CITAZIONE (Alessandropr78 @ 30/5/2022, 10:30)
Lo ammetto; sono sportivamente molto preoccupato per le sorti del Parma.
Non sono l’unico, non scrivo nulla di nuovo (in passato ho già espresso mie preoccupazioni in tal senso, come altri utenti hanno fatto in parallelo) ma è il periodo più buio che vivo da tifoso, escludendo i giorni del fallimento.
Se arrivasse un Braida cui venisse affidata dalla A alla Z la gestione sportiva sarei un po' meno preoccupato, ma finché questo non accadrà (e non vedo le premesse per cui ciò possa accadere, visti i personaggi che abbiamo alla testa della Società), il destino è segnato.
Abbiamo dato tempo, abbiamo dato margini a chi ha le redini in mano di poter prendere le misure alla realtà Parma, ma questo tempo non è servito.
Una parabola discendente e senza freni verso il grottesco, con umiliazioni sportive in serie; ormai chi viene al Tardini, se non vince pareggia e perde solo se è talmente scarso che perderebbe contro i dopolavoristi del giovedì sera.
Una rosa tecnicamente imbarazzante, con gente pescata alla cazzo che non sa stoppare un pallone né fare un cross degno di questo nome, giovani improbabili talmente acerbi o solo talmente scarsi che fanno tenerezza, vecchie glorie che faticherebbero persino nella Partita del Cuore (e non mi riferisco a Buffon, unico professionista insieme a pochissimi altri che merita quantomeno rispetto per la stagione appena conclusa).
Allenatori che o sono dei veri e propri disastri di loro, o che non sono stati mai messi in condizione di lavorare per rendere quantomeno con dignità.
Dirigenti che si dimettono (e meno male) ma con tempi totalmente negativi per il futuro della squadra; dirigenti assenti e che quando parlano lo fanno pure con toni arroganti quasi fosse il fato avverso ad averci relegato nella fascia medio bassa di un campionato ridicolo.
Invito tutti (o meglio una parte di chi ha incrollabili ma immotivate speranze) a bandire da qui in avanti espressioni come “speriamo che”, “se impara”, “non è pensabile che un imprenditore di successo sia così sprovveduto”; no, questo inetto ci porta al baratro, non impara perché non ci arriva, non ha il senso di quello che sta facendo, e gliene frega fino lì.
Ha scavato un solco con la piazza insanabile, una distanza incolmabile con un fare fuori da ogni realtà, fuori da ogni contesto, è un pessimo comunicatore (ste bandierine e ste frasi fatte hanno rotto il cazzo, sembra Fifa 22 con i dialoghi preimpostati delle interviste post partita), ha rovinato una squadra ed una società, trasformandola da un luogo ed approdo di relativo prestigio e piacevole dove giocare/lavorare ad un contesto da schivare come la peste.
Tutto questo con una stampa complice e che si sveglia timidamente e parzialmente (e con molto paraculismo detta tutta) a disastro compiuto, con qualche timido inciso che non fa altro che far ancor di più girare le palle alla tifoseria.
Parma non merita tutto questo, Parma non pretende la Champions League o la Serie A a vita; Parma pretende rispetto, dignità e una squadra che lotti, sudi ed onori la maglia. Ed una società normale, non servono fenomeni, bastano i Tosi (ottimo dirigente che ha il “difetto” di lavorare in silenzio), basta della gente di campo che sia del mestiere.
Se c’è da sperare che lo stadio sia la molla che lo fa lasciare, a questo punto, pur a malincuore perché oggi il Tardini così come è fa schifo, che gli mettano tutti i bastoni fra le ruote e non gli facciano far niente; a mali estremi estremi rimedi, se questo significasse che Krause si leva dalle balle.
E si riparta dalla C, dalla D se necessario ma si riparta con competenza e senza pagliacciate di cui Parma non ha bisogno; ed in ogni caso, come ha già sottolineato qualcuno, se hanno investito in piazze con scarso appeal, anche passasse di mano questo inetto, qualcuno che può dare al Parma un futuro più roseo non è così difficile trovarlo.
Perché oggi questa situazione non è più né ammissibile, né sostenibile.
Bravo, condivido tutto. Leviamocelo dai coglioni alla svelta
