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Ora di religione

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view post Posted on 12/12/2011, 07:39
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Lezione troppo 'forte' su Apocalisse: sospesa docente di religione

BolognaToday » Cronaca
Lezione troppo 'forte' sull'Apocalisse: sospesa docente di religione
Garagnani chiede Legge identità cristiana: "Necessario in questo momento di relativismo culturale e nichilismo etico riaffermare la tradizione culturale giudaico-cristiana che ci appartiene"
di Redazione 28/11/2011



Sospesa dall'insegnamento della religione per una lezione giudicata troppo 'forte' sull'Apocalisse, dietro lamentela dei genitori di un'alunna. E' successo in una scuola primaria bolognese a metà ottobre.
Dopo una lezione nella quale la maestra aveva raccontato la storia dell'Arcangelo Michele e di Lucifero facendo ricorso anche ad alcuni dipinti, i familiari dell'allieva sono andati a raccontare l'episodio (che avrebbe traumatizzato la bambina) al dirigente scolastico che ha deciso ("senza neanche ascoltare la mia versione" ha detto la maestra) di sospendere l'ora di religione nella classe nell'attesa della nomina di un nuovo docente da parte della diocesi.
Per la maestra, che insegna anche altre materie nella stessa classe, divieto di spiegare religione per tutto l'anno scolastico. "La mia - ha spiegato la maestra incontrando la stampa - non é una rivendicazione personale ma è una questione di principio. Io voglio insegnare religione che non è una materia come le altre: è legata all'identità di una comunità. Sono stata punita per aver messo in contrapposizione buoni e cattivì. Questo è un attacco alle prerogative della chiesa".
Solidarietà alla maestra è arrivata da tutti i genitori della classe (la bambina che ha dato il via alla vicenda è stata invece spostata in un'altra sezione) che con una lettera hanno chiesto al dirigente di riammetterla all'insegnamento. "Una volta tanto - ha detto Garagnani - non sono io che documento e denuncio il tasso di ideologizzazione che resiste nelle scuole di questa città. Un dirigente non può dare valutazioni sulla concezione religiosa di un insegnante statale. E' competenza della diocesi".


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Le ultime notizie
Scuola: maestra sospesa per 'Apocalisse', mi ha scritto il Papa, ora non temo piu' nulla (2)
(Adnkronos) - ''E' una cosa meravigliosa, che mi mette il cuore in pace'', ha commentato Cristina Vai, che vede un ulteriore segno di speranza nella lettura di un passo dell'Apocalisse proprio da parte del Papa, durante la venerazione dell'Immacolata Concezione, a Piazza di Spagna. Martedi' la maestra Vai si rivolgera' al vicario generale, monsignor Giovanni Silvagni: ''Non andro' a chiedere scusa, perche' come mi insegna la fede cristiana, bisogna lottare per le proprie convinzioni, soprattutto quando lo spirito e' messo alla prova''. Nonostante il supporto di tanti genitori, a scuola, ha detto ancora l'insegnante al 'Resto del Carlino', ''vedo sguardi bassi e gelo. Molti mi evitano per non compromettersi''. Inoltre, i genitori degli alunni di prima B che a inizio dicembre hanno richiesto l'esonero in blocco dei propri figli dalle ore di religione come segno di protesta contro la sospensione della maestra, sono ancora in attesa di una risposta da parte della scuola. Cristina Vai, pero', ha promesso che non si dara' per vinta: ''Ora che ho la benedizione del Santo Padre, non ho paura di nulla''.
(11 dicembre 2011 ore 18.02)

http://bologna.repubblica.it/dettaglio-news/18:01/4082420

 
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FutureLoop foundation
view post Posted on 15/12/2011, 17:33




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perlanaturale
view post Posted on 16/12/2011, 08:38




Addirittura traumatizzata?
 
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view post Posted on 24/2/2012, 16:48
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http://www.repubblica.it/scuola/2012/02/24...2/?ref=HREC1-10

Sempre meno studenti di religione
ormai uno su dieci lascia l'aula

I dati della Cei: per la prima volta la quota di chi non fa l'ora di religione supera il 10%. In testa le superiori e le scuole del Nord e del Centro. E crescono anche i docenti specialisti, ovvero i laici dedicati all'insegnamento. Complice il calo di vocazioni, sono l'88%



di SALVO INTRAVAIA


Sempre meno studenti di religione ormai uno su dieci lascia l'aula



NON SI ARRESTA la fuga dall'ora di religione nelle scuole italiane. L'ultimo rapporto del Servizio nazionale della Conferenza episcopale italiana per l'insegnamento della religione cattolica conferma un trend che sembra ormai ormai inarrestabile. Per la prima volta dal 1993/1994, quando venne fatta la prima rilevazione, la quota di alunni che preferiscono uscire dalle classi quando entra l'insegnante di religione scende sotto il 90 per cento: l'89,8, per la precisione. E la pattuglia di coloro che, mentre il prof di religione parla di Gesù e di fede, si dedicano ad altro sfiora le 800 mila unità.

Ma l'annuale dossier della Cei, relativo all'anno scolastico 2010/2011, conferma un altro trend: gli specialisti di religione - coloro che insegnano esclusivamente questa materia, designati dai vescovi delle 226 diocesi italiane - sono in costante in aumento. Con sacerdoti, religiosi e religiose in "via d'estinzione". L'ordine di scuola dove le defezioni sono più consistenti è la scuola superiore, con poco più di 16 ragazzi su 100 che escono dalle aule durante l'ora di religione.

