JDownloader Account Premium WorldBytez Filestore Easybytez Datafile Rapidgator Uploaded Easybytez Spotify IPTV DAZN SKY

Posts written by grifone1

view post Posted: 5/9/2014, 09:44     +3Test NASA: ok ai razzi stampati in 3D - TECH NEWS

Test NASA: ok ai razzi stampati in 3D


I primi test condotti dalla NASA sugli iniettori per razzi realizzati con la stampa 3D sono positivi: la progettazione ne beneficerà.


La stampa 3D va bene per produrre motori per i razzi, lo dimostra un test sugli iniettori condotto al Marshall Space Flight Center di Huntsville, Alabama. "I componenti si sono comportati eccezionalmente bene durante le prove" ha commentato Chris Singer, direttore tecnico del Marshall Space Flight Center. L'iniettore era stato fabbricato a titolo sperimentale ed era più piccolo di quelli dei razzi più grandi, come il nuovo veicolo di lancio SLS della NASA. Tuttavia il funzionamento è analogo e la prova dimostra come la stampa 3D abbia il potenziale per rivoluzionare la progettazione dei razzi.


Di questo progetto si parla fin dal 2012 e si basa sull'impiego della stampa 3D SLM (Selective Laser Melting). Ne avevamo spiegato il funzionamento in dettaglio nella notizia La NASA adotta la stampa 3D per andare su Marte. I vantaggi che avevano portato l'agenzia spaziale statunitense a prenderla in considerazione contemplano la velocità di produzione – che passa da mesi a settimane, in alcuni casi a giorni – e la maggiore resistenza dei componenti. SLM permette infatti di realizzare in un blocco unico componenti che hanno una struttura interna anche complessa, senza punti di vulnerabilità. Per comprendere meglio, il componente realizzato è normalmente composto da 163 parti singole, contro le 2 stampate in 3D.

Il test ha coinvolto due iniettori che hanno resistito per cinque secondi a una spinta di potenza pari a 89mila chilo newton. Per la prova i tecnici hanno creato modelli di flusso che hanno generato una combustione di ossigeno e idrogeno con temperature fino a 6.000 gradi Fahrenheit. I prototipi erano realizzati da due aziende differenti: Solid Concepts di Valencia, California, e Directed Manufacturing di Austin, Texas.

"Uno dei nostri obiettivi è collaborare con più aziende e di stabilire norme per il processo di produzione" ha spiegato Jason Turpin del Marshall Space Flight Center. La tecnica ha senza dubbio il vantaggio di permettere la produzione e i test di iniettori con un design unico, e anche di testarli più velocemente. "Questo accelera tutte le fasi di progettazione, sviluppo e test, e ci permette di sperimentare design innovativi con meno rischi e costi" aggiunge l'ingegnere Nicholas Caso.

Sarà grazie alla stampa 3D che arriveremo su Marte?

fonte: tomshw
view post Posted: 2/9/2014, 09:12     +2Opportunity: formattazione a 125 milioni di km di distanza - TECH NEWS

Opportunity: formattazione a 125 milioni di km di distanza


Formattazione programmata per la memoria flash del rover Opportunity, che di recente si resetta troppo spesso ostacolando l'attività scientifica su Marte.


La memoria flash del rover Opportunity verrà formattata per mettere fine alla sequenza di reset improvvisi – una dozzina solo nell'ultimo mese – che hanno ostacolato le attività scientifiche del rover in esplorazione su Marte. La comunicazione arriva dalla NASA, che alla fine ha optato per una manutenzione straordinaria a 125 milioni di chilometri di distanza dal Jet Propulsion Laboratory.

Nel comunicato ufficiale l'Agenzia Spaziale statunitense spiega che la memoria flash in dotazione al rover non è poi così differente da quelle che usiamo comunemente sulla Terra per esempio per archiviare foto e musica dello smartphone e delle fotocamere digitali, e conserva i dati anche quando non è alimentata. Il problema è che Opportunity è in missione da dieci anni (è atterrato su Marte il 25 gennaio 2004) e le celle contenute all'interno della memoria flash sono messe a dura prova dall'uso ripetuto. Ecco, secondo i tecnici, il motivo dei ripetuti reset e della decisione di formattare. L'operazione dovrebbe "pulire" la memoria e allo stesso tempo identificare i settori danneggiati in modo che non vengano più usati.


"Sospettiamo che le celle logore nella memoria flash siano la principale causa di questi reset" scrive il project manager per il progetto Mars Exploration Rover della NASA John Callas. "La formattazione della memoria flash è un processo a basso rischio, anche perché le informazioni critiche per il funzionamento del rover sono memorizzate altrove".
L'operazione è stata messa in calendario per l'inizio del mese prossimo e sarà preceduta da una serie di preparativi, fra cui il download sulla Terra di tutti i dati utili rimasti nella memoria flash e la commutazione del rover a una modalità di funzionamento che non utilizza questo supporto di archiviazione. Per Opportunity è la prima formattazione, ma l'operazione era già stata eseguita in passato su Spirit, il rover gemello di cui non si hanno più notizie dal marzo 2010.

fonte: tomshw
view post Posted: 26/8/2014, 12:24     +3Amazon compra Twitch per un miliardo, Google ferma al palo - TECH NEWS

Amazon compra Twitch per un miliardo, Google ferma al palo


Alla fine è Amazon che si porta a casa Twitch, con un'operazione da 970 milioni di dollari.



Amazon ha comprato Twitch per quasi un miliardo di dollari - in contanti - smentendo così le notizie precedenti che vedevano l'azienda nelle mani di Google per la stessa cifra. Twitch, lo ricordiamo, è specializzato nello streaming in tempo reale delle sessioni di gaming: i suoi utenti sono giocatori che mostrano in diretta (ma anche in differita) le proprie partite, come commenti di vario genere.

