Casa Goh Asuka

Periferia Est di Konoha

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    "Dicevamo?" Goh si cimentò in un racconto del suo incontro-scontro con Kougami Kyoya. A quanto pareva, i due si erano incontrati quando erano ancora dei semplici Genin, dunque il limitato repertorio di tecniche del Konohaniano non gli aveva permesso di mettere alle strette l'avversario, cosa che era invece riuscito a fare Ryu che aveva di conseguenza costretto l'Otoniano a scoprire le sue carte più forti. "L'ho visto come un utilizzatore di Raiton al tempo. Ne padroneggiava diverse tecniche sia di attacco che di supporto diciamo. Era in grado di creare dei cloni della stessa natura se non ricordo male..." Ryu annuì vigorosamente, ricordando i cloni che l'avversario aveva utilizzato per metterlo definitivamente fuori goioco "Poi, a parte questo, sapeva lanciare getti d'aria dalle mani... Ma quello non è fuuton. E' soltanto frutto dell'utilizzo del chakra con questi." Ryu assunse una espressione stupita, mentre il suo interlocutore gli mostrava quelli che erano letteralmente dei fori d'aria impiantati nei palmi delle mani. "Ma che cazz?! Allora non era Fuuton quello?" Sul suo volto si dipinse un'espressione dubbiosa. "Non può essere, deve necessariamente essere un manipolatore del Fuuton!" A parte quei getti d'aria lanciati dalle mani, l'Otoniano gli aveva infatti lanciato contro anche quelli che erano letteralmente dei fendenti di vento!
    "Ma, a questo punto, come sono migliorato io nel frattempo, probabilmente avrà acquisito delle nuove abilità anche lui." Ancora una volta Ryu annuì alle parole di Goh: dal suo ultimo incontro con Kougami, l'Otoniano sembrava aver imparato a manipolare non una, ma ben due nuove varietà di Chakra elementale. "Quando ti ho recuperato... A quasi dieci metri di profondità... Ti ho trovato ustionato da capo a piede, cotto a puntino potremo dire... Hai visto dell'altro quindi? Come mai lo hai definito 'un mostro'?" Ryu rabbrividì, ringraziando ancora una volta il cielo che Goh fosse riuscito a trarlo in salvo. "Nel tempo passato dal vostro scontro, Kougami deve essersi impegnato parecchio. Oltre al Raiton, apparentemente adesso sembra essere capace di manipolare anche Katon e Fuuton... Non c'entrano niente quei fori d'aria" aggiunse, ammiccando ai palmi del suo interlocutore "sono quasi sicuro che quelli che mi ha lanciato contro fossero fendenti di natura elementale" concluse deciso. Prese un profondo respiro, mentre l'odore di salsedine invadeva le sue narici. "E' per questo che è un mostro. Manipolare tre varianti di Chakra elementale non è cosa da tutti... era un avversario oltre la mia portata, mi duole ammetterlo" sospirò rassegnato.
    "C'è una cosa che non ti ho ancora detto..." disse dopo alcuni attimi "una coda! All'improvviso gli è spuntata una coda, proprio dietro l'armatura. Una lunga e soffice coda bianca dalla punta colorata" Quella era in assoluto la tecnica che lo aveva incuriosito più di tutte, più della sua capacità di manipolare tre elementi, più dell'armatura. "Ti ha mostrato qualcosa di simile?"

    Informazioni:

    Chakra: 48
    Stato Fisico: Ferite da taglio sparse sul corpo, concentrate in particolare su braccia e gambe (entità complessiva media); dolore alle natiche e alla schiena (entità media); ustione alle schiena (entità media).
    Stato Mentale: Pensieroso

    Equipaggiamento:

    Kunaix9, nella borsa
    Shurikenx16, nella borsa
    Cartabomba Fasullax4, nella borsa
    Pillole del Soldatox2, nella borsa
    Tonici Akimichi, nella borsa
    Spada Larga, agganciata alla fascia

    Abbigliamento:

    Borsa, legata al fianco destro
    Guanti chiodati, indossati
    Fascia, dietro la schiena
     
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    Ryu
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    Il chuunin di Konoha ascoltava in silenzio il mio racconto di quello che era accaduto tra me e Kougami nel deserto del Paese del Vento. Lo vidi annuire quando parlai dei cloni raiton utilizzati dallo shinobi di Oto, segno che, anche lui molto probabilmente, si era trovato ad affrontarne. Poi lo vidi cambiare d'espressione rispetto a quando ascoltava in silenzio. Mentre gli mostravo i fori d'aria il ninja di Konoha strabuzzò quasi gli occhi con una faccia stupita. Non sapevo se la sua espressione dubbiosa era soltanto riguardo ai fori d'aria o se si riferisse ad altro dato che non proferì parola al momento. Stavo continuando a parlare ed era chiaro come Ryu avesse potuto vedere molto di più dal ninja di Oto. Quindi, considerando che pure io ero migliorato molto nel frattempo, gli chiesi maggiori informazioni sul Kougami di oggi, che lui stesso aveva definito un mostro. Finalmente il membro del clan Akimichi prese la parola dissipando parte dei miei dubbi e creandomene altri: Nel tempo passato dal vostro scontro, Kougami deve essersi impegnato parecchio. Oltre al Raiton, apparentemente adesso sembra essere capace di manipolare anche Katon e Fuuton... Non c'entrano niente quei fori d'aria Ora quello con la faccia sbalordita ero io a sentire le parole di Ryu. Cosa? In grado di manipolare anche Katon e Fuuton? E quindi ben tre elementi? Kougami Kyoya... Cosa sei? Mi chiedevo sbalordito nella mia testa mentre il chuunin della Foglia ammiccava ai palmi delle mie mani con le quali ero in grado di scagliare una tecnica "surrogata" di elemento Fuuton. Sono quasi sicuro che quelli che mi ha lanciato contro fossero fendenti di natura elementale. Proseguì Ryu affermando di aver avuto la prova diretta che Kougami, oltre a lanciare fendenti d'aria con i fori d'aria, era in grado di lanciare jutsu di natura fuuton. Non ero riuscito ancora a controbattere al membro del clan Akimichi, del resto non avrei saputo che dire dato che Ryu la sapeva ben più lunga di me. Questi prese quindi un profondo respiro prima di prendere ancora la parola. E' per questo che è un mostro. Manipolare tre varianti di Chakra elementale non è cosa da tutti... era un avversario oltre la mia portata, mi duole ammetterlo Fu la sua constatazione. Già... E come dargli torto. Pensai prima di prendere finalmente la parola. Tre elementi non è davvero una cosa da poco. Probabilmente pure io mi sarei trovato in grosse difficoltà. Continuai "in coro" appresso all'Akimichi che intanto sospirava sconsolato. La sconfitta doveva avergli "bruciato" parecchio, nel corpo ma soprattutto nell'anima. C'è una cosa che non ti ho ancora detto... Disse poi con tono sospensivo per poi proseguire subito dopo: Una coda! All'improvviso gli è spuntata una coda, proprio dietro l'armatura. Una lunga e soffice coda bianca dalla punta colorata Furono le sue parole che subito misero in moto il mio cervello. Una coda?... Bianca?... Ne ho viste di rosse e ben sei, come ormai so controllare anche io quel potere. Potere nato non so come dall'Imperatore e da quello Shimura che andava a marchiare vari shinobi della Foglia per potenziarli. Pensai io nella mia mente chiedendomi se potesse esserci un collegamento tra l'abilità che Kougami aveva mostrato a Ryu e quella del Sigillo dell'Imperatore che io stesso avevo ricevuto. Prima ancora di poter dire altro fu lui a quel punto a pormi una domanda: Ti ha mostrato qualcosa di simile? Fu la sua domanda diretta e precisa. Purtroppo non mi aveva fatto vedere nulla di simile. Fosse perché ancora non possedeva un potere del genere o perché purtroppo al livello genin non ero stato in grado di metterlo in difficoltà. In effetti ero molto migliorato una volta chuunin. Il legarmi ai rospi, come narrava la pergamena del mio clan, mi aveva portato a conoscere delle tecniche nuove e potenti che, proprio come mi aspettavo, mi avevano fatto fare un bel passo in avanti in termine di potenza. Risposi con un cenno della testa a dire "no, purtroppo non l'ho visto" per poi prendere la parola e "confermare" il gesto: No, purtroppo no... Sai com'è tempo fa, quando ero soltanto un genin, non avevo, come già ti stavo dicendo, tecniche molto potenti. Ero, come dire... Al di sotto della media... Presi qualche secondo di pausa, quasi un po' a "vergognarmi" della mia debolezza. I membri dei più famosi clan come gli Uchiha, gli Hyuuga o appunto come gli Akimichi sviluppano fin da subito caratteristiche tecniche legate al loro clan come ho potuto vedere ma questo, con me, non è successo... Ed in effetti non faccio parte di nessun clan della Foglia, come sai... Dissi per poi fermarmi un attimo. Ripensai proprio al mio primo incontro con un Akimichi, quando per la prima volta vidi un utilizzo delle proprie abilità, abilità che però purtroppo non servirono al povero Daro per salvarsi. Sai... Probabilmente è proprio per questa mia debolezza che tempo fa, quando assaltavamo Suna, che non sono riuscito a proteggere un giovane membro del tuo clan... Il suo nome era Daro, un ragazzino piagnucolone, buttato come se fosse un "soldato" in quella maledetta guerra... In quell'occasione ho combattuto al suo fianco, vedendo alcune delle vostre tecniche speciali. Ma per mia debolezza alla fine lui è morto... Non sono riuscito a proteggerlo. Venni preso da una forte malinconia ed abbassai lo sguardo verso il pavimento della nave che ci portava via da Yuge. Ricordi di dolore sangue e morte affollavano la mia mente ripensando a quei momenti a Suna. Momenti nei quali molti shinobi, per futili motivi, avevano perso la vita. Dopo un po' rialzai però lo sguardo, tornando all'argomento principale chiedendo a Ryu: Comunque sì, questa storia della coda è davvero una cosa strana... Io di code, le uniche che ho visto, sono quelle del Sigillo dell'Imperatore. Ma quelle erano sei e rosse... Pensi ci possa essere un qualche legame tra queste code? Ne sai qualcosa al riguardo? Chiesi incuriosito dall'argomento, nonostante la mia voce fosse ancora un po' spezzata dai ricordi della guerra di Sunagakure.

