alla base dell'innata, consiste nel creare una sfera del diametro di venti centimetri sul palmo della propria mano. La sfera potrà essere fatta fluttuare illuminando un'area di raggio pari a dieci metri, potrà muoversi fino ad un massimo di venti metri dall'utilizzatore e causerà danni medi da bruciatura nelle parti colpite.
    Consumo: 2 (A Turno)


    Ancora una volta stupefatto il ragazzo osservò il cratere prima di rimettersi in piedi e fissare gli occhi sul ninja, alto e smilzo, che in pochi istanti formava una nuova fiammante sfera. <IHOSCI CAVOLO, NON E' IL MOMENTI DI GIOCARE! POTREBBERO ESSERCI ALTRI NINJA NEI DINTORNI!> Rajhesh rimproverava aspramente il compagno. Sbuffando Ihosci lanciò un'altra palla. "Un'altra palla eh!? Mi spiace ma ormai so bene cosa fare!" i pensieri di un arrogante tredicenne che crede di avere il mondo nel palmo della sua mano, un buffoncello come tanti. I piedi si mossero rapidi ruotando sugli assi delle caviglie, mentre il busto si scostava a far passare quel globo infernale che passava esattamente in mezzo a lui e Light. <Mpf..> lo sbuffo di derisione del biondo, prima che quel coso si illuminasse ed esplodesse mandando i ninja di konoha a gambe all'aria, il biondo a sinistra e il moro a destra per almeno un metro. Ringraziando il cielo per colpire entrambi la sfera era stata indirizzata in modo che entrambi distassero circa due metri dalla tecnica, dunque i danni erano stati ridotti quasi al minimo, ma la forza d'impatto era stata piuttosto suggestiva tanto che il biondo aveva sbattuto con forza la nuca contro la parete nelle sue immediate vicinanze. <Dilettanti..> le ultime parole di Rajhesh finché entrambi sparirono correndo oltre il palazzo retrostante, dirigendosi verso la foresta. Keito si massaggiava la testa dolorante, con cui aveva sbattuto contro la parete. <Cazzo!> gridò di rabbia sbattendo il pugno destro per terra, con foga, realizzando che ora era davvero impossibile raggiungerli.

    Shakuton: Sō Kusuri - Carica Esplosiva [Ihosci]
    shakut_exp_zpsa4cfffc3
    Villaggio: Sunagakure
    Livello: D
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica consiste nel caricare una singola sfera del Vapore Assassino con una quantità di Chakra in più rispetto al normale nel momento in cui esse vengono a crearsi. La sfera non differirà in alcun modo da un'altra sfera normale dal punto di vista estetico, la differenza di questa spesa in più di Chakra starà nella possibilità di causare una esplosione dal raggio di due metri nel momento in cui impatterà contro una superficie solida. La tecnica non necessita di sigilli e viene utilizzata prevalentemente allo scopo strategico nel caso in cui l'avversario riesca a scansare la sfera cercando quindi di colpirlo con l'esplosione dovuta dall'impatto, seppure abbia un raggio esiguo.
    Si potranno caricare solo sfere nel momento in cui vengono create dall'utilizzatore e il consumo sarà separato per ciascuna di esse, ogni sfera manterrà la propria carica esplosiva fino alla fine del turno in cui è stata caricata.
    Consumo: 2 (A Sfera)



    Stato

    Chakra

    Fisico

    Mentale

    70-2-2= 66

    Bendato dove prima era ferito, non sente dolore ma le ferite potrebbero riaprirsi. Danni lievi da ustione sul fianco destro, testa dolorante per la botta contro il muro.

    Ottimo.

    Borsa

    Armi da Lancio

    Accessori

    Kunai(x10)

    Binocolo

    Shuriken (x20)

    Filo Metallico (x30m)

    Carta Bomba(x5)