L'operazione per Amazon non rappresenta un grande sforzo finanziario, mentre dei proprietari di Twitch si può anche dire che abbiano fatto il colpaccio. Non capita tutti i giorni di vendere a un miliardo un'azienda che ha solo tre anni di vita - sufficienti comunque a raccogliere oltre 55 milioni di utenti attivi ogni mese. E per di più in contanti.


Amazon incamera quindi una gran numero di utenti; questo già di per sé sarebbe sufficiente a giustificare l'operazione ma c'è dell'altro. L'azienda di Jeff Bezos con Twitch amplia e consolida la propria posizione nel mercato dei video e rafforza la propria presenza in salotto - dove la competizione è aperta con Google, Microsoft, Apple e gli operatori televisivi storici.

Con questo servizio Amazon si è dotata di una canale di comunicazione con un pubblico numeroso e generalmente incline a spendere. Twitch infatti non è importante solo per il numero di utenti, ma anche per le dimensioni che ha raggiunto il mercato del gaming, ormai ben più grande di quello cinematografico in termini di fatturato - o di quello automobilistico.

Nei videogiochi, in altre parole, ci sono un sacco di quattrini. Twitch inoltre sembra fatto apposta per piazzare pubblicità strategiche - di certo ci aveva pensato anche Google - e Amazon potrebbe sfruttarlo per potenziare ulteriormente la propria attività di ecommerce.

fonte: tomshw
view post Posted: 17/8/2014, 12:25     +4La super-batteria italiana al grafene che farà correre auto e telefonini - TECH NEWS

La super-batteria italiana al grafene che farà correre auto e telefonini


Dura il 25% in più e può ricaricare rapidamente le macchine elettriche. Lo scienziato Pellegrini: per i veicoli rifornimento in minuti invece che ore





La chiave di tutto è il grafene: un foglio a due dimensioni dello spessore di un atomo di carbonio, scoperto nel 2004 da due ricercatori russi che nel 2010 hanno vinto il premio Nobel. Ha caratteristiche uniche: è flessibile, impermeabile e, soprattutto per quanto riguarda i ricercatori italiani dell’Istituto di tecnologia, è un conduttore elettrico. Ebbene, lavorando sulla base di queste premesse a Genova hanno messo a punto un prototipo unico al mondo: una batteria che grazie ad un anodo trattato con il grafene garantisce un’efficienza superiore del 25% rispetto a una tradizionale batteria al litio. Un quarto in più di corrente insomma, che può essere utilizzata per alimentare auto elettriche o i vari dispositivi elettronici che utilizzano batterie, dagli smartphone ai tablet ai personal computer. Una tecnologia tutta italiana (con il team genovese di Vittorio Pellegrini e Bruno Scrosati hanno lavorato il Cnr e la Sapienza di Roma), pronta per lo sviluppo industriale e che sta già raccogliendo l’interesse di produttori dell’automotive e di gruppi elettrici, come la Bluecar del gruppo Bollorè e l’Enel.

La notizia «ufficiale» della batteria italiana al grafene sarà diffusa tra pochi giorni da «Nano Letters», una delle bibbie mondiali delle nanotecnologie e dell’elettrochimica. Ciò che i ricercatori italiani hanno fatto è sostituire con procedimenti speciali il grafene alla normale grafite utilizzata per l’anodo di una comune batteria al litio, con il risultato che gli ioni di litio si sono «attaccati» assai più copiosamente al nuovo materiale. Il grafene, detto per inciso, ha tra le sue caratteristiche quella di avere il più elevato rapporto tra superficie e peso: con un solo grammo si possono ricoprire 2.600 metri quadrati. All’Iit hanno trovato il modo di trattarlo in una soluzione, ottenendo una sorta di «inchiostro» che viene poi spalmato sull’elettrodo della batteria. In più, la sua flessibilità e robustezza sono uniche, tanto che colossi come Nokia e Samsung si sono già mossi. Il gruppo coreano ha da tempo messo il suo timbro su touchscreen flessibili per i telefonini. Ora si aprirebbe la prospettiva di estendere la flessibilità anche alle batterie dei cellulari, che potrebbero così essere ripiegati e messi in tasca dopo l’uso. E visto che il grafene non perde le sue proprietà anche con torsioni del 40%, a mettere gli occhi sul materiale è stata anche la Head, che ha chiesto a un’azienda coreana di fornirle il grafene per alleggerire il manico delle sue racchette da tennis e renderle più potenti. Quegli attrezzi sono ora nelle mani di campioni come Novak Djokovic e Maria Sharapova.

Una delle prospettive più interessanti agli occhi europei e italiani, tuttavia, riguarda l’annoso problema di come «immagazzinare» energia in modo efficiente. La diffusione dell’auto elettrica, ad esempio, è frenata dalla scarsa autonomia garantita fino a oggi dalle batterie, e dalla lunghezza dei tempi di ricarica, che vanno dalle 6 alle 8 ore. Il prototipo italiano, dice Pellegrini, «in prospettiva apre la strada allo sviluppo di batterie che si potrebbero ricaricare nell’arco di minuti, non ore». Più energia e tempi ridotti, quindi. Ma quanto costa il grafene, e chi lo produce? A Genova, oggi, i ricercatori dell’Iit si autoproducono un paio di litri al mese di «inchiostro», e un contenitore da un centinaio di millilitri costa tra i 3 e i 400 euro. Diverso sarebbe lavorare su scala industriale: a Como lo fa la Directa Plus, maggior produttore europeo con 30 tonnellate l’anno, che ha stretto accordi con l’Iit. Per una volta un’accoppiata italiana ricerca-industria potrebbe rivelarsi vincente.

fonte: corriere
58 replies since 28/12/2007