    Stato fisico: Ferita lieve fianco sinistro da contusione. Ferita medio-lieve al petto da taglio. Ferita lieve pollice sinistro. Parecchio stanco dato l'alto consumo di chakra. Ferite trattate in via di guarigione.
    Stato Psicologico: Angosciato, incuriosito.
    Chakra: 5
    Note:
    1 palle di luce legate a altrettanti kunai
    1 cartebomba legate a altrettanti kunai

    Equipaggiamento:
    Borsa
    ArmiAccessori
    Kunai x7Radiolina
    Shuriken a stella x14Specchietto
    Carta bomba x3Pillole del Soldato x3
    Palla di Luce x1Kit Grimaldelli
    Gilet
    ArmiAccessori
    Fumogeni x4Torcia elettrica
    B4-71 x1Binocolo
    Tasca Supplementare
    Armi
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    Abbigliamento ninja e armi indossabili:
    Indossato
    SlotOggettoDescrizione
    VoltoOcchialoniSulla fronte
    Collo/voltoCoprinasoTirato giù
    Braccio sxCoprifronteIndossato
    Petto/addomeProtezione di CuoioIndossato - buono stato
    BracciaParabraccia AltiIndossati - buono stato
    Avambracci e maniAvambraccio e Guanti RinforzatiIndossati - buono stato
    StinchiParastinchiIndossati - buono stato
    Dietro la vitaFodero - NinjatoInfoderato
    AvambracciFori D'AriaIndossati - operativi
     
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    Evidentemente, quella strana coda doveva essere un potere sviluppato dall'Otoniano solo in un momento successivo allo scontro con Goh. Questi infatti scosse il capo: "No, purtroppo no... Sai com'è tempo fa, quando ero soltanto un genin, non avevo, come già ti stavo dicendo, tecniche molto potenti. Ero, come dire... Al di sotto della media... "
    Ryu comprendeva perfettamente: un Genin, rispetto ad un Chuunin, dispone di un repertorio di tecniche decisamente limitato.
    "I membri dei più famosi clan come gli Uchiha, gli Hyuuga o appunto come gli Akimichi sviluppano fin da subito caratteristiche tecniche legate al loro clan come ho potuto vedere ma questo, con me, non è successo... Ed in effetti non faccio parte di nessun clan della Foglia, come sai..."
    Ryu annuì con vigore, il suo interlocutore aveva perfettamente ragione: sin da quando era ancora un gracile e debole bambino, era stato istruito dai suoi familiari nell'utilizzo delle tecniche segrete del Clan Akimichi, tecniche che spesso e volentieri lo avevano aiutato nell'affrontare i suoi nemici cogliendoli di sorpresa, essendo Jutsu tutt'altro che comuni. E in effetti, pensò con una nota d'orgoglio, le tecniche del suo Clan erano riuscita a mettere in difficoltà perfino il mostro di Oto.
    "Sai... Probabilmente è proprio per questa mia debolezza che tempo fa, quando assaltavamo Suna, che non sono riuscito a proteggere un giovane membro del tuo clan..." disse Goh, attirando subito la sua attenzione.
    "Un membro del mio Clan? Che sia qualcuno di mia conoscenza?!" si chiese il grassone, attendendo che il suo interlocutore continuasse. Non era infatti detto che due membri di uno stesso Clan fossero imparentati, almeno non direttamente: all'interno di un Clan era infatti facile che si sviluppassero numerosi e differenti rami, che spesso avevano in comune tra loro solo un antico e remoto antenato.
    "Il suo nome era Daro, un ragazzino piagnucolone, buttato come se fosse un "soldato" in quella maledetta guerra..."
    Come sospettava, nessuno che fosse di sua conoscenza. Nonostante ciò, non poté che provare un senso di tristezza al pensiero della morte di un giovane Genin con tutta la vita davanti, ancor di più se quel Genin era un membro del suo Clan. Senza poterne fare a meno, Ryu ripensò al vecchio Jinsei Makki, lo Shinobi che era stato suo compagno durante l'assedio di Suna, anche lui caduto per mano dei nemici. Lui quanto meno aveva avuto una vita lunga e gloriosa... "A che serve l'eterna gloria, quando si è morti?" si disse Ryu, ricordando le parole del vecchio.
    "In quell'occasione ho combattuto al suo fianco, vedendo alcune delle vostre tecniche speciali. Ma per mia debolezza alla fine lui è morto... Non sono riuscito a proteggerlo." Abbassò lo sguardo con malinconia, immergendosi nei propri ricordi.
    "Non fartene una colpa" gli disse Ryu in tono gentile, nel tentativo di consolarlo. "Piuttosto, pensa al fatto che hai salvato la mia vita... e per questo ti sarò grato per sempre. Quel che è successo è successo. Tutto ciò che possiamo fare è vivere il presente, mentre ci prepariamo al futuro" concluse, mentre filosoficamente si accarezzava il folto pizzetto.
    "Comunque sì, questa storia della coda è davvero una cosa strana... Io di code, le uniche che ho visto, sono quelle del Sigillo dell'Imperatore. Ma quelle erano sei e rosse... Pensi ci possa essere un qualche legame tra queste code? Ne sai qualcosa al riguardo? " chiese poi incuriosito, come nel tentativo di cambiare discorso.
    "Non saprei risponderti" disse Ryu con espressione incerta. "Innanzitutto, non so molto del Sigillo dell'Imperatore. Certo, abbiamo tutti visto le bestie di Konoha prendere d'assalto Suna, ma tutto ciò che so o che almeno credo di sapere su quello strano potere deriva dalle mie esperienze e congetture."
    Dopo alcuni attimi di silenzio riprese a parlare: "Quello che posso dirti con certezza è che esteticamente sono due poteri completamente differenti. La coda di Kougami Kyoya era bianca e vaporosa; senza dimenticare il fatto che i demoni di Konoha erano completamente avvolti da quello strato di Chakra rosso scuro!" si infilò un dito nel naso, pensieroso. "Non so cosa dirti. Sono due poteri allo stesso tempo simili e dissimili, non si può escludere a priori che abbiano qualcosa in comune" terminò, sperando che Goh ne sapesse qualcosa più di lui.

