Ho visto un paio di puntate di questo reality... non mi intendo di reality ma di vita militare si, avendo trascorso tutta la vita nell'Esercito, anche in caserme con personale femminile per svariati anni e posso dire che quel reality ha molto poco a che vedere con la vera vita militare. È solo un gioco, una gita per liceali, alcuni già famosi e provenienti da altri reality o siti dove hanno un loro seguito. Vi assicuro che nell'Esercito le donne hanno delle camerate a parte, rigidamente separate e dopo il contrappello non esiste che si incontrino per scherzare e cose varie, non è pensabile. Vi si può recare solo l'ufficiale di giornata per contrappello e sveglia, accompagnato dal caporale di giornata femminile. Ma il suo arrivo è ben noto e le donne soldato vere non si comportano come nel reality, il tutto è molto formale. Naturalmente si ha l'accesso alle camerate per svariati motivi di servizio durante il giorno o ispezioni notturne, ma si tratta di servizio non di assembramenti per chiacchierare e altro. Per quanto riguarda i percorsi ginnici e di addestramento sono solo un pallido ricordo del CAGSM (Centro Addestramento Ginnico Sportivo Militare, se male non ricordo) che ancora ho presente perché lo feci per un anno intero nel periodo di Allievo Sottufficiale a Viterbo. I percorsi e gli ostacoli sono molto più lunghi, variegati e faticosi, ve lo assicuro e chi non li superava doveva ripeterli e rientrare nei tempi. C'era anche una corsa di 5000 metri e si strisciava sotto il filo spinato con il fucile tra le braccia con la mossa del leopardo e calarsi da una certa altezza con la corda che faceva attrito sul cinturone di canapa, sopra una pozza d'acqua... A parte queste piccolezze, nel reality tutto sembra più piccolo, tutto, compreso il pennone della bandiera. Come se inconsciamente si ammettesse che le misure reali della vita militare in genere potrebbero forse "fare male" se applicate a ragazzi odierni. Poi non parliamo della comprensione dell'Inno Nazionale... Una scena però mi è piaciuta, sono sincero. Mi pare nella seconda puntata, quando arrivano le "reclute" nuove per unirsi a quelli che ci sono già da una settimana. Si vede chiaramente lo sguardo di sfottò dei nuovi che guardano i vecchi, loro coetanei, mentre marciano al passo, più o meno bene, in divisa e incolonnati. Anche i vecchi notano quegli sguardi e si dimostrano infastiditi dall'essere giudicati e chissà che altro. Ecco, in fondo ci si è avvicinati alla realtà. Una volta che indossi una divisa e vivi in una caserma, fai parte di un altro mondo, per quanto oggi si tenda a distruggere questa concezione. Un mondo dove bene o male vi sono rigide regole e orari e gerarchie da rispettare e ci si adegua, chi si vuole adeguare, e si sta anche bene, vuoi la novità, il cameratismo, l'entusiasmo, l'onore e l'orgoglio di indossare una divisa e quant'altro. Dopo niente è più come prima e quelli che fino al giorno prima erano nostri coetanei e noi eravamo con loro, non possono sapere, capire, immedesimarsi. E ridono. E queste risatine infastidiscono naturalmente. Comunque, al netto del reality, io propenderei per il ritorno alla leva, di diciotto mesi e scusate se è poco. E, mi rendo conto dell'enormità, ma è solo una mia modesta opinione che non influirà nel corso degli eventi, dispenserei le donne dall'arruolamento.
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