    Filo Metallico (x30m

    / /

    N/A

    Indossato

    Slot

    Oggetto

    Descrizione

    Arma Impugnata

    -

    -

    Tasca Supplementare

    / /

    Coscia destra

    Altro

    Parabraccia

    Completamente neri, in ottimo stato

    Altro

    Protezione di Cuoio

    Usata ma comunque efficiente al 100%

    Altro

    Coprifronte

    Legato al collo a mo di collana


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    Adesso è veramente finita non possiamo più raggiungerli, non ci resta che tornare alla locanda.
    Dissi in modo ironico, per tirarmi un po' su il morale, anche se dentro di me bruciavo, era la nostra occasione e l'abbiamo persa, avevamo dato tutto per raggiungerli fin qui ma niente sono riusciti a scapparci, questo però dimostra le loro abilità, la prossima volta che li rincontreremo dovremo dare il massimo per acciuffarli. Guardai il mio amico Keito anche lui infuriato.
    A differenza mia lui si è veramente impegnato, ha usato lo sharingan e una tecnica per cercare di catturarli, mentre io non sono riuscito a fare niente, ho corso e basta, che vergogna.
    Eravamo li fermi da qualche minuto ormai, nessuno osava aprir bocca, eravamo troppo depressi, ma star li a pensare non serviva a niente, quindi decisi di ritornare alla locanda.
    Keito io ritorno alla locanda, domani sarà un altro giorno, e non ho voglia di passare la notte qua, dobbiamo riposarci bene e riprendere le energie se vogliamo inseguirli anche domani.
    Il loro obbiettivo credo sia Konoha, da qui dista più o meno un giorno e mezzo di strada, quindi possiamo ancora raggiungerli.
    Ok
    Eravamo tornati ella locanda stanchi, guardavo l'orologio che segnava la mezzanotte, presi le chiavi e una volta arrivato in camera, mi son buttato subito sul letto e li mi son addormentato secco, era stata una giornataccia ed ero stanchissimo.
    Mi son svegliato alle otto e cinque, vedevo che Keito stava ancora dormendo, decisi di aspettare a svegliarlo, prima una doccia veloce, visto che puzzavo ancora da ieri. Una volta essermi lavato bene, guardavo il mio compagno che se ne stava ancora a dormire, sembrava che niente potesse svegliarlo, come se una volta addormentato non si potesse svegliare mai più.
    Ehi Keito svegliati, guarda che è mattina, lavati anche tu, una veloce colazione, facciamo rifornimenti e poi ci rimettiamo in marcia.
    Ci mise un attimo Keito lavarsi un vero e proprio lampo, io stesso ero stupito, scendemmo al piano terra, consegnammo le chiavi, ringraziammo e pagammo il conto.
    Scusi per caso ha una cartina geografica?
    Si a cosa vi serve?
    Lei non si preoccupi, le prometto che gliela riporto subito. Giusto cinque minuti
    Ok tenete.
    Disse tirando fuori da sotto il bancone una cartina vecchia e piena di polvere, mi sembrava il caso di averla giusto per fare il punto della situazione, e vedere il tragitto da percorrere,mentre mi bevevo il mio thè caldo con brioche per colazione.
    Allora noi siamo qui a Gouka, molto probabilmente loro stanno andando a Konoha, abbiamo visto che sono in possesso di molte bombe.
    Dissi indicando col dito indice della mano destra la nostra posizione, mentre con l'altra mano sorreggevo la tazza di thè.
    Per non parlare del potere che aveva quel tizio, la sfera che faceva roteare e che controllava senza problemi, quella si che è veramente pericolosa.
    Già non so tu ma io li avevo un po' sottovalutati si vede che sono genin come noi, e non sono per nulla principiati, comunque ritornando a prima, da qui a Konoha ci vogliono un giorno e mezzo di cammino, noi li abbiamo visti ieri scappare in mezzo alla foresta, molto probabilmente anche a loro questa volta toccherà farla a piedi, però tra il tragitto Gouka e Konoha c'è di mezzo Tanzaku. Da qui ci vuole circa un giorno di marcia, è l'ideale per una sosta.
    Non so cosa voglia fare lui, ma ormai non abbiamo molto tempo, e andare a raggiungerli stanchi morti per la corsa non ha molto senso.
    Quindi te che dici? Andiamo a Tanzaku?
    Si potrebbe anche correre, per cercare di raggiungere la strada che sta tra Tanzaku e Konoha, per cercare di intercettarli, ma non è detto che loro si fermino a Tanzaku.... Sentiamo prima Keito cos'ha da dire, poi valutiamo bene il da farsi.

    ChakraFisicoMentale
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    2 boccete di Olio25m di filo metallicoAccendino//

    Abbigliamento
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    Edited by Takei - 9/3/2015, 22:18
     
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