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    Il dialogo tra me e Ryu proseguiva con scambi di idee, informazioni ed esperienze riguardanti l'avversario comune, Kougami Kyoya, e la constatazione dell'avanzare nell'apprendimento che si poteva avere lungo la propria carriera ninja. Il ragazzone annuì convinto mentre parlavo di come tutti i ninja, anche in tenera età, appartenenti ai clan maggiori di Konoha riuscissero presto a sviluppare tecniche peculiari del proprio clan. Io purtroppo, non facendo parte di nessuno di questi, non ero stato in grado di sviluppare particolari abilità fin da genin e soltanto la conoscenza tecnica del richiamo e il particolare legame sviluppato con i rospi del monte Myoboku mi aveva permesso, dopo un estenuante allenamento, di iniziare la via dell'apprendimento delle arti eremitiche. Poi mi persi nuovamente nei ricordi della guerra di Suna, raccontando del mio incontro, in quell'occasione, con un membro del suo clan purtroppo passato a miglior vita. Naturalmente catturai in modo esagerato la sua attenzione non appena cominciai a parlare dell'accaduto ma, data la sua reazione comunque compassionevole, non credetti che Ryu lo conoscesse. Non fartene una colpa Furono le parole gentili dell'Akimichi che cercava di tirarmi su mentre ripensavo alla morte del povero Daro. Piuttosto, pensa al fatto che hai salvato la mia vita... e per questo ti sarò grato per sempre. Quel che è successo è successo. Tutto ciò che possiamo fare è vivere il presente, mentre ci prepariamo al futuro Concluse quindi Ryu mentre si accarezzava poi il folto pizzetto scuro. Le sue parole mi rincuorarono, facendomi ricordare della felicità provata non molto tempo prima quando ero riuscito a recuperare il corpo, ancora pieno di vita anche se malridotto, del chuunin di Konoha. Ripresomi dal momento di sconforto tornai sull'argomento principale: le code. Ipotizzai un legame tra la coda bianca mostrata dal ninja di Oto e le sei code rosse del Sigilli dell'Imperatore chiedendo a Ryu se ne sapesse qualcosa. Non saprei risponderti Cominciò col dire l'Akimichi per poi subito proseguire: Innanzitutto, non so molto del Sigillo dell'Imperatore. Certo, abbiamo tutti visto le bestie di Konoha prendere d'assalto Suna, ma tutto ciò che so o che almeno credo di sapere su quello strano potere deriva dalle mie esperienze e congetture. A quanto potevo immaginare il chuunin di Konoha non era stato marchiato dal sigillo. Dalle sue parole sembrava saperne veramente poco, a meno che non stesse mentendo non avendo voglia di parlare di ciò. Passarono alcuni secondi nei quali ero indeciso. Gliene parlo o non gliene parlo? Pensavo tra me e me riguardo al Sigillo dell'Imperatore. Non volevo parlargliene così tanto per. La mia intenzione era più che altro il rivelargli il "come" lo avevo recuperato. Mentre pensavo a questo il flusso dei miei pensieri venne interrotto dalle parole del mio interlocutore: Quello che posso dirti con certezza è che esteticamente sono due poteri completamente differenti. La coda di Kougami Kyoya era bianca e vaporosa; senza dimenticare il fatto che i demoni di Konoha erano completamente avvolti da quello strato di Chakra rosso scuro! Ryu, una volta terminato di parlare, si infilò di nuovo un dito nel naso. Glie l'avevo visto fare almeno un paio di volte da quando aveva ripreso conoscenza, era una specie di tic del chuunin. Non so cosa dirti. Sono due poteri allo stesso tempo simili e dissimili, non si può escludere a priori che abbiano qualcosa in comune. Concordavo con tutto ciò che diceva Ryu ed infatti annuii alle sue parole. Sembrava davvero non sapere nulla riguardo il Sigillo dell'Imperatore e, giustamente, poteva soltanto ipotizzare un legame tra le due abilità visto che alla fine non era a conoscenza di nessuna delle due. Il suo sguardo, le sue ultime parole sembravano quasi sperare che io ne sapessi qualcosa di più. Ma sì dai, mi voglio fidare. Pensai tra me e me decidendo di svelare a Ryu quello che sapevo del Sigillo dell'Imperatore in quanto utilizzatore. Beh sì visivamente, anche se di colori differenti, parliamo sempre di una qualche trasformazione nella quale compaiono delle code... Ricordi che ti avevo detto che ti avevo recuperato a circa dieci metri di profondità? Dissi cercando un assenso dall'Akimichi per poi proseguire: Beh... Ecco... Possiamo dire che, effettivamente, non ho fatto un bagno per venirti a recuperare... Lasciai passare qualche secondo, quasi di proposito, prima di svelare finalmente l'arcano: Mentre ero di ritorno da una missione, subito successiva all'assalto a Suna, nel deserto del Paese del Vento la quale mi valse la promozione a chuunin venni scelto per l'impressione del Sigillo dell'Imperatore. Feci un'altra pausa, pure per osservare le eventuali reazioni del mio interlocutore. Prima, non so bene come, ho come percepito il tuo stato di pericolo ed ho deciso di usare quel potere, anziché per la distruzione, per una giusta causa... Grazie a quel potere sono riuscito a correre molto più rapidamente in tutto quell'inferno e, allungando un braccio composto di quel chakra rosso scuro, recuperarti a quella profondità. Lasciai un po' di tempo a Ryu di assimilare le informazioni per poi concludere: Perché te l'ho voluto dire? Non so se sia un vanto o meno. Ma son contento di quello che son riuscito a fare e di esserlo riuscito a fare con quella che, in teoria, dovrebbe essere un'arma... Del resto ogni cosa dipende sempre come la si usa no? Certo usare quel potere ha i suoi contro dato che va usata una speciale droga ma, a parte potenziare, è anche una discreta difesa. A quel punto rimasi in silenzio. Bene, ora quel che volevo dire l'ho detto. Spero solo non pensi male. Pensai tra me e me mentre distoglievo lo sguardo dall'Akimichi per guardare al di fuori della barca il mare agitato nel quale stavamo navigando.