Un fenomeno concentrato soprattutto nelle regioni settentrionali e dell'Italia centrale. Al Nord le "fughe" sfiorano il 27 per cento e il 19 al Centro. Al Sud invece cambia tutto: appena 2,4 diserzioni su cento. Ma rispetto all'anno scolastico 2009/2010, a livello nazionale, al superiore si registra un'inversione di tendenza. Due anni fa, la quota di genitori o alunni che hanno sottoscritto l'apposito modulo per evitare le discussioni dell'ora di religione è stata del 16,5 per cento. In tutti gli altri segmenti della scuola pubblica italiana, probabilmente a causa della forte componente di immigrati che professano altre religioni, si registrano incrementi.

Con un record, più uno per cento secco, alla materna: che passa dal 7,5 all'8,5 per cento di forfait in appena 12 mesi. Al superiore i meno avvezzi a "prediche" e discorsi intorno alla morale o ai problemi dei giovani sono gli studenti dei licei artistici (individuati nel dossier come "altre" tipologie di scuole): 21,2 per cento. Seguono i ragazzi dei professionali, che disertano l'ora di religione in 20,7 su cento, e i compagni dei tecnici. La maggior parte di questi, il 57,3 per cento, esce dalla scuola. La restante parte si dedica ad "attività didattiche e formative alternative" oppure ad attività di "studio: assistito o non assistito".

E anche quest'anno il complesso universo degli insegnanti reclutati dallo stato per impartire le lezioni di religione si arricchisce di qualche centinaio di unità. Gli specialisti, infatti, passano dai 12.894 del 2009/2010 ai 13.166 dell'anno successivo, facendo segnare un più 2 per cento. Unica "materia" della scuola italiana che negli ultimi anni contrassegnato da tagli sopra tagli può vantare un trend positivo. Ma che, per effetto del calo delle vocazioni, viene sempre più affidata a laici: ormai 88 su cento.




(24 febbraio 2012)

Edited by GalileoGalilei - 24/2/2012, 17:15
 
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view post Posted on 24/2/2012, 17:42
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www.ircvenezia.it/AVVENIRE%20%2016%20novembre%202011.pdf

Quasi nove studenti su dieci hanno frequentato lo scorso anno (2010/11) l’insegnamento di religione a scuola (per l’esattezza l’89,8%). Una sostanziale tenuta rispetto all’anno precedente (solo un meno 0,2%), ma con un dato in controtendenza nelle superiori dove si registra un lieve incremento degli avvalentesi (+0,2% salendo all’83.7% complessivo). Ben oltre il 91% nelle materne (91,5%), elementari (93,4%) e medie (91,3%). I dati, raccolti dall’Osservatorio socioreligioso del Triveneto per contro del Servizio nazionale per l’insegnamento della religione cattolica, quest’anno propongono anche le percentuali riferite alle scuole cattoliche: 99,6% alle materne; 99,9% alle elementari e alle medie; 99,3% alle superiori per un totale del 99,6%. Unendo i dati delle statali e delle cattoliche, si ha il 90,6% degli studenti che scelgono l’ora di religione a scuola
 
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view post Posted on 14/7/2012, 07:03
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http://www.uaar.it/news/2012/07/12/tar-mol...e-durante-anno/

Tar Molise: “Possibile scegliere di non avvalersi dell’ora di religione anche durante l’anno scolastico”

Spesso la frequentazione dell’ora di religione cattolica in Italia diventa di fatto obbligatoria. Tra scuole che non garantiscono l’insegnamento alternativo e famiglie che si trovano sotto pressione più o meno velata da parte di dirigenti scolastici e insegnanti. E che cedono per fanno frequentare ai figli l’Irc.

In questi ultimi anni, anche grazie all’impegno dell’Uaar e al supporto che fornisce tramite lo sportello legale, il problema si è fatto sempre più evidente. Considerando anche, in linea con la secolarizzazione che si fa strada seppure in sordina, che calano i ragazzi che frequentano l’ora di religione.

Una recente sentenza del Tar del Molise potrebbe aprire nuove prospettive, ribadendo ancora una volta che le scuole devono garantire un’alternativa all’Irc. I genitori di due studenti di un liceo classico di Larino (CB) si sono rivolti al tribunale amministrativo regionale per poter esercitare la scelta di non avvalersi dell’ora di religione, oltre i termini previsti. Inizialmente il dirigente scolastico aveva permesso che i loro figli non frequentassero l’ora di religione, nonostante avessero optato per l’Irc. Ma poi aveva cambiato idea, costringendo i ragazzi a seguire l’insegnamento religioso. Facendo leva sull’aspetto “culturale” e negando che si trattasse di una forma di catechesi.

Ma è difficile non notare nel programma Irc un’attenzione alla dottrina e alla dogmatica. Gli insegnanti sono scelti dai vescovi, ma pagati con fondi pubblici. Tra l’altro, nonostante i tagli alla scuola sono tra le pochissime categorie favorite, soprattutto dall’ex ministro per l’Istruzione Maria Stella Gelmini. E possono insegnare persino a ‘classi’ composte da un solo alunno.

Il ricorso, presentato dagli avvocati Marcella Ceniccola, Michele Coromano e Michele Franchella, ha fatto leva sulla violazione della libertà di scelta e di pensiero. I giudici hanno convenuto sul fatto che negare la possibilità di cambiare nel corso dell’anno va contro i principi costituzionali e che l’Irc deve essere davvero facoltativo per gli studenti, annullando il provvedimento dell’istituto.

