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La reazione della ragazza gli era in un certo senso piaciuta, anche se, dopotutto, se l'aspettava.
- Ma si può sapere che cosa diavolo sei? - esclamò la ragazza, meravigliata e stupida, alzandosi e dirigendosi incuriosita verso di lui. - Un animale che qui penso si chiami Corbo, o una cosa del genere - rispose Heimm, impassibile, un'eco proveniente dal petto del volatile. Poi la ragazza incominciò a toccacciare qua e là, stimando la veridicità del fatto. - Sì, ho una testa... - disse, mentre Fang gli toccava il fragile capo da pennuto. - ... E delle ali, sì... - mentre la ragazza gli apriva un'ala per controllare le piume. Lì stava per spazientirsi seriamente. - Ma come diavolo hai fatto? - domandò la ragazza, incuriosita più che mai. - Magia - rispose bisbetico Heimm - Nera - aggiunse, con un tono più scuro e cupo, l'eco che dal petto rimbombava grave. Per evitare che la ragazza lo toccasse ancora, si alzò in volo, per poi appollaiarsi sul televisore. In quella forma era piuttosto bisbetico; aveva paura che gli togliessero le piume, perché in tal caso avrebbe provato un dolore atroce, ancora peggio se gli avessero toccato le piume della coda. (Difatti, non provare mai a prendere qualunque uccello dalla coda, ne sono terrorizzati, e potrebbero morire di crepacuore.) - Dunque - disse con voce molto seria, agghiacciante - Mi sono a te mostrato in queste sembianze perché so, lo vedo negli occhi tuoi, che conosci la Magia -. - Le pareti, l'intero edificio, le persone che ci vivono ne sono pregne - continuò, inquietante e spaventoso, un'eco grave e opprimente. - Ed è per questo che mi ci trovo bene! - esclamò, infine, allegro e soddisfatto, sfasciando l'opprimente tensione. Per confermare, gracchiò, si alzò in volo e poi si posò sul muretto della finestra. - E' da almeno tre anni che non mi trovo in questo corpo, vorrei riacquistare un po' di mobilità e di scioltezza, prima di prendere seriamente il volo -, disse, scrocchiandosi un'ala. - L'unica pecca è d'improvviso hai golosità di carogne e ogni altro genere di immondezza, e che poi devi restare sei ore in questo corpo a digerire - continuò, guardando fuori dalla finestra. Era da tanto che non parlava decentemente con qualcuno, ed ora era come un fiume in piena. - Nonché la nudità quando si ritorna normale, che è piuttosto scomoda - aggiunse. Edited by Tixend™ - 5/6/2011, 09:19 |