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    Edited by Werner von Wallenrod - 10/2/2016, 01:34
     
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    Goh sembrava essere d'accordo con Ryu: non si poteva dar per certo che le due trasformazioni fossero legate tra loro, ma analogamente quella possibilità non si poteva escludere a priori. A differenza dell'Akimichi, l'Asuka sembrava saperne un po' di più a proposito delle bestie codate di Konoha. "Ricordi che ti avevo detto che ti avevo recuperato a circa dieci metri di profondità?" Ryu annuì, non capendo dove il suo interlocutore volesse andare a parare.
    "[...] Mentre ero di ritorno da una missione, subito successiva all'assalto a Suna, nel deserto del Paese del Vento la quale mi valse la promozione a chuunin venni scelto per l'impressione del Sigillo dell'Imperatore " Ryu sgranò gli occhi. "E' anche lui una delle bestie di Konoha?!" Prima d'ora gli era capitato di sentire quel nome, Sigillo dell'Imperatore, ma non gli era mai stato chiaro di cosa si trattasse... adesso lo sapeva.
    "Prima, non so bene come, ho come percepito il tuo stato di pericolo ed ho deciso di usare quel potere, anziché per la distruzione, per una giusta causa... Grazie a quel potere sono riuscito a correre molto più rapidamente in tutto quell'inferno e, allungando un braccio composto di quel chakra rosso scuro, recuperarti a quella profondità." L'Akimichi rimase in silenzio, cercando di immaginare la scena: un lungo braccio demoniaco tuffarsi nelle profondità degli abissi, recuperando il suo corpo ferito e ormai quasi privo di vita.
    " Perché te l'ho voluto dire? Non so se sia un vanto o meno. Ma son contento di quello che son riuscito a fare e di esserlo riuscito a fare con quella che, in teoria, dovrebbe essere un'arma... Del resto ogni cosa dipende sempre come la si usa no? Certo usare quel potere ha i suoi contro dato che va usata una speciale droga ma, a parte potenziare, è anche una discreta difesa." Ryu capiva bene che le intenzioni del ragazzo erano tutt'altro che quelle di vantarsi. Per vantarsi non avrebbe certo avuto il bisogno di rivelargli quelle informazioni così importanti. E anzi, sembrava quasi che il Konohaniano stesse cercando di giustificarsi, come se il Sigillo dell'Imperatore rappresentasse per lui qualcosa di sbagliato, di malvagio.
    Ryu, dal canto suo, comprendeva bene quelle che dovevano essere state le ragioni che lo avevano portato ad abbracciare quel potere. Soprattutto in quel momento, dopo aver quasi perso la vita per mano di un altro Ninja, l'Akimichi non desiderava nulla se non essere più forte. Avrebbe firmato un patto con un demone, pur di diventare più potente. Che era un po' quello che sembravano aver fatto le bestie di Konoha.
    "Non importa come tu mi abbia salvato," disse dopo alcuni attimi di silenzio, in cui la sua mente fu attraversata da pensieri oscuri "l'importante è che tu l'abbia fatto" concluse con gratitudine.
    "Purtroppo, pare che le bestie di Konoha non siano bastate a vincere questa battaglia!" aggiunse dopo un po', ridacchiando per lo sconforto. Si voltò indietro: erano ormai lontani dal campo di battaglia, ma il cielo era completamente nascosto dalle colonne di fumo che spiravano verso l'alto dalle navi in fiamme. "Non so cosa succederà adesso, ma sono sicuro che qualcosa cambierà" disse, rivolto più a se stesso che ad altri.
    "Comunque," soggiunse poi rivolto a Goh "non ne so molto di questo Sigillo dell'Imperatore, praticamente solo il poco che mi hai raccontato, ma mi sembra un potere molto pericoloso, sia che venga utilizzato per fare del bene, come hai fatto tu, sia che venga utilizzato per fare del male, come è successo a Suna. Mi chiedo da dove derivi un potere del genere..." concluse in tono allusivo, sperando che il Chuunin potesse in qualche modo chiarire i suoi dubbi.

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    Il chuunin di Konoha sbarrò gli occhi apprendendo che ero uno in possesso del Sigillo dell'Imperatore. Continuavo a raccontare quindi di come il sigillo mi fu impresso e di come lo usai per recuperare il corpo del ninja che stava sprofondando sul fondo marino. Alla fine del discorso Ryu infine rispose, comprendendomi: Non importa come tu mi abbia salvato, Disse rimanendo sospeso, mentre io facevo annuivo con la testa, per poi proseguire: l'importante è che tu l'abbia fatto. Concluse alla fine con gratitudine l'Akimichi facendomi quasi un po' arrossire per l'imbarazzo mentre mi grattavo la testa. Purtroppo, pare che le bestie di Konoha non siano bastate a vincere questa battaglia! Disse poi, dopo un po', il chuunin ridacchiando quasi amaramente sul fatto. Già è vero... Nonostante questo potere stiamo battendo in ritirata. Certo anche se avessimo vinto non è che mi sarebbe cambiato poi molto... Risposi io pensando alla morte inutile e al dolore che portava un conflitto come quello appena terminato. Dal canto mio ero contento di essere sopravvissuto e di averlo fatto degnamente. Ero anche contento di come era andata la mia guerra personale, ma non per un semplice motivo di appagamento personale ma più che altro perché aveva dimostrato che il mio livello, grazie al duro allenamento, si era innalzato. Non so cosa succederà adesso, ma sono sicuro che qualcosa cambierà. Disse dopo un po' Ryu, quasi parlando a se stesso mentre ci allontanavamo sempre più dal campo di battaglia. Comunque, Disse di nuovo il ragazzone rivolto a me: non ne so molto di questo Sigillo dell'Imperatore, praticamente solo il poco che mi hai raccontato, ma mi sembra un potere molto pericoloso, sia che venga utilizzato per fare del bene, come hai fatto tu, sia che venga utilizzato per fare del male, come è successo a Suna. Mi chiedo da dove derivi un potere del genere... Furono le parole del chuunin che tornò sull'argomento "Sigillo dell'Imperatore". Era rimasto colpito da questo potere, per quanto si rendesse conto che fosse pericoloso, e si chiedeva, come del resto anche io, da cosa derivasse. Già, in effetti anche io mi chiedo da che cosa derivi ma, effettivamente, non ne ho idea anche se sarei curioso di scoprirlo... Non è di certo un potere naturale... Non è chakra elementale nonostante il colore... E' qualcosa di completamente diverso... Chissà se, un giorno non arriverò a capo del mistero. Risposi a quello che potevo considerare il mio compagno di "avventura" anche se, prima di quell'incontro dovuto dal fato, eravamo compagni inconsapevolmente, soltanto perché appartenenti allo stesso villaggio. Dopo quelle parole il discorso tra me e l'Akimichi man mano si smorzò fino a quando soltanto il rumore delle onde del mare rimase a far da sottofondo al viaggio che ci riportava mesti e sconfitti a casa. In realtà per me non era una gran sconfitta, la mia guerra l'avevo vinta. Di quella dell'Imperatore, in realtà, non m'importava nulla anche se, purtroppo mi coinvolgeva. Dopo circa un giorno di viaggio giungemmo alla costa orientale del Paese del Fuoco dove scendemmo a terra. Una volta là i più alti in grado cominciarono ad annunciare in che modo saremo tornati a Konoha divisi in compagnie. Dagli annunci che sentii scoprii che io e il ninja che avevo salvato avremo dovuto separarci. Per questo motivo mi avvicinai quindi a Ryu per salutarlo, con la promessa di rivederci, in tempi migliori, al villaggio: Ehi Ryu. A quanto pare le nostre strade, almeno per ora, devono dividersi qui anche se poi tutti e due giungeremo allo stesso Villaggio. Dissi con un sorriso stampato in faccia per poi proseguire: Beh allora ti saluto. Dissi allungando una mano per stringere quella del chuunin. Naturalmente, quando magari il tutto sarà tornato più "normale", potremo incontrarci e prendere un té insieme non credi? O magari un bell'allenamento eh?... Dai allora ci vediamo, a presto, Ryu. Detto questo diedi le spalle all'Akimichi, salutandolo ancora con una mano, per avviarmi alla mia compagnia così da cominciare il viaggio via terra che mi avrebbe riportato alla Foglia, a casa.