L’avvocato Ceniccola ci ha fatto presente come sia una sentenza “importante, perché garantisce la libertà incondizionata di scelta di avvalersi o meno dell’ora di religione a scuola”. La scelta “può essere effettuata e modificata in qualsiasi momento dell’anno scolastico, a prescindere dalle norme meramente organizzative che fissano il termine all’atto di iscrizione”, ha aggiunto il legale. Proprio a tutela di “supremi principi costituzionali, quali la libertà di religione e la libertà di pensiero, che attengono a diritti assoluti ed indisponibili della persona”.

Resta da capire se questo pronunciamento sarà considerato un precedente anche in altri casi simili. Comunque è incoraggiante, anche se la strada per avere una scuola davvero laica è ancora lunga.
 
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view post Posted on 26/9/2012, 05:36
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http://www3.lastampa.it/scuola/sezioni/new...lo/lstp/469933/

25/09/2012 -
Profumo: "Rivedere l'ora di religione"

Il ministro Profumo all'inaugurazione anno scolastico al Quirinale
Il ministro: società multietnica.
E' polemica. In campo i vescovi: "L'insegnamento è già cambiato"
roma

La scuola è figlia dei tempi. Non si stanca di ripeterlo il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo. Oggi è più «aperta e multietnica» di ieri, dice. Pertanto «i programmi» vanno «revisionati in questa direzione». E sul banco degli imputati c’è l’ora di religione.

Il numero di studenti stranieri in classe sta aumentando - è il ragionamento del ministro - e la scuola dell’integrazione ha bisogno di programmi inclusivi. Un discorso che vale per l’insegnamento della religione cattolica, come anche per quello della «geografia». È una posizione, quella di Profumo, che oggi ha alimentato la polemica, spaccando in due l’opinione pubblica. Frenano le gerarchie ecclesiastiche come anche i cattolici in Parlamento, più favorevoli invece associazioni, sindacati come la Flc Cgil e radicali. Il presidente della Commissione Cei per la Scuola, monsignor Gianni Ambrosio, scandisce: «È già cambiata la proposta dell’insegnamento della religione cattolica. Non è di certo una lezione di catechismo, bensì un’introduzione a quei valori fondanti della nostra realtà culturale che trovano la loro radice nel cristianesimo». I radicali invece portano all’estremo l’idea del ministro: l’ora di religione va rivista, dice la senatrice Donatella Poretti, purchè «si passi dall’abolizione dell’esistente».

Il caso è scoppiato questa mattina. A margine della visita alla Biblioteca ministeriale, Profumo ha ribadito la necessità di adeguare la scuola ai tempi che cambiano: «Il paese è cambiato - ha detto - nelle scuole ci sono studenti che vengono da culture, religioni e paesi diversi. Credo che debba cambiare il modo di fare scuola, che debba essere più aperto». Ai cronisti il ministro ha raccontato di aver visitato ieri classi in cui «gli stranieri erano il 50% degli alunni. Lì si impara la geografia anche dal racconto dei compagni che hanno vissuto in altri paesi». Concorda con Profumo la Rete degli studenti («l’ora di religione va assolutamente rivista») e la Flc Cgil: «è fondamentale ridisegnare il ruolo della scuola pubblica all’interno di una società in cui il confronto tra diverse culture diventa decisivo per garantire diritti per tutti», sostiene il segretario generale Mimmo Pantaleo. Anche il Moige chiede «una scuola in linea con i tempi e con questa società in continua trasformazione».

Più critici invece i parlamentari cattolici. Mentre la Lega Nord ne fa una questione di principio («se nelle nostre scuole ci sono anche studenti che vengono da altri Paesi, è giusto che rispettino le nostre radici cristiane e imparino la millenaria cultura dei nostri territori», dice il deputato Davide Cavallotto), Paola Binetti dell’Udc si appella al «disperato bisogno di ritrovare i valori cattolici, perchè in molti casi è evidente che siano smarriti» e Alessandro Pagano (Pdl), «preoccupato», teme il verificarsi di «una violazione dei diritti della maggioranza della popolazione italiana». Da fronti opposti il responsabile Nuovi italiani del Pd, Khalid Chaouki, e il segretario nazionale degli insegnanti di religione, Orazio Ruscica, sollevano invece il problema dell’offerta formativa alternativa, che ad oggi è carente. La responsabile scuola del Pd, Francesca Puglisi, mette invece in guardia dalla distrazione che questa querelle potrebbe portare con sè, distogliendo l’opinione pubblica «dal bisogno di risorse della scuola italiana».
 
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view post Posted on 18/12/2012, 04:02
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Crolla l'IRC

Anno - totale - materne - elem. - medie - superiori

2012/13: 88,9 91,0 92,9 90,4 82,1
2011/12: 89,3 91,6 93,1 90,9 83,0
2010/11: 89,8 91,5 93,4 91,3 83,7
2009/10: 90,0 92,5 93,7 91,6 83,5
2008/09: 91,0 93,2 94,2 92,7 85,3
2007/08: 91,1 94,1 94,6 92,7 84,5
2006/07: 91,2 94,5 94,6 92,9 84,6
2005/06: 91,6 94,7 95,2 93,1 85,0
2004/05: 91,8 95,1 95,5 93,2 85,3
2003/04: 92,7 96,4 95,8 94,1 86,5
2002/03: 93,0 95,8 96,0 94,3 87,5
2001/02: 93,2 96,3 96,4 94,7 87,6
2000/01: 93,6 96,8 96,8 95,1 88,1
1999/00: 92,9 96,7 96,5 94,9 86,7
1998/99: 93,4 96,7 96,9 95,1 87,5
1997/98: 93,6 96,7 97,0 95,6 88,2
1996/97: 93,7 96,5 96,8 95,7 88,1
1995/96: 93,9 97,0 97,3 95,6 88,8
1994/95: 94,4 96,5 97,2 96,0 90,3
1993/94: 93,5 96,6 96,3 95,4 88,6