    Stato fisico: Ferita lieve fianco sinistro da contusione. Ferita medio-lieve al petto da taglio. Ferita lieve pollice sinistro. Parecchio stanco dato l'alto consumo di chakra. Ferite trattate in via di guarigione.
    Stato Psicologico: Tranquillo.
    Chakra: 5
    Note:
    1 palle di luce legate a altrettanti kunai
    1 cartebomba legate a altrettanti kunai

    Equipaggiamento:
    Borsa
    ArmiAccessori
    Kunai x7Radiolina
    Shuriken a stella x14Specchietto
    Carta bomba x3Pillole del Soldato x3
    Palla di Luce x1Kit Grimaldelli
    Gilet
    ArmiAccessori
    Fumogeni x4Torcia elettrica
    B4-71 x1Binocolo
    Tasca Supplementare
    Armi
    -Libero-


    Abbigliamento ninja e armi indossabili:
    Indossato
    SlotOggettoDescrizione
    VoltoOcchialoniSulla fronte
    Collo/voltoCoprinasoTirato giù
    Braccio sxCoprifronteIndossato
    Petto/addomeProtezione di CuoioIndossato - buono stato
    BracciaParabraccia AltiIndossati - buono stato
    Avambracci e maniAvambraccio e Guanti RinforzatiIndossati - buono stato
    StinchiParastinchiIndossati - buono stato
    Dietro la vitaFodero - NinjatoInfoderato
    AvambracciFori D'AriaIndossati - operativi


    Edited by Werner von Wallenrod - 29/2/2016, 20:57
     
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    Il dopoguerra



    Ritorno a Konoha ed alla "normalità"

    La battaglia di Yuge era perciò giunta al termine. L'Impero e Kiri non erano riusciti nel loro intento di conquistare l'isola e molti ninja, sia dell'alleanza imperiale che della resistenza, erano periti nel tentativo. Il sangue e il dolore avevano riempito quella battaglia quasi più di quella tempesta che imperversava su quel tratto di mare. Ma ora tutto questo, in un modo o in un altro, era finito. Avevo vinto un piccolo scontro, utile più che altro alla mia stima che alla vittoria finale (della quale poco mi importava), ma soprattutto avevo salvato una vita. Quello che ero riuscito a fare era stato forse soltanto un colpo di fortuna o forse era stata bravura fatto sta che rimaneva una di quelle poche cose che avrei voluto ricordare di quella brutta faccenda. Invece purtroppo nei giorni successivi gli incubi di susseguivano e la meditazione soltanto mi aiutò in questi momenti di sconforto. Mi ero quindi separato da colui che avevo salvato ripromettendomi di incontrarmici un domani, un domani che speravo diverso e soprattutto migliore. Il ritorno a Konoha mi vide infatti allontanarmi da quell'Akimichi che in qualche modo era l'unica "persona conosciuta" che avevo di fianco. Non avevo infatti incrociato nessuno di mia conoscenza durante quello scontro e da un certo punto di vista questo mi fece tirare un sospiro di sollievo. Da un lato perché così non dovevo preoccuparmene ma soprattutto speravo che nessuno dei miei amici fosse coinvolto in quest'altra stupida guerra. Dopo tre giorni di marcia, intervallati da soste notturne dove venivano approntati dei mini campi, giungemmo finalmente al Villaggio della Foglia. Non ci fu quasi nessuno all'ingresso ad "attenderci" se non qualche curioso e pensai che fosse andata così solo perché il "morale delle truppe" era a terra data la sconfitta. Me ne andai perciò a casa fregandomene dei miei compagni d'arme dato che non avevo stretto particolari legami nonostante i giorni di marcia passati assieme. Ripresi così la mia solita routine di tutti i giorni composta da allenamenti, studi teorici e uscite per far la spesa o fare due passi. Pensavo ai miei amici. Pensavo a Keito, Yuzin, Seishin ed altri continuandomi a chiedere che fine avesse fatto Murasaki, lo shinobi di Kumo. Il villaggio sembrava sempre lo stesso ma con meno brutte facce in giro dopo la sconfitta di Yuge e questo non fece che rasserenarmi anche se solo in parte. In qualsiasi caso questa mia vita più "tranquilla" non durò poi molto. Erano infatti passati pochissimi giorni dal mio rientro e, ancora non lo sapevo, ma stavo per ricevere più visite in casa mia di quante non ne avessi mai avute da quando mi ero trasferito a Konoha.

    Edited by Werner von Wallenrod - 31/7/2017, 01:24
     
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    Yuzin era tornato a casa da qualche giorno dopo la promozione dell'esame per il grado chuunin, e mentre passeggiava per casa con il gilet ancora indosso per godersi quei momenti da neo-chuunin, ad un certo punto decise di passare a casa di Goh per dargli questa notizia, e anche per vedere come sta, visto che quando era tornato dagli esami chuunin aveva notato una sua lettera che diceva che era partito per la guerra, ma raccomandava Yuzin di stare tranquillo che se la sarebbe cavata, e ha saputo da una paio di giorni che ormai le truppe partire per combattere erano tornate, e Yuzin sperava che anche Goh era tra i ritornati, ma Yuzin aveva fiducia in Goh e sentiva che non era ancora a combattere, o peggio: Speriamo che sta a casa! Meglio sbrigarsi non vorrei arrivare là e aver fatto un viaggio a vuoto. Così Yuzin iniziò a sfrecciare per casa sua e dopo qualche minuto si fermò davanti alla porta per indossare i sandali, e una volta messi uscì di casa richiudendola dietro di sè e fece lo stesso con il cancelletto di legno, iniziando a camminare per le strade affollate di Konoha verso casa del suo amico. Erano circa le undici del mattino e nel cielo non c'era nemmeno una nuvola, e Yuzin passeggiava spensierato per le strade dove oltre a lui sciamavano un'infinità di persone tra cui famiglie, coppie di fidanzati e anche anziani con i nipoti, ma mentre camminava dopo un po' Yuzin ripensò all'esame e al suo avversario, chiedendosi che fine avrà fatto dopo l'esame. Dopo un'ora Yuzin arrivò davanti alla casa di Goh, attraversò il piccolo vialetto guardandosi un po' intorno e arrivando poi davanti alla porta e vedendola aperta Yuzin decise di entrare e mentre si toglieva i sandali all'uscio disse: Goh! Ehi Goh! Sei in casa? Voglio mostrarti una cosa! Così dopo essersi tolto i sandali li poggiò a terra e iniziò a girare per casa cercando Goh chiamandolo, ma non ricevette risposta: Ma dove diavolo è? C'è la porta aperta e conoscendolo non la lascerebbe mai così mentre non è a casa... forse è fuori nel retro. Così Yuzin ritornò alla porta e indossò di nuovo i sandali, uscendo poi nel giardino di casa: Magari si starà allenando, almeno spero, non vorrei che fosse successo qualcosa... Così notando che nel giardino di fronte Goh non c'era, come anche prima aveva visto, decise quindi di controllare nel retro dell'abitazione, così si diresse nel retro sperando di trovarlo là.