Edited by GalileoGalilei - 10/1/2015, 10:21
 
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view post Posted on 27/7/2014, 07:01
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http://www.diocesidicremona.it/main/base1....foto&idrec=5624

I DATI 2013/2014
Oltre l'84% degli studenti
segue l'ora di religione
Don Anselmi (ufficio scuola):
«Puntiamo a fare laboratori
di cultura e umanità»

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Saranno 172 gli insegnanti di religione (di questi 45 sacerdoti) che il prossimo anno scolastico opereranno nelle scuole – statali e paritarie – presenti sul territorio diocesano. Un servizio culturale fondamentale anche a fronte del numero degli alunni che si avvalgono dell’ora di religione: 38.751 tra bambini e ragazzi. Minima la flessione registrata tra il 2013 e il 2014: il calo è stato dell’1%. E proprio in questi giorni l'ufficio diocesano di pastorale scolastica, diretto da don Claudio Anselmi, sta procedendo alle nomine dei docenti, anche attraverso degli incontri personali attraverso i quali ricordare gli aspetti fondamentali del proprio servizio alla scuola e alla comunità cristiana.


I dati

Nell’anno scolastico da poco concluso le scuole di diverso ordine e grado presenti in diocesi di Cremona (dunque anche con istituti del Milanese, della Bergamasca e del Mantovano, oltre a quelli in provincia di Cremona, ma senza quelli del Cremasco) contavano 46.978 studenti. Di questi 38.751, cioè l’82,49%, (rispetto ai 39.210 dell’anno precedente) si sono avvalsi dell’insegnamento della religione cattolica. Nello specifico si è trattato di 7.864 bambini della scuola dell’infanzia (84,69%), 13.283 scolari della primaria (84,32%), 8.550 studenti della secondaria di primo grado (84,16%) e 9.054 della secondaria di secondo grado (76.86%).





Se fino alle Medie la percentuale dunque si attesta oltre l’84%, il calo è più vistoso riguarda le scuole superiori. Variazioni significative si registrano comunque analizzando la diversa tipologia di scuole: se nei licei segue l’ora di religione l’82,11% degli studenti, negli istituti tecnici il dato scende al 72,38%, attesta al 64,24% negli istituti professionali.

«Queste ultime percentuali – specifica don Anselmi – mostrano che maggiore è la propensione alla studio e più ampio è il desiderio di una ricerca culturale e di senso. Non dimentichiamo poi che la maggioranza degli stranieri frequenta proprio gli istituti professionali».

Le zone maggiormente “secolarizzate” sono quella della Bergamasca e del Milanese insieme alla città di Cremona. Tiene invece bene il Casalasco-Mantovano: è, infatti, il liceo scientifico «Maggi» di Viadana a registrare il picco più alto di “avvalentesi”, con il 95,40%.

Nelle scuole – statali e paritarie – la percentuale di quanto non scelgono l’ora di religione è dunque passata dal 16,51% dell’anno scolastico 2012/2013 al 17,51% del 2013/2014, pari a un +1%. La percentuale tocca il 19,52% se si escludono le scuole cattoliche con i loro 5mila alunni.







«L’aumento degli studenti che non fanno religione – spiega don Claudio Anselmi – è dovuto in particolare a due fenomeni che ci obbligano a una profonda analisi sociale. Anzitutto è cresciuto lo scetticismo e l’indifferenza religiosa, in secondo luogo sono aumentati gli stranieri e quindi culture non cristiane. Sono aspetti che devono interrogare la comunità ecclesiale chiamata a farsi sempre più prossima al mondo della scuola e in modo particolare ai docenti».

Risulta comunque significativa la frequenza degli stranieri che decidono di avvalersi dell’ora di religione. Si tratta del 41,27% del totale dei non italiani nella scuola dell’infanzia; il 40,95% nella primaria; il 37,16% nella secondaria di primo grado; il 35,54% nella secondaria di secondo grado.

Da non trascurare neppure l’incidenza degli stranieri sul totale degli avvalentesi: il 15,71% nella scuola dell’infanzia, il 12,73% in quella primaria, il 9,72% in quella secondaria di primo grado e il 6,86% in quella secondaria di secondo grado.



Le sfide

«In questo biennio pastorale dedicato alla scuola – prosegue il sacerdote – abbiamo compreso quanto sia importante e fondamentale l’attenzione della comunità cristiana. Essa da una parte deve favorire una stretta alleanza tra scuola e famiglia e dall’altra tra scuola e oratorio. Inoltre ha il compito imprescindibile di aiutare le nuove generazioni a recuperare il significato esistenziale dello studio. È necessaria quindi una stretta vigilanza perché la scuola miri sempre a generare cultura, cioè sappia offrire quelle chiavi interpretative per capire il mondo e tentare di umanizzarlo».

A tal proposito don Claudio cita un discorso del 2009 di Papa Benedetto XVI: «Grazie all’insegnamento della religione cattolica la scuola e la società si arricchiscono di veri laboratori di cultura e di umanità, nei quali, decifrando l’apporto significativo del cristianesimo, si abilita la persona a scoprire il bene, a crescere nella responsabilità, a ricercare il confronto, a raffinare il senso critico e ad attingere dai doni del passato per meglio comprendere il presente e proiettarsi consapevolmente verso il futuro».

Prima sfida pastorale è così la formazione degli insegnanti. «In questi anni – conferma don Anselmi – abbiamo investito molto, sia dal punto di vista contenutistico che da quello personale e vocazionale: il docente di religione, infatti, è uno dei pochi che ci mette la faccia, perché è chiamato più di altri a vivere ciò che insegna. Deve affascinare per quello che è e non solo per quello che dice».

«Fondamentale – sottolinea ancora il responsabile della Pastorale scolastica – è la cura della propria identità di docente, in secondo luogo bisogna trasformare il lavoro in una vera e propria vocazione, quindi è necessario avere il coraggio di cambiare, di mettersi in discussione: l’evoluzione culturale della società è una grande sfida. Inoltre è assolutamente prioritario essere presenti e operanti nella propria comunità cristiana: a tal proposito io chiedo sempre agli insegnanti di presentarsi ai sacerdoti che guidano la parrocchia nel cui territorio sorge la scuola. Senza dubbio poi occorre costruire rapporti concreti di condivisione professionale con gli altri colleghi, investire sull’aggiornamento e non da ultimo progettare la presentazione dell’insegnamento della religione cattolica quando le scuole si aprono alle famiglie per le iscrizioni dei figli».

«La presenza dell’insegnante di religione – conclude don Anselmi citando ancora quanto affermato nel 2009 da Ratzinger – è un valido esempio di quello spirito positivo di laicità che permette di promuovere una convivenza civile costruttiva, fondata sul rispetto reciproco e sul dialogo leale, valori di cui un Paese ha sempre bisogno».

Don Claudio guarda già alla formazione dell’anno prossimo: «Tra i momenti più importanti segnalo fin da subito il pellegrinaggio diocesano al santuario di Caravaggio presieduto dal vescovo Dante domenica 21 settembre e il convegno di pastorale scolastica dell’11 ottobre che vedrà ospite il prof. Silvano Petrosino, docente all’Università Cattolica».

 
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www.repubblica.it/scuola/2014/08/19...gione-94088565/

Ricomincia la scuola e aumentano (ancora) i docenti di religioneRicomincia la scuola e aumentano (ancora) i docenti di religione
Sono 2mila in più di dieci anni fa, nonostante il calo degli alunni. "Specialisti" scelti dai vescovi, al posto delle maestre "tuttofare"

di SALVO INTRAVAIA

19 agosto 2014

ROMA - A settembre, la scuola italiana avrà bisogno di più insegnanti di Religione dello scorso anno. Duemila in più rispetto a dieci anni fa. A certificarlo è l'organico dei docenti di Religione 2014/2015 del ministero. E se da un decennio a oggi nella scuola italiana tutto (o quasi) presenta un segno rosso - dai finanziamenti per le attività pomeridiane e accessorie agli organici dei docenti, dai bidelli al personale di segreteria - l'unico settore che pare immune dalla spending review è proprio quello dei docenti di Religione cattolica. Che, nonostante l'inarrestabile calo degli alunni che seguono la materia, aumentano.

Il trucco c'è ma non si vede, verrebbe da dire. In passato, la Chiesa cattolica forniva anche alle insegnanti curricolari che lo richiedevano il lasciapassare per insegnare Religione. Ma da parecchi anni questo non è più possibile. Così, andate in pensione le maestre "tuttofare", le ore di Religione passano dunque agli specialisti scelti dai vescovi. Ecco perché diventa necessario reclutare nuove maestre di religione, in possesso dei requisiti previsti dal concordato Stato-Chiesa del 1984.

Così, mentre i primi di agosto in Italia impazzava la polemica sui cosiddetti "Quota 96" - circa 4mila docenti che nel 2012 avevano già maturato i requisiti per andare in pensione ma, per effetto di un errore nella legge Fornero, furono bloccati in classe fino al compimento dei 67 anni di età - il governo approvava il decreto con i posti complessivamente funzionanti per l'insegnamento della Religione cattolica, che aumenteranno di 310 unità rispetto al 2013. A settembre dunque, il loro organico sfiorerà le 24mila unità: un record. In poco più di un decennio la pianta organica degli insegnanti di Religione è cresciuta del 9,3 per cento, passando da 21.951 cattedre alle 23.994 dell'anno scolastico che sta per iniziare.

Per il ministero dell'Istruzione l'incremento è però da attribuire all'aumento della popolazione scolastica: "Il contingente complessivo dei docenti di religione è individuato sulla base di un decreto interministeriale", spiegano. "Le unità sono 16.794, determinate sulla base del numero di alunni e nella misura del 70 per cento dei posti di insegnamento complessivamente funzionanti. Rispetto al 2013/2014 c'è quindi un incremento di 215 unità di personale che si aggancia all'incremento di alunni totali nel sistema di istruzione (+44.209)". Mentre per lo stesso incremento gli organici degli altri insegnanti è invariato.
Nel frattempo, per la presenza degli alunni stranieri, la frequenza dell'ora di Religione cattolica è scemata. Undici anni fa, quando il prof di Religione entrava in classe erano poco più di sette gli alunni che uscivano dall'aula per dedicarsi ad altre attività, nel 2012/2013 - secondo i dati della Cei - la quota di quanti scelgono l'esenzione è arrivata all'11,1 per cento. Circa 874 mila alunni che non seguono l'ora di religione.

Ma l'incremento dei posti contabilizzato finora è soltanto la punta dell'iceberg di un fenomeno accelerato da un accordo sottoscritto due anni fa dall'allora ministro Profumo e dal cardinal Bagnasco. L'intesa stabilisce che dal 2017 anche le circa 50mila anziane maestre in attività che insegnano religione dovranno passare la mano agli specialisti: per insegnare la religione cattolica occorrerà essere in possesso di un apposito master universitario di secondo livello in scienze religiose. In palio, quasi 7mila cattedre.
 