    Chakra: 115
    Stato fisico: Ottimale
    Stato mentale: Ottimale
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    Edited by yuzin - 24/2/2016, 16:14
     
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    Ero tornato da poco tempo a Konoha dopo la battaglia per Yuge. Le ferite riportate, poche fortunatamente, erano già scomparse anche se quelle "nella mente" no. Nonostante avessi vissuto diversamente questa battaglia, per certi versi "meglio" di quella dell'assalto a Suna, ancora richieggiavano la notte nella mia testa i colpi di cannone, il fracassarsi del legno e le urla di dolore dei tanti shinobi caduti in quella inutile guerra. Poi alla fine tutto quello, come ci si poteva immaginare, non ha portato a nulla. L'Impero ne è uscito persino ridimensionato dopo aver marciato "senza problemi" sul Villaggio della Sabbia. Era qualche giorno che, ripresa la vita di tutti i giorni, mi chiedevo che avesse combinato Yuzin nel frattempo. In effetti non mi ero ancora mosso per andare a casa sua per vedere come se la passava, del resto ricordavo che l'ultima volta che l'avevo visto era in procinto di prendere parte alle selezioni per i chuunin. Infatti a tal proposito avevo pensato di fargli vedere cos'erano le arti eremitiche, tecniche speciali che speravo potesse imparare anche lui una volta acquisita maggior esperienza. Quella mattinata mi ero alzato di buon'ora e, dopo aver fatto alcune compere per riempire la dispensa, ero tornato a casa per allenarmi un po'. Riposto il tutto negli scaffali della cucina ero andato in camera dove avevo indossato la cintura con la borsa attaccata così da avere con me degli shuriken e qualche kunai. Avevo deciso di fare qualcosa di non tanto complesso, giusto qualche lancio per scaldarmi un po'. Uscii quindi in giardino con dei sandali aperti, dei pantaloni neri lunghi fino a metà polpaccio ed una canotta bianca. Cominciai quindi a effettuare diverse serie di lanci contro dei fantocci ed alcuni bersagli messi in posizioni strategiche lungo il giardino così da esercitarmi in vari tipi di lanci, alcuni che con traiettorie in parte curve quasi "in ricordo" del mio primo incontro con Seishin Utsukushi, lo shinobi di Kiri. Era già da un po' che mi allenavo quando un bersaglio, a furia di colpi subiti, si ruppe e quindi mi ritrovai costretto a sostituirlo. Avevo alcuni bersagli di scorta nel retro della casa quindi presi, e con assoluta calma, cominciai a girare attorno ad essa per raggiungere il piccolo magazzino degli attrezzi situato sul retro. Mentre andavo di dietro mi sembrò quasi sentire una voce, ma non ci feci troppo caso. Giunto infine nel retro della casa presi il bersaglio e, non appena mi voltai per tornare ai miei allenamenti, mi ritrovai di fronte Yuzin. Il ragazzo sembrava quasi un po' preoccupato e la cosa che notai subito con piacere è che ora anche lui vestiva un bel gilet verde proprio come il mio. Sorrisi guardandolo e dissi: Oh ciao Yuzin, mi cercavi? Sembri quasi preoccupato. Dissi per poi proseguire subito dopo: Come vedi ero andato a prendere questo... Comunque non rimaniamo qui impalati. Andiamo in casa e così mi racconti il motivo della tua visita, sai che mi fa piacere... E oltretutto mi hai risparmiato di andare fino a casa tua eheh. Dissi mostrando il bersaglio al neo chuunin. Infine mentre ridevo sorpassai il mio amico per fargli strada verso casa. Posai il bersaglio nel giardino di casa e, lasciati i sandali nell'ingresso, entrai in casa. Mi sedetti sulla poltrona del salotto, facendo cenno a Yuzin di accomodarsi sul divano, dicendo: Siediti pure e mettiti comodo... Allora cosa mi racconti di bello? Come mai da queste parti. Dissi sorridendo al ninja della Foglia. Ero davvero contento di vederlo dopo così tanto tempo e la dannata guerra. Intanto che aspettavo un sua risposta mi slacciai la cintura con la borsa e la posai sul tavolino del salotto.

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    Edited by Werner von Wallenrod - 7/3/2016, 15:17
     
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    Appena Yuzin raggiunse il retro si guardò un po' intorno e dopo un po' vide Goh, così fece qualche passo mentre stava per salutarlo, ma Goh lo fregò sul tempo perchè mentre si stava girando con un bersaglio per gli allenamenti in spalla, vide il neo chunnin e sorridendo disse a Yuzin: Oh ciao Yuzin, mi cercavi? Sembri quasi preoccupato. Yuzin allora replicò: Beh si ero un po' preoccupato perchè ho visto la porta di casa tua aperta ma non c'eri in casa e quindi pensavo fosse successo qualche cosa, ma a quanto pare non è così. Poi continuò: Come vedi ero andato a prendere questo... Comunque non rimaniamo qui impalati. Andiamo in casa e così mi racconti il motivo della tua visita, sai che mi fa piacere... E oltretutto mi hai risparmiato di andare fino a casa tua eheh. Così Yuzin aspettò Goh e insieme andarono dentro casa. Quando entrò nell'atrio Yuzin si tolse i sandali e successivamente entrò nel salotto dove Goh era già seduto su una poltrona, il quale fece un cenno a Yuzin per farlo accomodare, così si sedette anche il giovane e dopo un po' Goh prese parola: Siediti pure e mettiti comodo... Allora cosa mi racconti di bello? Come mai da queste parti. Yuzin allora si mise un po' più comodo e poi rispose: Beh ecco volevo dirti che sono finalmente diventato chunnin! Disse Yuzin mentre entusiasta indicava il suo gilet verde nuovo di zecca: Aspettavo che tornavi per dirti questa notizia e come ho saputo pochi giorni fà che le truppe partite per la guerra erano tornate a Konoha, non ci ho pensato due volte a venire a trovarti per vedere anche come stavi. Comunque raccontami anche tu, com'è andata la guerra? Spero tutto bene, anche se da come vedo penso di si. Così aspettò che Goh raccontasse la sua storia mentre Yuzin lo ascoltava attentamente, poi dopo un po' Yuzin chiese di nuovo a Goh: Comunque Goh, visto che ora sono un chunnin perchè non mi insegni quelle famose ''arti'' di cui mi hai parlato tempo fà mentre ci allenavamo, poco prima che partivi per la guerra? Così finita la domanda Yuzin attese ansioso la risposta del suo amico, visto che quella delle arti era uno dei motivi per cui Yuzin era andato da Goh e visto che ora che era diventato chunnin non vedeva l'ora di apprendere queste famose arti di cui Goh parlava tanto.