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Sono 2mila in più di dieci anni fa, nonostante il calo degli alunni. "Specialisti" scelti dai vescovi, al posto delle maestre "tuttofare"

di SALVO INTRAVAIA

19 agosto 2014

ROMA - A settembre, la scuola italiana avrà bisogno di più insegnanti di Religione dello scorso anno. Duemila in più rispetto a dieci anni fa. A certificarlo è l'organico dei docenti di Religione 2014/2015 del ministero. E se da un decennio a oggi nella scuola italiana tutto (o quasi) presenta un segno rosso - dai finanziamenti per le attività pomeridiane e accessorie agli organici dei docenti, dai bidelli al personale di segreteria - l'unico settore che pare immune dalla spending review è proprio quello dei docenti di Religione cattolica. Che, nonostante l'inarrestabile calo degli alunni che seguono la materia, aumentano.

Il trucco c'è ma non si vede, verrebbe da dire. In passato, la Chiesa cattolica forniva anche alle insegnanti curricolari che lo richiedevano il lasciapassare per insegnare Religione. Ma da parecchi anni questo non è più possibile. Così, andate in pensione le maestre "tuttofare", le ore di Religione passano dunque agli specialisti scelti dai vescovi. Ecco perché diventa necessario reclutare nuove maestre di religione, in possesso dei requisiti previsti dal concordato Stato-Chiesa del 1984.

Così, mentre i primi di agosto in Italia impazzava la polemica sui cosiddetti "Quota 96" - circa 4mila docenti che nel 2012 avevano già maturato i requisiti per andare in pensione ma, per effetto di un errore nella legge Fornero, furono bloccati in classe fino al compimento dei 67 anni di età - il governo approvava il decreto con i posti complessivamente funzionanti per l'insegnamento della Religione cattolica, che aumenteranno di 310 unità rispetto al 2013. A settembre dunque, il loro organico sfiorerà le 24mila unità: un record. In poco più di un decennio la pianta organica degli insegnanti di Religione è cresciuta del 9,3 per cento, passando da 21.951 cattedre alle 23.994 dell'anno scolastico che sta per iniziare.

Per il ministero dell'Istruzione l'incremento è però da attribuire all'aumento della popolazione scolastica: "Il contingente complessivo dei docenti di religione è individuato sulla base di un decreto interministeriale", spiegano. "Le unità sono 16.794, determinate sulla base del numero di alunni e nella misura del 70 per cento dei posti di insegnamento complessivamente funzionanti. Rispetto al 2013/2014 c'è quindi un incremento di 215 unità di personale che si aggancia all'incremento di alunni totali nel sistema di istruzione (+44.209)". Mentre per lo stesso incremento gli organici degli altri insegnanti è invariato.
Nel frattempo, per la presenza degli alunni stranieri, la frequenza dell'ora di Religione cattolica è scemata. Undici anni fa, quando il prof di Religione entrava in classe erano poco più di sette gli alunni che uscivano dall'aula per dedicarsi ad altre attività, nel 2012/2013 - secondo i dati della Cei - la quota di quanti scelgono l'esenzione è arrivata all'11,1 per cento. Circa 874 mila alunni che non seguono l'ora di religione.

Ma l'incremento dei posti contabilizzato finora è soltanto la punta dell'iceberg di un fenomeno accelerato da un accordo sottoscritto due anni fa dall'allora ministro Profumo e dal cardinal Bagnasco. L'intesa stabilisce che dal 2017 anche le circa 50mila anziane maestre in attività che insegnano religione dovranno passare la mano agli specialisti: per insegnare la religione cattolica occorrerà essere in possesso di un apposito master universitario di secondo livello in scienze religiose. In palio, quasi 7mila cattedre.

www.orizzontescuola.it/news/insegna...inuzione-alunni


Insegnanti di religione in aumento, nonostante diminuzione alunni
ipsef

Insegnanti Religione cattolica I.R.C.
di Patrizia Del Pidio - Fra poco meno di un mese si avvierà il nuovo anno scolastico e l’organico dei docenti di Religione certifica un aumento per l’anno scolastico 2014/2015 di 2000 insegnanti rispetto a 10 anni fa.

I docenti di religione cattolica sembrano essere l’unico settore della scuola italiana immune dalla spending review che ha investito l’istruzione in Italia.

Gli insegnanti di religione, quindi, sono costantemente in aumento, nonostante il calo inarrestabile degli alunni che decidono di seguire questa materia. L ’11,1% degli alunni, infatti, sceglie di non avvalersi dell’insegnamento della Religione Cattolica preferendo la materia alternativa che la scuola offre.

In ogni caso nell’anno scolastico 2014/2015 saranno 23.994 gli insegnanti di religione, segnando negli ultimi 10 anni un incremento del 9,3%. I

l MIUR tranquillizza assicurando che in tali cifre non vi è nessuna anomalia e che l’aumento degli insegnanti è proporzionato al numero degli studenti.



In passato ci si avvaleva, per l’insegnamento della Religione cattolica, dei docenti curricolari che ricevevano dalla Chiesa cattolica il lasciapassare per tale insegnamento. Da diversi anni non è più così. Non ci sono più le maestre tuttofare nella scuola italiana e le ore di IRC sono state assegnate a docenti specializzati che vengono scelti direttamente dai Vescovi. Diventa quindi necessario il reclutamento di insegnanti he rispondano ai requisiti richiesta dal concordato Stato-Chiesa del 1984.

E mentre sulla scuola non fanno che impazzare le polemiche legate ai Quota 96, al reclutamento dei docenti, alle graduatorie e ai punteggi portati da servizio e dai titoli, il nuovo anno scolastico porterà all’organico di Insegnanti di religione una richiesta di ulteriori 310 unità rispetto all’anno precedente. Mentre dieci anni fa erano soltanto 7 gli alunni a non seguire l’insegnamento della Religione cattolica, oggi sono 874 gli studenti che scelgono un’attività alternativa, forse anche a causa dell’aumento degli alunni stranieri che abbracciano religioni diverse da quella Cattolica.

Intanto lo SNADIR ha chiesto immissioni in ruolo dei docenti di religione per coprire il 70% dei posti: questa percentuale numericamente corrisponde ai circa 2000 docenti che avrebbero aumentato l’organico del settore negli ultimi 10 anni (SNADIR: assumere 2mila docenti religione e SNADIR raccoglie 210mila firme per stabilizzazione precari di religione e valutazione numerica materia)

IRC e Cantiere scuola Lo scorso luglio, nel corso del Cantiere scuola di Terrasini, si è fatto presente che i docenti di religione non hanno una propria classe di concorso nonostante sia richiesto loro un titolo di studio specialistico: l'insegnante di Religione Cattolica oltre al titolo di studio accademico deve possedere anche una Laurea in Scienze Religiose o Teologia.

Pinella Crimi fa notare che ci sono diverse zone d'ombra nell'IRC, prima fra tutte il sistema di reclutamento degli insegnanti "Nonostante i proclami di tutti i governi, nessuno ha attuato la Legge 186/2003 (cosiddetta Legge Fioroni), che sanciva l’obbligatorietà del concorso triennale anche per questi professionisti della scuola. Inoltre, una petizione di 100000 firme, promossa dallo Snadir, nel gennaio 2014 chiedeva al Parlamento di trasformare la graduatoria a seguito del concorso del 2004 in graduatoria ad esaurimento, oltre all’indizione di un nuovo concorso per l’insegnamento della religione cattolica e all’attribuzione di uno specifico codice di classe di concorso per l’insegnamento della religione; hanno detto sì alla valutazione periodica e finale dell’insegnamento della religione con voto numerico. La petizione ha avuto voto favorevole in Senato, ma è poi stata bocciata alla Camera".

Per approfondire Dal "Cantiere PD", IRC: vogliamo i concorsi triennali e la trasformazione delle graduatorie in Graduatorie ad esaurimento

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Mar, 19/08/2014 - 17:51

www.lunaset.it/news/90906/vigliotti...a-una-cosa-loro

SCUOLAVigliotti all'Ufficio scolastico regionale: "I preti considerano la scuola una cosa loro"
Nuova lettera del rettore del convitto nazionale di Maddaloni

E’ sempre Michele Vigliotti, rettore del convitto nazionale “Giordano Bruno” e preside del liceo scientifico “Nino Cortese”, entrambi con sede a Maddaloni, a spronare l’Ufficio scolastico regionale in merito ad alcune impellenti problematiche che attanagliano il mondo della scuola.
“Sono venuto a conoscenza di un fatto estremamente grave che coinvolge il suo dipartimento – esordisce Vigliotti in una nota all’attenzione della dottoressa De Lisa - In una scuola superiore della diocesi di Acerra si sono perse alcune ore per decremento delle classi. Il prete che si interessa dell'Irc ha proposto alla sua attenzione di dare ai quattro docenti quindici ore di insegnamento più tre ore (pagate dallo Stato) di completamento cattedra per arrivare a diciotto: è uno stratagemma "pretesco" perché in quello istituto ci sono ben 67 ore per i quattro insegnanti, per cui tre cattedre a diciotto ore ci sono eccome, e poi restano 13 ore per l'ultimo in graduatoria, che dovrà completare con altre ore su un altro istituto.
Ma voi avete capito: negli istituti, causa il decremento soprattutto alle superiori, molti docenti hanno perso ore, ma per nessuno dei docenti statali si può ricorrere a questo stratagemma: un mio docente di filosofia, peraltro bravissimo, cumulava solo 16 ore: al CSA gliene hanno dato due per completamento cattedra a Santa Maria Capua Vetere, ed adesso sta cercando di raggruppare nello stesso comune.
I preti fanno i grandi con i soldi dello Stato – tuona il rettore - e questo è il senso della legalità e dell'uguaglianza che hanno in questi uffici catechistici? La norma richiamata anche da lei ( di cui si salva assolutamente la buona fede e la professionalità) si potrebbe applicare solo nel caso che in un istituto avesse magari solo 17 ore per un insegnante di IRC; eppure ancora una volta nel mio istituto un paio d'anni fa la docente di IRC a 17 ore ha dovuto completare in un istituto vicino.
Già questi insegnanti hanno questi privilegi intollerabili in uno stato laico ed aconfessionale, adesso i maggiorenti predispongono anche delle nicchie per poter avere ore da dare ai vari nipotini di vescovi ( e parlo a ragion veduta ).
Io la prego di intervenire risistemando la legalità e per una vera parità senza privilegi per nessuno.
3/9/2014 | 14:43
 
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view post Posted on 9/1/2015, 17:19
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www.repubblica.it/scuola/2015/01/08...ione-104553956/