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    Edited by yuzin - 7/3/2016, 16:06
     
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    Beh si ero un po' preoccupato perché ho visto la porta di casa tua aperta ma non c'eri in casa e quindi pensavo fosse successo qualche cosa, ma a quanto pare non è così. Furono le parole del neo chuunin non appena lo vidi dopo avergli chiesto se mi cercava. Dato che in realtà "ero in casa", visto che mi allenavo fuori in giardino, non avevo pensato a chiudere la porta della mia abitazione dato che la giornata era di temperatura alquanto mite. Svelato l'arcano su dove mi trovassi in quel momento invitai il mio amico a seguirmi in casa e, di buon passo, entrai nella mia dimora seguito dal chuunin di Konoha. Poi, alla domanda su come stava e cosa ci faceva da quelle parti Yuzin rispose: Beh ecco volevo dirti che sono finalmente diventato chunnin! Furono le sue parole entusiaste mentre mi mostrava un verde gilet della Fogli uguale al mio. Aspettavo che tornavi per dirti questa notizia e come ho saputo pochi giorni fà che le truppe partite per la guerra erano tornate a Konoha, non ci ho pensato due volte a venire a trovarti per vedere anche come stavi. Comunque raccontami anche tu, com'è andata la guerra? Spero tutto bene, anche se da come vedo penso di si. Proseguì infine chiedendo il mio amico. La notizia delle truppe tornate dalla sconfitta nella battaglia di conquista dell'isola di Yuge aveva fatto, come normale, il giro del villaggio e quindi Yuzin era venuto il prima possibile da me. La guerra sì, alla fine è "andata bene". Nel senso che come vedi son tornato indietro sano e salvo a parte qualche ammaccatura che è ormai guarita. La battaglia è persa anche se, sinceramente, poco mi importa dato che non è di certo la mia guerra quella... Dissi in risposta alle parole del mio amico, quasi malinconico per poi riprendermi e proseguire: Quello di cui sono più contento veramente è che sono riuscito a salvare un chunnin di nome Ryu, del clan Akimichi... Aveva perso i sensi e stava affondando nell'oceano ma sono riuscito a recuperarlo e a portarlo in salvo per fortuna. Dissi infine al futuro eremita che, ricordando ciò che gli avevo mostrato tempo prima nel bosco durante un nostro allenamento, mi chiese: Comunque Goh, visto che ora sono un chunnin perché non mi insegni quelle famose ''arti'' di cui mi hai parlato tempo fà mentre ci allenavamo, poco prima che partivi per la guerra? Sapevo che questo momento sarebbe arrivato e, dopo aver sorriso, risposi: Beh sì, io posso aiutarti come ti dicevo insegnandoti ad evocare i rospi, così da metterti in contatto con loro... Poi sarà a te vedere di riuscire ad apprendere le arti eremitiche. Non sapevo effettivamente se anche Yuzin fosse in grado di padroneggiarle anche se lo speravo ardentemente. Mi avrebbe fatto molto piacere poter condividere con lui queste conoscenze e magari avere un punto di vista diverso con il quale potermi confrontare lungo la via che avevo intrapreso. Comunque vedremo prima possibile di fare l'addestramento, magari anche più tardi. Ma intanto raccontami. Come è andato l'esame? Io non l'ho sostenuto ma ho sentito che è davvero tosto, ho sentito parlare di una prova di sopravvivenza nella Foresta della Morte. L'ho vista solamente dall'esterno ma sembrava una struttura davvero enorme. Dai allora racconta. Esortai infine il neo chuunin della Foglia a raccontarmi del suo esame appena superato.

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    Beh sì, io posso aiutarti come ti dicevo insegnandoti ad evocare i rospi, così da metterti in contatto con loro... Poi sarà a te vedere di riuscire ad apprendere le arti eremitiche. Comunque vedremo prima possibile di fare l'addestramento, magari anche più tardi. Ma intanto raccontami. Come è andato l'esame? Io non l'ho sostenuto ma ho sentito che è davvero tosto, ho sentito parlare di una prova di sopravvivenza nella Foresta della Morte. L'ho vista solamente dall'esterno ma sembrava una struttura davvero enorme. Dai allora racconta. Furono queste le ultime parole di Goh in risposta alle domande di Yuzin, il quale poi sentendo la domanda riportò a galla i ricordi dell'esame chuunin, poi iniziò a raccontare: Beh, si hai ragione, è stato veramente tosta riuscire a restare vivo dentro quella foresta, e si è anche una struttura gigante, immensa. Il periodo più brutto dell'esame è stato quando sono stato nella foresta, prima ancora che raggiungessi la torre, c'erano pericoli ovunque, ma alla fine sono riuscito a cavarmela in qualche modo, forse grazie anche alla fortuna visto che ho battuto un ragazzo che aveva il suiton, e non ho potuto usare nessun justu o quasi contro di lui. Poi ci sono stati anche altri incontri, ma quello dove mi sono preoccupato di più di tutti è stato quello. Poi dopo che ho raggiunto la torre al centro della foresta mi sentivo meno teso rispetto a quando ero nella foresta, ma comunque tenevo sempre la guardia alta, dopotutto l'esame era solo a metà e non potevo permettermi di perdere proprio quando ero giunto agli ultimi momenti prima della fine dell'esame. Poi Yuzin fece una breve pausa per ripredere fiato, poi continuò con il suo racconto: Nella torre invece non è stata una prova di sopravvivenza, ma un vero combattimento. Infatti come raggiunsi la cima e presi il rotolo la stanza si ingrandì, come se fosse stata divisa in due da un finto muro o un pannello e lì incontrai il mio avversario, un tizio strano molto alto e muscoloso con dei lunghi capelli bianchi. Mi è rimasto molto impresso in mente quello strano tizio, era inquietante... ma il bello è che non mi diede nemmeno il tempo di dire il mio nome per presentarmi che subito mi attaccò come se fossi un ricercato, anche lui forse era molto deciso nel diventare chuunin... comunque quello scontro finì in parità se ricordo bene e ci promossero sia a me che lui al grado chuunin, e dopo l'esame poi tornai a casa a godermi u po' la nuova promozione... però, chissà che fine avrà fatto quel tizio, vorrei scontrarmici ancora un'altra volta, magari dopo che mi avrai insegnato le arti eremitiche! Così forse riuscirò a batterlo! Poi dopo che Yuzin concluse di raccontare a Goh l'esame pensò tra sè e sè: Già... vorrei scontrarmici ma rischiare di nuovo di farmi colpire da quei suoi dannati shuriken avvelenati... non mi entusiasma molto la cosa... ma se ricapiterà l'occasione starò più attento. Dopotutto ormai io so la sua strategia e lui la mia, ma non sà che Goh mi insegna queste arti, quindi forse con questa piccola ''sorpresa'' riuscirò a batterlo... staremo a vedere. Poi Yuzin ripensò a quello che disse Goh poco prima di fargli la domanda, cioè che salvò un compagno, così gli chiese: Comunque Goh ci stavo ripensando ora, raccontami di questo Akimichi che hai salvato. Lo hai più rivisto poi dopo o mentre tornavi? Attese quindi una risposta di Goh mentre intanto si rilassava seduto sulla poltrona.


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    Era ormai passato qualche tempo dal mio esame chuunin e pochi giorni da quando alcune delle truppe mandate in guerra erano rientrate! Appena avevo saputo che le prime navi erano attraccate, mi fiondai al porto, non per accogliere gli shinobi sopravvissuti, dato che non conoscevo nessuno, ma per prendere la prima nave in partenza per il regno di fuoco, e recarmi a Konoha per incontrare il mio unico amico, sempre se era sopravvissuto. Il viaggio non era stato dei migliori, ma finalmente ce l’avevo fatta avevo raggiunto Konoha solo qualche giorno dopo i loro shinobi. Il villaggio era un casino, era molto affollato e molte persone erano contente ed abbracciavano i loro cari, forse a causa del rientro delle truppe o di altro, ma non mi interessava. Attraversai il villaggio osservando i volti degli shinobi che incontravo nella speranza di vedere il volto familiare di Goh, ma non lo incrociai mai. Arrivato davanti a casa sua, notai che aveva fatto alzare il muro di cinta del giardino, forse per avere più riservatezza nella sua dimora o forse per evitare che qualche arma da lancio schizzasse al di fuori del suo cortile e potesse colpire qualche passante, dato che si allenava in giardino. Superato l’ingresso sulla strada mi avvicinai alla casa, e li notai che la porta era spalancata, bussai mentre facevo notare la mia presenza chiedendo il permesso di entrare, non attesi la risposta ed entrai in casa del ragazzo, togliendo le scarpe e baciandole vicino all’ingresso.
    Goh sei in casa Sono Seishin!!
    Cominciai a percorrere il corridoio quando ormai sulla soglia sentii due voci differenti, una la conoscevo, mentre l’altra mi era sconosciuta.
    Goh scusa il disturbo, ma appena ho sentito che le nostre truppe erano rientrate ho pensato che anche quelle di konoha avessero fatto la medesima ….
    Non riuscii a finire la frase, perché rimasi sorpreso di vedere chi stava parlando con Goh, era il ragazzo che avevo affrontato nella fase finale dell’esame chuunin,
    Cosa!!! ma tu sei quel ragazzo…..dell’esame!!
    Mi girai verso Goh, in cerca di qualche spiegazione

    Stato mentale: ottimo, Sorpreso
    Stato fisico: ottimo
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    Il mio amico non si fece ripetere due volte la domanda e si prodigò subito in un lungo racconto del suo esame che lo aveva promosso al rango di chuunin: Beh, si hai ragione, è stato veramente tosta riuscire a restare vivo dentro quella foresta, e si è anche una struttura gigante, immensa. Il periodo più brutto dell'esame è stato quando sono stato nella foresta, prima ancora che raggiungessi la torre, c'erano pericoli ovunque, ma alla fine sono riuscito a cavarmela in qualche modo, forse grazie anche alla fortuna visto che ho battuto un ragazzo che aveva il suiton, e non ho potuto usare nessun justu o quasi contro di lui. Poi ci sono stati anche altri incontri, ma quello dove mi sono preoccupato di più di tutti è stato quello. Poi dopo che ho raggiunto la torre al centro della foresta mi sentivo meno teso rispetto a quando ero nella foresta, ma comunque tenevo sempre la guardia alta, dopotutto l'esame era solo a metà e non potevo permettermi di perdere proprio quando ero giunto agli ultimi momenti prima della fine dell'esame. Disse il futuro eremita per poi riprendere fiato. La foresta della morte era stata una dura prova per lui dove si era ritrovato a fronteggiare diversi ninja con abilità e tecniche diverse. Dopo poco però riprese a raccontare della sua seconda parte di esame. Nella torre invece non è stata una prova di sopravvivenza, ma un vero combattimento. Infatti come raggiunsi la cima e presi il rotolo la stanza si ingrandì, come se fosse stata divisa in due da un finto muro o un pannello e lì incontrai il mio avversario, un tizio strano molto alto e muscoloso con dei lunghi capelli bianchi. Mi è rimasto molto impresso in mente quello strano tizio, era inquietante... ma il bello è che non mi diede nemmeno il tempo di dire il mio nome per presentarmi che subito mi attaccò come se fossi un ricercato, anche lui forse era molto deciso nel diventare chuunin... comunque quello scontro finì in parità se ricordo bene e ci promossero sia a me che lui al grado chuunin, e dopo l'esame poi tornai a casa a godermi un po' la nuova promozione... però, chissà che fine avrà fatto quel tizio, vorrei scontrarmici ancora un'altra volta, magari dopo che mi avrai insegnato le arti eremitiche! Così forse riuscirò a batterlo! Fu il proseguo del racconto da parte di Yuzin. A quanto diceva al centro della foresta della morte vi era una torre dove, una volta scalata, vi erano dei rotoli da conquistare per rendersi meritevoli di accedere al rango superiore. Per ottenere questi rotoli a quanto pare Yuzin aveva dovuto ancora combattere in uno scontro uno contro uno. Non mi sorprese molto il fatto che si ritrovasse a fare un uno contro uno contro un parigrado, del resto pure io, anche se le circostanze erano molo diverse, mi ritrovai a fare qualcosa di simile. Quello che però più mi colpì e mi diede da pensare fu la descrizione fisica del suo avversario. Un tizio alto e muscoloso dai lunghi capelli bianchi... Mi sembra quasi poter corrispondere a qualcuno. Pensai nella mia mente andando a ricollegare, anche se mi sembrava strano, la descrizione alle fattezze di Seishin, conosciuto tempo prima. I miei pensieri vennero però interrotti quando Yuzin prese nuovamente la parola: Comunque Goh ci stavo ripensando ora, raccontami di questo Akimichi che hai salvato. Lo hai più rivisto poi dopo o mentre tornavi? Il futuro eremita era tornato a parlare della guerra, chiedendomi incuriosito di parlargli di Ryu Akimichi, il chuunin che avevo salvato. Beh. Hai fatto una bella prova e un bell'esame dato che sei stato promosso sono contento. Per quanto riguarda la guerra e quell'Akimichi posso dirti che il suo nome è Ryu. In poche parole l'ho raccolto dall'oceano mentre stava affondando... Ricordi il Sigillo dell'Imperatore? Ecco l'ho recuperato allungando un braccio anche se ora pare che si siano perse le provviste di quel farmaco... Va beh, alla fine meglio così. Dissi per poi proseguire: Comunque una volta portatolo in salvo l'Impero aveva ordinato la ritirata e quindi feci il viaggio di ritorno in sua compagnia parlando delle nostre esperienze di guerra. Infine ci siamo salutati una volta giunti a terra, quando le nostre strade si sono divise per tornare qui a Konoha... In effetti prima o poi dovrò andarlo a trovare. Conclusi così il mio racconto non sapendo di lì a poco la sorpresa che mi aspettava. Infatti poco dopo sentii dei passi in giardino ma soprattutto un bussare alla porta seguito da alcune parole: Goh sei in casa Sono Seishin!! Disse il gigante di Kiri mentre, senza aspettare una mia risposta, entrava in casa dato che la porta era aperta. Sì Seishin entra pure. Riuscii soltanto a dire prima che il neo chuunin della Nebbia prendesse di nuovo la parola: Goh scusa il disturbo, ma appena ho sentito che le nostre truppe erano rientrate ho pensato che anche quelle di Konoha avessero fatto la medesima …. Stavo quasi per aprire la bocca e rispondere affermativamente quando però le sue parole rimasero come strozzate e così le mie. Il gigante di Kiri, non appena vide Yuzin, rimase sorpreso e, dopo essersi girato verso di me con fare interrogativo, disse: Cosa!!! ma tu sei quel ragazzo... dell’esame!! Non potevo crederci ma ci avevo visto giusto a quanto pareva. Ma che vi conoscete quindi? Comunque Seishin lui è Yuzin. Yuzin, Seishin. Dissi mentre quasi scoppiavo a ridere presentando l'un l'altro i due avversari di poco tempo prima nella fase finale dell'esame chuunin.

    Stato fisico: Ottimale.
    Stato Psicologico: Divertito.
    Chakra: 115


    Edited by Werner von Wallenrod - 17/3/2016, 12:17
     
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