Scuola, aumentano ancora i prof di Religione. Ma sempre di meno gli studenti
Secondo i dati diffusi dalla Cei riferiti all'anno 2013-2014 i docenti sono aumentati del 3,7%. Ma aumentano anche i ragazzi che preferiscono dedicarsi ad altre attività, dall'11,1% alll'11,5%. Oltre 600 milioni annui il costo per lo Stato

di SALVO INTRAVAIA

08 gennaio 2015


Scuola, aumentano ancora i prof di Religione. Ma sempre di meno gli studentiE' un settore che non conosce crisi quello degli insegnanti di Religione. Uno dei pochi, nel nostro Paese. Nonostante l'inesorabile calo di alunni che seguono la materia, come avviene ormai da alcuni anni a questa parte, i prof di Religione continuano a crescere. Con un costo per le casse dello Stato che ha superato abbondantemente il mezzo miliardo di euro all'anno. Ma quello che interessa gli insegnanti di Religione sembra un aumento davvero inarrestabile, e per certi versi inspiegabile, visto che anche nell'anno appena concluso gli insegnanti di Religione hanno fatto registrare l'ennesimo saldo positivo. Il dato emerge dall'annuale rapporto pubblicato qualche giorno fa dal Servizio nazionale della Conferenza episcopale italiana per l'insegnamento della Religione Cattolica sui dati relativi all'anno scolastico 2013/2014.

Un dossier ricco di dati sugli alunni che si avvalgono della Religione - ancora in calo - e di una serie di numeri sui docenti di Religione Cattolica. Che in appena dodici mesi, certificano dalla Cei, sono aumentati di 839 unità, pari al 3,7 per cento. Un dato che potrebbe essere ancora più consistente considerato che nel 2012/2013 vennero censite le scuole ricadenti in 201 diocesi, mentre per l'anno successivo sono stati raccolti i dati relativi a 194 diocesi. Mentre, nello stesso periodo, gli alunni che preferiscono dedicarsi ad altre attività quando entra in classe l'insegnante di Religione sono cresciuti dall'11,1 all'11,5 per cento.

E se l'aumento dei docenti specialisti nelle scuole elementari e materne può essere giustificato dal pensionamento delle maestre "generaliste" in possesso anche della certificazione per insegnare Religione, l'aumento dei prof di Religione alle Medie e alle Superiori sembra davvero inspiegabile. Perché il loro numero segue quello delle classi, che è cresciuto di pochissimo giustificando l'assunzione di appena 61 insegnanti in più e non i 344 in più che figurano nel bilancio annuale. Secondo i dati del bilancio di previsione per il 2014, tutti gli insegnanti di Religione - individuati dagli ordinari diocesani, che rilasciano l'attestazione per insegnare la disciplina - costano 668 milioni di euro all'anno. Una cifra che comprende anche i finanziamenti per remunerare le attività alternative alla Religione.

08 gennaio 2015

Crolla l'IRC

Anno - totale - materne - elem. - medie - superiori
2013/14: 88,5 90,8 92,3 90,2 82,0
2012/13: 88,9 91,0 92,9 90,4 82,1
2011/12: 89,3 91,6 93,1 90,9 83,0
2010/11: 89,8 91,5 93,4 91,3 83,7
2009/10: 90,0 92,5 93,7 91,6 83,5
2008/09: 91,0 93,2 94,2 92,7 85,3
2007/08: 91,1 94,1 94,6 92,7 84,5
2006/07: 91,2 94,5 94,6 92,9 84,6
2005/06: 91,6 94,7 95,2 93,1 85,0
2004/05: 91,8 95,1 95,5 93,2 85,3
2003/04: 92,7 96,4 95,8 94,1 86,5
2002/03: 93,0 95,8 96,0 94,3 87,5
2001/02: 93,2 96,3 96,4 94,7 87,6
2000/01: 93,6 96,8 96,8 95,1 88,1
1999/00: 92,9 96,7 96,5 94,9 86,7
1998/99: 93,4 96,7 96,9 95,1 87,5
1997/98: 93,6 96,7 97,0 95,6 88,2
1996/97: 93,7 96,5 96,8 95,7 88,1
1995/96: 93,9 97,0 97,3 95,6 88,8
1994/95: 94,4 96,5 97,2 96,0 90,3
1993/94: 93,5 96,6 96,3 95,4 88,6

www.chiesacattolica.it/cci_new_v3/s..._allegato=74312


Edited by GalileoGalilei - 10/1/2015, 10:22
 
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orson69
view post Posted on 15/7/2015, 14:41




Meno religione a scuola e niente più Chiesa
Come cambiano i giovani italiani 'di poca fede'


http://espresso.repubblica.it/inchieste/20...a-fede-1.220238

Tanti dati da leggere.
sono sostanzialmente gli stessi riportati da GalileoGalilei, però con alcune informazioni in più e con un'ottima grafica.

Interessante la differenza Nord Sud.
I non avvalentesi al nord sono circa dieci volte di più che nel Sud Italia
 
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view post Posted on 18/7/2015, 16:03
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Il cammino e' lento ma inesorabile. L'insegnamento confessionale non ha ragione di esistere.
 
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view post Posted on 23/9/2015, 13:47
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Buongiorno,
vorrei confrontarmi sul tema dell'ora di religione alle scuole elementari.

L'ora di religione non è altro che indottrinamento cattolico, ma un genitore che vuole evitare questo a suo figlio gli nega anche l'accesso a una parte di cultura.

Credo che più avanti per studiare storia, storia dell'arte, musica e per viaggiare attraverso l'Europa sia necessario conoscere le storie e i concetti descritti nel Vangelo e nella Bibbia.

Ma che danni crea l'ora di catechismo nelle menti plasmabili dei bambini?
 
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202 replies since 18/1/2007, 12:18   2803 views
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